“A Istanbul, a differenza di quanto succede nelle città occidentali con le vestigia dei grandi imperi del passato, i monumenti storici non sono reliquie protette ed esposte come in un museo, opere di cui ci si vanta con orgoglio. Qui le rovine convivono con la città. Ed è questo ad affascinare viaggiatori e scrittori di viaggi”Orhan Pamuk, Istanbul
Cosa vedere a Istanbul
Istanbul è una di quelle città che non puoi spiegare a parole. Sono giorni che scrivo questo articolo e ogni volta che lo rileggo mi sembra sempre che manchi qualcosa. A un certo punto ho capito che il problema non sono io.
E’ l’anima della città che non si lascia ingabbiare in un aggettivo.
E neppure in tre o quattro. Istanbul la devi annusare nelle bancarelle del Gran Bazar, spiare da una finestra di ferro battuto ricamato, sentire sulla pelle come una salsedine dura a scivolare via, ammirare dal ponte di Galata mentre si tinge di rosa nello stridio felice dei gabbiani.
Bisanzio, Costantinopoli, Istanbul. Forse sarà questo mix che la rende così ineffabile. Tre anime in una a volte ben distinte, a volte indissolubilmente legate.
Parte asiatica e parte europea
Dopo tutto quello che ho scritto, direi di non esagerare con le distinzioni.
Istanbul non è una città dai confini netti e quindi – secondo me – potrete emozionarvi sia calpestando il suolo europeo che quello asiatico.
Io ci tornerò, sicuramente e piuttosto che vedere di tutto un po’, ho preferito concedermi un lungo week end alla scoperta della parte europea, con tappe al di qua e al di là del Galata Bridge.
Se non conosci l’una, non puoi dire che l’altra è più qualcosa, qualunque cosa sia!
Apro una parentesi. La mia prima volta in Marocco è stata Marrakech, quando da Roma non c’era neppure il volo diretto eppure oggi è considerata “un classico”. Poi un lungo on the train: tra Tangeri, Viaggio a Fes e Meknes, Visita a Volubilis, Viaggio a Rabat e Visita alla moschea di Casablanca. Infine, viaggio a Tetouan e viaggio a Chefchaouen la città blu. Se non avessi fatto così, OGGI non saprei quanto è bello l’altro Marocco, quello in cui si viaggia in treno per lunghe tratte o in 7 nei taxi collettivi, quello in cui si può bere un thè in un bar dove tutti fumano indisturbati il kif nella classica pipetta e se vedono – sorpresi – un turista gli lasciano il posto migliore alla finestra…
Tutto questo per dire: se avete lo spazio di un week end, non vi fissate con l’idea del viaggio per forza alternativo. Uskudar, Kadikoy e Haydarpasa saranno sempre lì ad aspettarvi e, forse, dopo aver visto Sultanahmet, Fatih, Fener, Balat, Beyoglu saprete farvi un’idea molto più consapevole.
Hagia Sophia
Iniziamo il tour delle cose da vedere a Istanbul con la basilica, costruita sotto Giustiniano I tra il 532 e il 537 d.C.
L’edificio è imponente, con ardite prospettiche all’interno, una cupola enorme, materiali preziosi e pregevoli mosaici bizantini (di quelli che si studiano sul libri di scuola ed è davvero emozionante vederli di persona!).
Con l’arrivo dei Turchi venne trasformata in moschea e a testimoniare la conversione dell’edificio, vennero aggiunti i minareti, il pulpito islamico, iscrizioni e i dischi con scritte dorate nelle gallerie. Oggi è un museo.
Orari: 15/04 – 30/09 dalle 9 alle 19. 1/10 – 14/04 dalle 9 alle 17. Prezzi: Ingresso gratuito perché dal 2020 è diventata moschea.

