Scoprite la Valle Giumentina e l’Eremo di San Bartolomeo in Abruzzo: un viaggio tra preistoria, natura e spiritualità nel cuore del Parco della Maiella. In questo articolo, info, sentieri e curiosità!
Il Parco Nazionale della Maiella, uno dei tre parchi nazionali d’Abruzzo (insieme al Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e al Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga), si estende su tre province: L’Aquila, Pescara e Chieti.
Oltre alla sua vasta estensione, il parco vanta una biodiversità straordinaria e caratteristiche geologiche uniche che, nel 2021, gli sono valse l’inserimento tra i Geoparchi Mondiali dell’UNESCO.
Valle Giumentina: un viaggio nel Paleolitico
Alla base della Maiella, nel comune di Abbateggio (in provincia di Pescara), si trova la Valle Giumentina, un sito archeologico di rilevanza internazionale. Qui, a partire dagli anni ’50, sono stati effettuati scavi che hanno riportato alla luce testimonianze di insediamenti umani risalenti al Paleolitico, evidenziando attività di caccia e lavorazione della pietra da parte di pre-neandertaliani e neandertaliani.
Ecomuseo del Paleolitico – Villaggio Tholos
Nel 2013 è stato inaugurato l’Ecomuseo del Paleolitico, situato all’ingresso del Sentiero dello Spirito, percorso che conduce agli eremi celestiniani.
L’ecomuseo è composto da sei capanne in pietra a secco, chiamate “tholos”, che rievocano le antiche abitazioni dei pastori transumanti. All’interno, pannelli informativi illustrano la storia geologica della Maiella (le cui montagne sono disseminate di capanne di Tholos, come a Roccamorice e a Lettomanoppello), le testimonianze archeologiche della Valle Giumentina e la vita quotidiana dei pastori.
Per informazioni su orari e attività, è consigliabile consultare la pagina Facebook ufficiale dell’ecomuseo: Ecomuseo del Paleolitico – Villaggio Tholos o contattare il numero 348 494 5829.
Eremo di San Bartolomeo in Legio: spiritualità e natura
A breve distanza dall’ecomuseo, immerso nella natura selvaggia della Maiella, si trova l’Eremo di San Bartolomeo in Legio, uno dei luoghi di culto rupestri più affascinanti d’Abruzzo.
Storia e architettura
L’eremo ha origini anteriori all’XI secolo e fu restaurato intorno al 1250 da Pietro da Morrone, futuro Papa Celestino V. L’edificio è incastonato in una parete rocciosa lunga oltre 50 metri, a circa 700 metri di altitudine, e comprende una cappella e due vani scavati nella roccia. All’interno si trova una statua lignea di San Bartolomeo, raffigurato con un coltello, simbolo del suo martirio.
Accesso e sentieri
L’eremo è raggiungibile attraverso due principali sentieri:
- da Macchie di Coco (Roccamorice): percorso di circa 2,5 km con un dislivello di 225 metri.
- dalla Valle Giumentina (Abbateggio): sentiero che attraversa l’ecomuseo e conduce all’eremo, passando per paesaggi mozzafiato.
Entrambi i percorsi richiedono un passo sicuro e una buona preparazione fisica.
Eventi e tradizioni
Ogni anno, il 25 agosto, si celebra una processione in onore di San Bartolomeo. I fedeli si recano al torrente Capo la Vena per un antico rituale di purificazione. Portano dunque la statua del santo nella chiesa del paese dove rimane fino al secondo sabato di settembre.
Consigli pratici
Abbigliamento: per affrontare il percorso in sicurezza, è consigliabile indossare scarpe da trekking e abiti adatti alle escursioni.
Acqua e cibo: è importante portare con sé acqua e snack, poiché lungo i sentieri non sono presenti punti di ristoro.
La Valle Giumentina e l’Eremo di San Bartolomeo in Legio offrono un’esperienza unica, combinando storia, spiritualità e natura. Un viaggio nel cuore dell’Abruzzo che affascina e arricchisce l’anima. Se siete curiosi di scoprire cosa vedere a Chieti e a Pescara e dintorni, leggete il nostro articolo!