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Cosa vedere a Brindisi

Cattedrale di San Giovanni Battista Brindisi

Cosa vedere a Brindisi, l’affascinante città della Puglia affacciata sull’Adriatico?

Iniziate la passeggiata dal

Centro Storico

dove potrete ammirare chiese, edifici storici e siti archeologici di grandissimo valore.

  • la Cattedrale di San Giovanni Battista, situata in Piazza Duomo, è ricca di storia e arte. Dell’originario stile romanico rimane ben poco a causa della ricostruzione necessaria dopo i crolli dovuti al terribile terremoto del 20 febbraio 1743.

In questa data le comunità locali hanno celebrato (e continuano a farlo) cerimonie di ringraziamento ai (vari) Santi protettori. A Brindisi la tradizione è legata alla venerazione della Madonna Immacolata della chiesa di San Paolo. Pare che la statua il giorno del terremoto sia stata ritrovata sull’ingresso della chiesa e che le mani della Madonna da congiunte fossero miracolosamente aperte quasi a invocare la benevolenza di Dio per la città. La “Madonna del terremoto” come viene chiamata, continua a essere oggetto di venerazione con una solenne messa di ringraziamento il 20 febbraio.

bronzi punta serrone brindisi

Bronzi Punta Serrone | foto Emilio Dati

  • il Museo Archeologico Provinciale Francesco Ribezzo, ubicato accanto alla Cattedrale, custodisce reperti storici e archeologici legati alla lunga storia di Brindisi, compresi manufatti romani e medievali. Nella sala Benita Sciarra, dedicata all’archeologia subacquea, sono esposte due star: i Bronzi di Punta Serrone, ritrovati di fronte a Punta del Serrone a 400 metri dalla riva.
  • il Palazzo Granafei-Nervegna, un edificio rinascimentale della famiglia Granafei prima e Nervegna poi, che ospita belle esposizioni culturali e artistiche (oltre, lo ricordiamo, al capitello originale della colonna romana di cui parleremo dopo).
  • l’Area Archeologica di San Pietro degli Schiavoni che conserva i resti di un quartiere romano al di sotto del Nuovo Teatro Comunale. L’edificio è stato progettato con una struttura “pensile” per rendere fruibile il sito archeologico preesistente.
S. Giovanni al Sepolcro Brindisi

S. Giovanni al Sepolcro | Angel de los Rios via Flickr

  • il Tempio di San Giovanni al Sepolcro, uno splendido edificio a pianta circolare con un ciclo parziale di affreschi alle pareti. Il grosso è andato perduto a causa del terremoto del 1743. Il Tempio replicherebbe la rotonda dell’Anastasis, collocata all’interno del complesso del Santo Sepolcro a Gerusalemme per consentire, ai fedeli impossibilitati a un viaggio in Terra Santa, un pellegrinaggio virtuale.
  • la Chiesa di San Benedetto, una bellissima chiesa romanica con un chiostro medievale molto ben preservato.

Lungomare e porto

Tra le altre cose da vedere a Brindisi, segnaliamo

le Colonne Romane

Passeggiando sul Lungomare Regina Margherita, oltre ad ammirare il panorama sul porto naturale della città, potrete vedere uno dei simboli della città.

Secondo la tradizione più accreditata, le due porte gemelle segnavano il termine della Via Appia, la strada che collegava Roma a Brindisi nell’antichità. L’altra ipotesi è che sarebbero state erette per premiare la lealtà dei brindisini ai Romani.

Sebbene si parli di due colonne, ne è rimasta solo una. Il capitello originale, a scopo di tutela, è stato traslato a Palazzo Granafei-Nervegna e quello che si vede è solo una copia.

Colonne_romane_Brindisi

Colonne Romane | Di Ale zena – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=82536236

L’altra colonna è parzialmente collassata a seguito del terremoto di cui abbiamo parlato prima e i resti, per ignoranza e incuria, sono rimasti a terra per oltre un secolo.

Durante la peste di metà ‘600 la Puglia venne miracolosamente risparmiata. I cittadini della città di Lecce, convinti dell’intercessione di Sant’Oronzo, decisero di erigere un monumento di ringraziamento e il sindaco di Brindisi promise loro di regalare i frammenti della colonna che giacevano ancora al suolo.

La statua del Santo che svetta dal 1666 nella piazza principale di Lecce è posata su una colonna marmorea costituita da pezzi importanti della colonna brindisina.

Brindisi cosa vedere: fortificazioni e manieri

Per gli amanti dei castelli, ne segnaliamo ben due, uno “di terra” e l’altro “di mare”.