L’ingresso ad Hagia Sophia

Interno Hagia Sophia

Mosaico della Basilissa Zoe
La Moschea Blu
La moschea del Sultano Ahmet si trova – volutamente, per gareggiare in bellezza e possenza – proprio di fronte al museo di Hagia Sophia.
L’accesso è consentito anche ai non musulmani, ma solo in orari prestabiliti (non durante la preghiera), con un abbigliamento decoroso e un comportamento rispettoso della sacralità del luogo. Il nome le deriva dalle migliaia di deliziose piastrelle in ceramica di diverse tonalità di blu che rivestono gli interni, magnificamente illuminati da superbi lampadari.
N.B. l’abbigliamento consono è richiesto sia per uomini che per donne. Prima di entrare, degli addetti vi consegneranno teli da mettere sulle spalle o attorno alle gambe (che dovrete riconsegnare all’uscita) e in appositi cesti troverete i sacchetti di plastica per riporre le vostre scarpe (visto che è d’obbligo, nelle moschee, toglierle).
Sapendolo, nello zainetto che abbiamo portato con noi abbiamo infilato le scarpe per godere di una visita più agevole e abbiamo tirato fuori un pratico paio di calzini per evitare il contatto dirette col tappeto che riveste l’intero pavimento (esperienza non proprio consigliabile d’estate, col caldo!).

Moschea Blu (Sultanahmet Camii)

Interno della Moschea Blu

Interno della Moschea Blu
Yerebatan Sarnici
La Basilica Cisterna – costruita anch’essa sotto Giustiniano I – è semplicemente impressionante!
La struttura si sviluppa nei sotterranei cittadini, a due passi da Hagia Sophia. Vi basterà percorrere una breve scalinata (prestate attenzione ai gradini scivolosi per l’umidità) per ammirare una cisterna che si sviluppa lungo 140 metri di lunghezza e 70 di larghezza!
Davanti a voi, dodici file di 28 colonne alte 9 metri immerse in uno strato di acqua, che sorreggono l’enorme volta.
Particolari le teste di medusa incastonate alla base di due colonne (la loro ubicazione è indicata dai cartelli) che confermano l’impiego di materiali di riuso, probabilmente asportati da edifici vicini.
L’illuminazione soffusa e il silenzio creano un effetto quasi irreale quindi cercate di andare al mattino presto o prima della chiusura per evitare che il vociare degli altri visitatori turbino la magia della Basilica Cisterna.
Orari: tutti i giorni dalle 9 alle 17.30 in inverno e dalle 9 alle 18.30 in estate. Il 1 gennaio e il primo giorno di particolari festività religiose apre alle 13. Prezzi: 20TL /circa 7€).

Yerebatan Sarnici

Testa di Medusa nella Basilica Cisterna
Palazzo Topkapi
Il Palazzo (pronuncia Topkapì) edificato nel 1453, è stato la casa dei Sultani che si sono succeduti nell’Impero.
Dietro un enorme portale, si sviluppano diversi edifici che a primo impatto non rendono la magnificenza a cui siamo abituati quando visitiamo la residenza di un re o di un imperatore. Topkapi si mostra in tutto il suo splendore a mano a mano che ci si addentra tra i palazzi, i lunghi corridoi, il dedalo di stanze, le collezioni, i giardini.
Purtroppo è una meta molto gettonata dai turisti e quindi dovrete fare la coda in biglietteria e poi mettervi in fila per visitare ciascun palazzo. Col senno di poi, dedicherei molto più tempo all’Harem, ai belvedere, alle sale da ricevimento dislocate nei giardini (di per se stesse bellissime, ricche di mosaici, decorazioni, cuscini e vetrate) e alle enormi cucine piuttosto che alle collezioni!
Seppure pregiatissime infatti, altro non sono che gioielli o oggetti preziosi (tra cui il famigerato diamante a forma di goccia chiamato “Spoonmaker” perché ritrovato da un povero intagliatore di posate di legno).
Orari: aperto tutti i giorni eccetto il martedì. Dal 26 ottobre al 14 aprile dalle 9 alle 16.45; Dal 15 aprile al 25 ottobre dalle 9 alle 18.45. Controllate eventuali modifiche di orario previste in particolari giorni di festa sul sito ufficiale. Prezzi: il biglietto cumulativo Topkapi + Harem costa 45TL (circa 15€) e va acquistato prima di entrare nel palazzo. Vi consegneranno 2 biglietti. Abbiate cura di conservarli perché quando dovrete visitare l’harem dovrete mostrare il secondo ticket. Solo Palazzo Topkapi 30TL (circa 10€).

