Avete mai pensato che una città sul mare potesse unire cultura, architettura moderna, cucina autentica e atmosfere poetiche ? Pescara, capoluogo dell’Abruzzo, è proprio così. Grazie alla sua anima doppia – marinara e creativa grazie a Gabriele d’Annunzio – questa perla dell’Adriatico vi sorprenderà ad ogni passo. In questa guida scopriamo insieme cosa vedere a Pescara, le attrazioni imperdibili in città e nei dintorni, i luoghi dove mangiare e vivere un’esperienza completa.
Museo Casa Natale di Gabriele d’Annunzio
Visita d’obbligo se vi chiedete cosa vedere a Pescara: la casa borghese del Vate al civico 116 di Corso Manthonè ove sono conservati arredi originali, fotografie, manoscritti e il guardaroba eccentrico del poeta. Il decreto mussoliniano del 1927 l’ha trasformata in Monumento Nazionale, a testimonianza del suo valore storico e culturale.
Orari: tutti i giorni, 8:30‑19:30. Prezzi: €4 intero, €2 ridotto; ingresso gratuito la prima domenica del mese.
Ponte del Mare
Il celebre ponte strallato ciclo-pedonale lungo 466 metri è il più grande del genere in Italia e collega le due rive del fiume Pescara. Costruito in 19 mesi e inaugurato l’8 dicembre 2009, il ponte è un simbolo della città e un teatro naturale perfetto per una passeggiata al tramonto, con spettacolari giochi di luce di notte.
Se vi prende un languorino, a Pescara consigliamo Brancaleò. Questo locale dallo stile caldo e ricercato, illuminato da lampadari liberty, assaggerete piatti della tradizione senza rinunciare a un impiattamento ricercato.

Il Menu del Ristorante Brancaleo a Pescara
Per antipasto, un trionfo di salumi (coppa, ventricina del Vastese, mortadella di Campotosto e salame aquilano), pecorino abruzzese, le immancabili pallotte “cace e ove”, il baccalà, peperone arrosto e peperone dolce di Altino. Come primo, il tipico timballo (con il sugo e le pallottine al suo interno) e come secondo, brasato al Montepulciano d’Abruzzo. Come dolce, la “pizza doce”.
P.S: durante il nostro tour abbiamo degustato tutti vini autoctoni come la Cococciola, il Cerasuolo e il Montepulciano d’Abruzzo. Una bella scoperta la ratafià, un tipico liquore abruzzese alle amarene e vino rosso celebrato anche da D’Annunzio!
Fontana La Nave di Pietro Cascella
Sul lungomare, la scultura monumentale “L’approdo alla nave” è un tributo alla storia marinara di Pescara e ai rematori polacchi prigionieri borbonici del XIX secolo. Opera dal forte impatto identitario, spesso teatro di eventi culturali.
Centro storico e Pescara Vecchia
Pescara nasce dalla fusione tra l’antico borgo e Castellammare Adriatico. Nel quartiere Pescara Vecchia si respira ancora l’atmosfera marinara: vicoli, case antiche, negozi d’artigianato e la casa natale di D’Annunzio inserita nel tessuto urbano più antico.
Museo delle Genti d’Abruzzo
All’interno del centro storico, questo museo racconta la storia, le tradizioni e le arti contadine abruzzesi: strumenti agricoli, costumi, ceramiche e racconti della vita rurale di ieri e oggi.
Architettura razionalista: Palazzo Imperato e Palazzo di Città
Due esempi importanti di architettura degli anni ’20-’30: Palazzo Imperato, in stile liberty urbano, e il Palazzo di Città (1935), simboli del modernismo pescarese, testimonianze dell’evoluzione urbana della città-capoluogo.
Cultura e spettacoli: Teatro Massimo e Pineta Dannunziana
Il Teatro Massimo, inaugurato nel 1936 e oggi con sei sale e 2.300 posti, è sede di eventi culturali e concerti. Alle sue spalle si estende la Pineta Dannunziana, una riserva verde ideale per passeggiate, jogging o eventi open‑air durante l’estate.
Vita sul mare: Porto turistico, Lungomare e Spiagge
Il Lungomare Matteotti è il cuore pulsante della città: perfetto per una passeggiata in bicicletta, rilassarsi o gustare un gelato vista Adriatico. Il porto turistico di Marina di Pescara è vivace soprattutto d’estate, e offre mare, sport acquatici, locali e panorami da cartolina
Cosa vedere nei dintorni di Pescara
Città Sant’Angelo
La prima tappa del nostro tour tra le cose da vedere nei dintorni di Pescara è stata Città Sant’Angelo. Questo delizioso paesino in provincia di Pescara deve il suo nome al culto micaelico portato nel Belpaese dai Longobardi (che identificavano l’angelo con la spada con l’Odino germanico).
La linea Sacra Micaelica (o di San Michele), una linea retta che collega 7 luoghi iconici dall’Irlanda a Israele in perfetto allineamento col tramonto il giorno del solstizio d’estate, toccherebbe:
- Skellig Michael
- Saint Michel’s Mount (Cornovaglia – Inghilterra)
- Mont Saint Michel (Francia)
- Sacra di San Michele (Italia)
- Santuario di Monte Sant’Angelo (Italia)
- Monastero di Symi (Grecia)
- Monastero del Monte Carmelo (Israele)
Nel novero dei Borghi più belli d’Italia, insignito del titolo di “Città dell’Olio” e “Città del Vino”, Città Sant’Angelo è stato addirittura inserito da Forbes, nel 2018, nella top 10 mondiale dei “World’s best places to retire”!
Il corso principale, da cui si diramano le tipiche rue, è idealmente delimitato dalla Collegiata di San Michele Arcangelo da una parte e dalla Chiesa di Sant’Agostino dall’altra.
Monumento simbolo del borgo, la Collegiata ha delle peculiarità che la rendono preziosa nel panorama abruzzese.
Edificata nel ’200 sui resti della chiesa originaria, distrutta col resto del borgo per volere di Federico II per vendicare l’alleanza col Papa, la Collegiata presenta due navate, una dedicata a San Michele e l’altra a San Giovanni.
Ad arricchire il complesso, una serie di statue (lignee e in terracotta), un sarcofago quattrocentesco, un coro ligneo, affreschi del Maestro di Offida e tele di probabile matrice seicentesca. è opinione diffusa che il pregevole porticato laterale, interrotto dal meraviglioso portale d’ingresso, abbia occupato la primitiva terza navata.
Il portale ogivale, su cui è incastonata una statua di San Michele tra gli angeli dell’Apocalisse, si apre dunque sul fianco della chiesa, esattamente a metà.
La torre campanaria, che si staglia accanto alla Collegiata per 47 metri, è dotata di due iscrizioni, una risalente alla sua costruzione e una ai lavori di rifacimento dopo il crollo dovuto al terremoto del 1706.
A metà Corso Vittorio Emanuele, come raccordo tra le due chiese poste agli estremi, svetta la Chiesa di San Francesco. Parte del complesso conventuale gestito dai Padri Basiliani, questa chiesa vanta un bellissimo pavimento mosaicato e il Portale delle Meraviglie.
Parliamo dell’unico portale trecentesco colorato esistente, opera di Raimondo di Poggio (lo stesso autore del portale della Collegiata).
La Casa del Gelso per la prima tappa golosa
Il lungimirante restauro di una delle case coloniche abitate dai mezzadri impiegati nell’azienda agraria ha valorizzato questa deliziosa country house.