  • Castello Svevo (o Castello di Terra) è un’imponente fortificazione medievale costruita da Federico II di Svevia oggi sede della Brigata Marina San Marco. È possibile accedere per una visita nel weekend a settimane alterne, con due turni di visita, alle ore 9 e alle ore 10.30 previa prenotazione obbligatoria su www.eventbrite.it oppure chiamando l’infopoint comunale allo 0831 229784.
  • Castello Alfonsino (o Castello di Mare): situato sull’isolotto di Sant’Andrea che spunta nel porto esterno della città, fu costruito da Alfonso d’Aragona (da qui anche “Castello Aragonese”) a metà del 1400.  Al tramonto il castello si colora di una magnifica colorazione rossastra (da qui, l’ulteriore appellativo di “Castello rosso”). Le visite guidate sono consentite esclusivamente su prenotazione al numero 379 2653244 e il prezzo del biglietto è di 8€ a persona e gratuito per i minori di 5 anni.

Passeggiando per la città, fate caso alle

Porte cittadine

Le porte di Brindisi facevano parte del sistema murario costruito per proteggere la città dagli attacchi nemici. Sebbene alcune siano andate perdute o modificate nel corso dei secoli, quelle rimaste costituiscono un’importante eredità culturale e architettonica.

  • Porta Mesagne è una delle porte meglio conservate e più importanti della città. Collega il centro storico alla via per Mesagne, una località vicina. Porta Mesagne è un simbolo della città e rappresenta un passaggio verso il cuore di Brindisi, con una struttura imponente e affascinante.
  • Porta Lecce si trova lungo l’antica via per Lecce. È una delle vie d’accesso principali al centro storico e rappresenta un collegamento con il passato, quando le mura cittadine proteggevano Brindisi.
  • Porta Napoli (o Porta Neapolis) altro accesso storico della città, che collegava Brindisi alla strada verso Napoli. Anche se meno conosciuta rispetto alle altre, Porta Napoli è una testimonianza dell’antico sistema difensivo.
  • Porta Marina è situata vicino al porto, passaggio strategico per chi arrivava via mare. Serviva come punto d’accesso diretto al cuore commerciale e politico della città.

–> Cosa mangiare a Brindisi

Virgilio e Brindisi

Molti non ricorderanno che Virgilio è morto a Brindisi il 21 settembre del 19 a.C. di ritorno da un viaggio in Grecia. Il poeta vi si era recato per trovare ispirazione per ultimare l’Eneide ma lì si ammalò gravemente e spirò giunto in Puglia.

Si dice che proprio nei pressi delle Porte Romane si trovasse la sua casa. Le probabilità che un uomo schivo come lui possa aver acquistato una proprietà in una città che frequentava poco – perché considerata alla stregua di una metropoli – sono minime. E si riducono al lumicino al solo pensiero che possa aver scelto come zona il porto, uno dei luoghi più caotici di Brindisi all’epoca!

È molto più probabile che la cosiddetta casa di Virgilio sia stata una invenzione per dare lustro alla città e che in quell’edificio sia spirato, esattamente come riporta la lapide del 1930.

Per approfondire questo argomento, vi consigliamo l’interessante lettura di La leggenda della casa di Virgilio.

Cosa vedere nei dintorni di Brindisi

Poco fuori l’abitato, visitate la Chiesa di Santa Maria del Casale, un esempio straordinario di architettura gotico-romanica con affreschi medievali. Purtroppo è stata quasi interamente inglobata dal parcheggio del vicino aeroporto di Brindisi ma resta una tappa molto interessante a una manciata di minuti dal centro della città.

Chiesa di Santa Maria del Casale Brindisi

Chiesa di Santa Maria del Casale | foto di Emilio Dati

Se volete spostarvi sulla costa, vi consigliamo di pianificare un tour delle torri costiere.

La particolare posizione geografica della Puglia l’ha sempre resa oggetto di attacchi ed invasioni da parte di pirati e popoli nemici. Per questa ragione, su tutto il territorio litoraneo, venivano costruite torri di avvistamento e difesa.

I primi a costruirle furono i romani che colonizzarono l’area brindisina facendone la loro “porta d’Oriente” e sotto il cui dominio imperiale la città conobbe il massimo splendore.

Le torri di cui oggi vediamo i ruderi sono quelle fatte erigere durante la dominazione spagnola nel XVI sec d.C..

Ne sono rimaste cinque: partite da sud, da Torre Mattarelle e risalite fino a Torre Guaceto che è quella più a nord e si trova all’interno dell’omonima riserva naturale, perfetta per escursioni, snorkeling e immersioni in acque cristalline.

Lo stato di conservazione attuale non è impeccabile, ma un tour è ugualmente consigliato, anche solo per godere di vedute marine che vi lasceranno senza fiato. Non scegliete giornate ventose perché il levante non scherza e se trovate lo scirocco forse è anche peggio!

Ostuni mareSalento

Marina di Ostuni [photo credit Simone Zucchelli]

Muovendovi invece verso l’entroterra, alla scoperta di altre città, consigliamo di visitare:

  • Ostuni, definita la “Città Bianca” poiché il suo piccolo agglomerato di abitazioni risalta all’occhio proprio per il suo candore, quanto di più somigliante ad un paesino della vicina Grecia!
  • la Valle d’Itria famosa per i suoi trulli e paesaggi suggestivi.
  • Lecce la perla del Salento celebre per il suo barocco e soprannominata la “Firenze del Sud”

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