Palazzo Topkapi

Una delle sale dell’Harem

Decorazioni interne del palazzo

Panorama sul Corno d’Oro
Grand Bazaar
Il Grand Bazaar è un colorato e profumato mercato coperto dove trovare refrigerio nei giorni di afa o dove ripararsi facendo shopping nei giorni di pioggia (o freddo).
Se avete in mente i souk marocchini, scordateveli. Il Grand Bazaar è ordinato, pulito, lastricato e con scritte sulle porte di uscita ben visibili. Insomma: il rischio di perdersi è davvero molto remoto!
Consigliamo di fare una passeggiata tra le lampade, le ceramiche, le borse e le stoffe ricordandovi – sempre – di contrattare. I prezzi infatti non sono così abbordabili come si possa pensare ma non è escluso qualche buon affare. Anche se è un luogo estremamente turistico, non potete rinunciare a farvi una tappa (e le vostre foto saranno davvero belle!).

Grand Bazaar

Grand Bazaar

Grand Bazaar
Mercato delle spezie
Uscendo dal Grand Bazaar, imboccherete una strada che scende verso il Bosforo, costeggiata da bancarelle che vendono vestiti, cianfrusaglie varie ma anche gelati e kebab. Ad un certo punto le strade si intersecheranno ma vi basterà chiedere “Spice Market” e tutti vi risponderanno on the left on the right: come dire, tutte le strade portano a Roma!
Il Mercato delle Spezie è esattamente come ve lo aspettate: colorato, profumato, allegro e affollato! Potrete acquistare spezie, tè e dolci tipici (vi consigliamo di assaggiarli prima perché sono davvero belli a vedersi ma potrebbero non piacervi i sapori stucchevoli di alcuni) e perdere ore a fotografare tutto!

Varietà di tè nel mercato delle spezie

I dolci del Mercato delle Spezie

Le coloratissime spezie
Ponte di Galata
All’uscita del mercato vi troverete sul Bosforo. Alla vostra destra campeggia una moschea mentre di fronte (quasi) a voi, il Ponte di Galata che congiunge la parte vecchia con quella nuova della Istanbul Europea. Pensate che Leonardo e Michelangelo furono invitati a progettare un ponte che attraversasse il Corno d’Oro ma al Sultano evidentemente non piacque nessuno dei due disegni (gelosamente conservati negli archivi cittadini).
Quello che vedete oggi è il 5° ponte di Galata visto che i precedenti sono stati danneggiati da incendi, guerre o rimaneggiamenti e di volta in volta sostituiti. Il ponte è attraversato dalle auto ma ha una zona pedonale molto ampia che permette fantastici scorci sulla città da ambo i lati.

Pescatori sul ponte di Galata
Non sorprendetevi se vedrete decine di persone che pescano nel Bosforo: sicuramente quel pesce viene servito nei barconi ormeggiati a Eminönü (sempre affollati) proprio all’imbocco del ponte, nei ristoranti ubicati nel piano inferiore del Galata Bridge (dove consigliamo una tappa per una cenetta davvero romantica, poi decidete voi cosa mangiare!) o venduto al mercato del pesce, ubicato al di là del Bosforo, sulla sponda sinistra.

