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Santuario di San Michele Arcangelo: pellegrini nella grotta

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Sacra Grotta San Michele Arcangelo

Il Santuario di San Michele Arcangelo si trova in Puglia, a Monte Sant’Angelo. Noi lo abbiamo visitato in occasione del viaggio in Gargano.

Documentandoci sui must see, avevamo scoperto che non solo è inserito dall’Unesco tra i Patrimoni dell’Umanità, ma la chiesa sotterranea, ricavata in una grotta carsica, è un antichissimo luogo di pellegrinaggio.

In pochi sanno che era un sito di culto pagano già in epoca greca e romana e che, in virtù di tre apparizioni miracolose dell’arcangelo Michele, la Grotta venne consacrata definitivamente al culto cristiano.  Ancora nel X secolo era meta dei crociati diretti in Terrasanta!

Santuario San Michele Arcanghelo

Santuario San Michele Arcangelo [photo credit Turista di Mestiere – tutti i diritti sono riservati]

Se giungerete in paese in giorni di festa, cercate almeno di pianificare la visita al mattino presto perché dalle 11 in poi vedrete arrivare numerosi autobus con frotte di pellegrini o gruppi di vacanzieri che potrebbero compromettere la tranquillità della passeggiata.

Gli stretti vicoli bianchi che si aprono in improvvise, deliziose piazzette, le numerose chiese, i palazzi nobiliari, i resti del castello normanno angioino aragonese meritano il silenzio per essere apprezzati appieno quindi fate il possibile per preservare la poesia di questo luogo!

Castello Angioino Aragonese

Castello Normanno Angioino Aragonese [photo credit Turista di Mestiere – tutti i diritti sono riservati]

La prima cosa che vi si parerà davanti, dopo aver parcheggiato, è proprio il Castello (o quel che ne rimane). Per il momento, oltrepassatelo e avviatevi al Santuario la cui ubicazione intuirete semplicemente facendovi guidare dalla vista dell’adiacente campanile alto ben 27 metri!

Campanile Angioino

Campanile Angioino [photo credit Turista di Mestiere – tutti i diritti sono riservati]

Lungo la stradina che digrada dolcemente verso la meta, si affacciano negozietti artigianali e botteghe alimentari dove acquistare prodotti tipici anche se l’elemento ricorrente, qui e nell’intero paese, a dirla tutta, sono statuette più o meno grandi raffiguranti San Michele incastonate in nicchie o sopra le porte di ingresso delle case!

Giunti alla basilica, osservando l’adiacente campanile ottagonale, avrete la sensazione di averlo già visto: è un sentire abbastanza condiviso tra quelli che hanno avuto la fortuna di visitare Castel del Monte (e se non lo avete ancora fatto, mettetelo nella vostra to do list).

La porta di sinistra della Basilica è una vera chicca: sul pannello di bronzo è riportata la storia del Santuario, dalle origini fino al pellegrinaggio di Giovanni Paolo II del 1987!

Santuario San Michele Arcangelo particolari dell'esterno

Santuario San Michele Arcangelo particolari dell’esterno [photo credit Turista di Mestiere – Tutti i diritti sono riservati]

Sotterranei Santuario San Michele Arcangelo

Sotterranei Santuario San Michele Arcangelo [photo credit Turista di Mestiere – tutti i diritti sono riservati]

Entrate dunque e dirigetevi verso l’imponente e suggestiva scalinata fatta erigere dagli angioini: 5 rampe e 86 gradini sovrastati da arcate gotiche che terminano davanti alla Porta del Toro, il luogo esatto in cui si rifugiò un toro sfuggito dagli armenti al pascolo di un nobiluomo di Siponto.

Quando questi tentò di punirlo scagliandoli una freccia nell’anfratto in cui aveva trovato riparo, venne ferito a un piede proprio dall’arma tornata inspiegabilmente indietro. Al vescovo, avvisato prontamente del fatto, al terzo giorno di preghiera ordinato come penitenza, apparve per la prima volta l’Arcangelo Michele che gli ordinò di erigere un tempio dedicato esclusivamente al culto cristiano. L’apparizione è per questa ragione chiamata anche “del toro”.

Finalmente giunti nella chiesa-grotta ci si sente pervadere da un profondo rispetto per la sacralità del luogo dove vengono celebrate liturgie e molti pellegrini si raccolgono in preghiera. Accanto all’altare si trova una superba statua del’arcangelo realizzata dal Sansovino in marmo di Carrara: la spada, il 29 di settembre, in occasione della festa patronale, viene portata in processione. Quando siamo arrivati noi era in corso una messa e quindi ho potuto rubare una sola foto che non rende assolutamente la bellezza, il calore e la sacralità del luogo!

Sacra Grotta

Sacra Grotta [photo credit Turista di Mestiere – Tutti i diritti sono riservati]

Cosa vedere a Monte Sant’Angelo oltre il Santuario

Una volta che vi sarete assicurati la “star” di Monte Sant’Angelo, aggiratevi per il borgo alla ricerca di scorci imprevedibili e per questo assolutamente stupefacenti!

Siamo tornati in zona in occasione di Unesco Festival Experience in Puglia, scoprite le tappe del nostro viaggio tra i Patrimoni dell’Umanità!

Il paese si trova letteralmente sullo sperone garganico. I due quartieri storici sono entrambi estremamente suggestivi. Le case imbiancate a calce del Rione Junno, addossate le une alle altre sulla collina con il tetto a spiovente, lo rendono un presepe a grandezza naturale.

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Rione Junno

Le case scavate nella roccia viva del Rione Grotte, sono invece una testimonianza del più antico abitato: qui si concentrava la popolazione meno abbiente, costretta in ambienti piccoli, con le volte basse e le pareti anneriti dal fumo.

Monte Sant'Angelo

Monte Sant’Angelo [photo credit Turista di Mestiere – Tutti i diritti sono riservati]

Monte-SantAngelo-Gargano

Monte Sant’Angelo [photo credit Turista di Mestiere – Tutti i diritti sono riservati]

Avremmo volentieri pranzato in un ristorantino vicino a un pozzo se non fosse stato per l’acquisto di succulenti tranci di pizza pugliese che avevamo portato con noi prima di attraversare la Foresta Umbra.

Per arrivare nel borgo, infatti, abbiamo attraversato in auto il polmone verde del Gargano, un’enorme foresta (oltre 10.000 ettari) facente parte del Parco Nazionale e chiamata Umbra perché perennemente ombreggiata e cupa.

Shopping gatronomico a Castel Sant’Angelo

Non siamo però certo andati via a mani vuote e, quando siamo risaliti verso la parte alta del paese, in direzione del castello, abbiamo acquistato il tipico caciocavallo podolico (prodotto da vacche dell’omonima razza), le ostie ripiene (due sfoglie di ostie che contengono mandorle immerse nel miele) e i buonissimi taralli: una vera bontà!

Monte Sant'Angelo

Prodotti tipici di Monte Sant’Angelo [photo credit Turista di Mestiere – tutti i diritti sono riservati]

Se volete organizzare un week end in Gargano, leggete il nostro Diario di viaggio di Vico del Gargano e Mangiare in un Trabucco!

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