Casa del gelso
Il nome deriva dai rigogliosi alberi di gelso alla cui ombra è possibile riposare, godendo dello splendido panorama su Città Sant’Angelo oppure consumare uno sfizioso aperitivo come abbiamo fatto noi, a base di formaggio fritto, olive ripiene e fiori di zucca fritti.

Il giardino di Casa del gelso
Vanto del menù della Casa del Gelso è l’utilizzo di eccellenti materie prime a km 0. Ci sono state servite le tipiche pallotte “cace e ove”, del prosciutto di Torano accompagnato dai carciofi dell’orto, una chitarra con ragù di agnello e, per concludere, frutta di stagione.

Il pranzo alla Casa del Gelso
Al piano superiore vi sono anche cinque stanze finemente arredate con vista sulle colline circostanti.
Tenuta Coppa Zuccari e altre specialità tipiche
All’interno di questo antico opificio (vi si allevavano bachi da seta – come testimonia la presenza di gelsi secolari) è stato attuato un attento recupero architettonico che ha saputo valorizzare, tra gli altri, tre ambienti che rievocano le redditizie attività di famiglia: la cantina, il frantoio e il granaio.

Tenuta Coppa Zuccari
In questo borgo di campagna, aperto anche a eventi esclusivi, è possibile alloggiare in una delle sei camere finemente arredate e regalarsi dei momenti di vero relax in giardino. Nella tenuta abbiamo degustato per la prima volta la buonissima pizza doce. Questo dolce, che in passato era un must nei menù di nozze, consiste in dischi pan di spagna bagnati con caffè e liquore e farcito con crema pasticcera.

Torta Doce
Dopo la tappa (anche godereccia) a Città Sant’Angelo, ci siamo concessi una passeggiata nel Parco Nazionale della Maiella alla scoperta di un luogo speciale: la Valle Giumentina!
In un’ampia area in cui insisteva un lago preistorico, gli scavi archeologici hanno riportato alla luce dei resti che oggi costituiscono l’interessante “Ecomuseo del Paleolitico“.

Villaggio Tholos – Ecomuseo del Paleolitico
Per approfondire l’argomento, leggete l’articolo dedicato alla Valle Giumentina e l’Eremo di San Bartolomeo.
La sera, abbiamo cenato da Il Portone ad Abbateggio un agriturismo caratterizzato da un ambiente caldo ed accogliente e un menù molto tipico. Immancabili pallotte “cace e ove” e ottimi maltagliati di farro con asparagi, fave e piselli.
Nel nostro tour delle cose da vedere a Pescara abbiamo alloggiato alla Quercia B&B (PE) un casale elegante e silenzioso, immerso nella campagna di Abbateggio. Camere accoglienti e funzionali con affaccio sul parco. Colazione abbondante e varia per accontentare le esigenze alimentari dei propri ospiti.

Il B&B La Quercia
Sfiziose le acque aromatizzate: io ne ho assaggiate due, quella al cetriolo e quella allo zenzero, ideali per reidratarsi con gusto nelle giornate più calde. Il relax è assicurato nella piscina stagionale o nell’idromassaggio esterno.

La piscina del B&B La Quercia