Mercato del pesce
Ovunque, in questa zona a ridosso del ponte, potrete consumare il famoso balık ekmek il panino con il pesce più famoso della città.
Il pesce (solitamente lo sgombro) viene grigliato, reso leggermente croccante grazie a un filo d’olio sulla piastra e servito caldo in un fragrante panino (io l’ho provato -è davvero buono – in un localino spartano ma panoramicissimo.
Leggete dove mangiare a Istanbul
Piazza Taksim
Piazza Taksim si trova nel distretto di Beyoglu. Per evitare una salita impegnativa, abbiamo preso un taxi che ci ha lasciati proprio nella piazza dove fa capolinea il T1, il simpatico tram storico che percorre Istiklal Caddesi dal 1912!

Tram rosso
Pur di salire a bordo, i turisti sono pronti a stiparsi nelle piccole vetture rosse e sfilano sorridenti nella principale via dello shopping cittadino tra la folla che si apre al passaggio del tram (e qualcuno viaggia anche appollaiato sui gradini o su sporgenze esterne).
Imboccate questa vivace via lunga circa 3km, fiancheggiata da bellissimi palazzi art nouveau, art deco e tardo ottomani, e ammirate le boutique, le gallerie d’arte, teatri e cinema, le gelaterie, i bar e i pub. Al civico 175 si trova Sent Antuan Kilisesi (una delle sei chiese cattoliche di Istanbul) dedicata a San’Antonio da Padova. La domenica, se vorrete, potrete partecipare a una messa in italiano alle 11.30!

Chiesa Sant’Antonio da Padova
Torre di Galata
Oltrepassata la chiesa, poco più oltre, sulla vostra destra, svetterà la bella Torre di Galata, una torre medievale interamente realizzata in pietra chiamata anche Torre dei Genovesi (perché furono loro a edificarla nel 1348).
Potrete accedere alla balconata circolare – grazie a un comodo ascensore – e ammirare il panorama sulla vecchia Istanbul da un’altezza che supera i 60 metri. Consigliato al tramonto! I più romantici, potranno fermarsi a cena nel ristorante (e bypassare l’eventuale fila di turisti che vogliono esclusivamente raggiungere la terrazza). Orari: aperto tutti i giorni dalle 9 alle 20.00. Prezzi: 19TL (circa 6,50€). NON sono accettate le carte di credito.

Torre di Galata

La vecchia Istanbul dalla Torre di Galata

Il Corno d’Oro dalla Torre di Galata
A questo punto, sarete di nuovo sul Ponte di Galata per gustare il calar della sera sul Bosforo: quella sera io ho realizzato una delle mie 100 cose da fare prima di morire, per l’esattezza la numero 79!

Istanbul vecchia dal Ponte di Galata
Se tra le cose da fare a Istanbul avete lo spettacolo dei dervisci fate attenzione: per uno “show”, potete andare un po’ ovunque. Se volete ammirare il rito vero e proprio, dovrete scegliere il posto giusto. A me hanno consigliato la Tekke di Karagümrük a Fatih. La danza si svolge ogni lunedì sera alle 21 con ingresso gratuito. Non è possibile prenotare. Questo è l’indirizzo: CANFEDA CAMI SOKAK, DERVIŞ ALI MAHALLESI, FATIH.
Museum pass sì o no?
Al costo di 700TL (circa 40€), potrete acquistare sul sito www.muze.gov.tr (con una diritto di spesa di 2.50TL) il Museum Pass che vi consentirà l’accesso, per cinque giorni, a
- Palazzo Topkapi (compresa sezione Harem)
- Santa Irene
- Torre di Galata
- Museo archeologico
- Museo dei mosaici
- Museo delle arti turche e islamiche
- Museo di Rumeli Hisar
- Museo di Adam Mickiewicz
- Galata Mevlevihane
Come potete vedere, tra i musei inclusi nel pass, non c’erano tutti quelli di mio interesse quindi non l’ho acquistato. Da quando poi Haghia Sophia è una moschea (e l’accesso è gratuito) a parer mio è ancora meno conveniente.
Dove dormire a Istanbul
Noi abbiamo scelto di alloggiare a Sultanahmet per una questione logistica. Il quartiere è ottimamente collegato e permette di visitare molti dei siti più importanti a piedi (oltre al risparmio di tempo e denaro, passeggiare tra le vie cittadine vi regalerà scorci che difficilmente si vedono a bordo di un tram o di un taxi).
Il Sura Design Hotel & Suites è una strepitosa struttura (di fronte c’è il cinque stelle della stessa catena) dotata di ristorante, giardino interno, angolo boutique. E’ arredato con colori sgargianti, soluzioni di design eleganti e creative, materiali di pregio. Lo staff, a conoscenza del nostro anniversario, ha avuto delle attenzioni che lo hanno resto particolarmente speciale.
Consigliato anche per i prezzi, perché spesso promuove sconti fino al 20% per chi soggiorna almeno 3 notti o per prenotazioni lastminute. Le colazioni a buffet, comprese nel prezzo, spaziano dal dolce al salato con un angolo dedicato ai dolci locali. Su richiesta, organizzano il pick up da e per l’aeroporto.

Sura Design Hotel, camera da letto

Sura Design Hote, il romantico bagno

Colzione al Sura Design Hotel
Come arrivare a Istanbul (AGGIORNATO 2019)
Istanbul è dotata di due aeroporti: l’Istanbul Grand Airport, il principale e Sabiha Gokcen, situato a 35 chilometri dal centro, nella parte asiatica. Nonostante non sia così lontano, si possono impiegare fino a due ore per raggiungere la città a causa dell’intenso traffico. Il prezzo del volo però era così allettante (e con la Turkish, peraltro) che abbiamo deciso di provare l’ebbrezza del traffico turco dopo quello romano! L’aeroporto si trova a circa 50 chilometri dal centro storico, sul lato europeo quasi sulle sponde del Mar Nero. Non si sa con certezza quando entreranno in funzione le metropolitane e il treno veloce (si parla del 2020) ma al momento sono previsti shuttle della HavaIst, attivi 24 ore su 24, che collegheranno capillarmente la città grazie a ben 20 linee!
Sebbene il ticket che i passeggeri diretti in centro storico (fermata Yenikapı con partenze che potrete verificare sul sito ufficiale http://www.hava.ist/Home/Index_en) costi solo 18 lire (circa 3€), il tempo di percorrenza si aggirerà attorno a un’ora e mezza (il traffico a Istanbul è una nota dolente).
Inoltre potrete pagare esclusivamente con Istanbulkart da acquistare (al costo di 7 lire turche a titolo di cauzione. Alla partenza vi verrà restituito un importo tra le 5 e le 7 lire turche) e ricaricare in aeroporto. Alcune macchinette però prendono solo lire turche (quelle gialle) e altre (quelle blu) le carte di credito. SE non possedete una carta per ricaricare agevolmente la Istanbulkart, allora partite con lire turche già cambiate o acquistatene in aeroporto (con un cambio non ottimale leggete: Cambio valuta, prelievo e commissioni in viaggio).
Ovviamente, potrete arrivare in centro dal nuovo aeroporto di Istanbul con un taxi o con un transfer privato concordato preventivamente con il vostro hotel. Ma la spesa sarà maggiore.
5 commenti
Ciao,grazie per la tua condivisione,non ho capito Museum pass Si o No?
Ciao Giuliana! Tra i musei inclusi nel pass, non c’erano (e non ci sono) tutti quelli di mio interesse quindi non l’ho acquistato. Da quando poi Haghia Sophia è diventata una moschea (e l’accesso è gratuito) a parer mio è ancora meno conveniente.
Ciao Monica, interessato ad un viaggio in Cappadocia.. riusciresti a mandarmi info della guida.. grazie
Ti mando subito una mail Omar!
Ecco credo di avertelo già detto, ma leggendo questo post mi convinvo ancora di più che a Istanbul ci devo andare e anche presto. Con queste foto mi hai fatto sentire la, dentro alle moschee, nel cuore del bazaar… insomma, faccio che guardare un po’ quanto socta un volo va!
Gian