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Diario di Viaggio: Ancona

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Ancona

Una città in cui si può ammirare sia l’alba che il tramonto sul mare per la forma ad “ankon” (che in greco significa gomito) del promontorio – il Conero – su cui sorge. Questo, il biglietto da visita di Ancona, la città marchigiana raccolta in un lembo di terra compreso tra il porto naturale e il Monte Guasco.

Particolare del SeePort Hotel. Poesia di Garcia Lorca

Particolare del SeePort Hotel. Poesia di Garcia Lorca

 

La sua storia è indissolubilmente legata all’Adriatico, al porto e alle relazioni commerciali ma ultimamente si è riscoperta ricca di tesori e curiosità e vuole lasciare i viaggiatori a bocca aperta.

Noi non eravamo certo al nostro primo week end ad Ancona eppure per qualche inspiegabile motivo ci eravamo sempre soffermati nella zona del Passetto.

A pensarci bene, forse tanto inspiegabile non è, visto che da lì si gode un panorama incredibile sulla Riviera (e, a titolo informativo, una splendida alba sul mare, insieme alla via Panoramica) ma un’esperienza altrettanto suggestiva è garantita da una passeggiata nel centro storico, ubicato in direzione diametralmente opposta.

 

Panorama dal SeePort Hotel su Ancona storica

Panorama dal SeePort Hotel su Ancona storica

 

La scoperta di Ancona “vecchia” è avvenuta lo scorso week end quando, affacciandoci dalla terrazza della nostra camera al SeePort Hotel, oltre al porto, abbiamo visto un grappolo di tetti e un paio di cupole celesti aggrappate alla collina.

Ovviamente ci siamo incuriositi e il programma domenicale è stato completamente stravolto a favore di un itinerario pedonale (partenza da Via Rupi di XXIX Settembre – Via XXIX Settembre – Via della Loggia – Lungomare Vanvitelli – Via Papa Giovanni XXIII) per arrivare allo stupefacente Duomo di Ancona che svetta da colle Guasco, dal nome del colonnello che vi eseguì diversi lavori di fortificazione (in pochi sanno che prima era conosciuto come monte Cumero e poi colle di San Ciriaco a cui è dedicata la Chiesa).

 

Santa Maria della Piazza

Santa Maria della Piazza

 

Prima di giungere a Piazza Dante, sulla destra, soffermatevi ad ammirare la facciata di Santa Maria della Piazza, la cui parte inferiore è caratterizzata da 3 bassorilievi bizantini e archetti ciechi. La parte superiore è frutto di un restauro dopo un crollo ma si può immaginare l’originaria struttura osservando la Cattedrale di Sant’Anastasia di Zara (considerata la più bella della Dalmazia), chiaramente ispirata al romanico italiano di stile pisano della Chiesa anconetana.

 

Palazzo degli Anziani con il nuovo ascensore

Palazzo degli Anziani con il nuovo ascensore

 

Anziani, famiglie con bambini o semplici pigroni diretti al Duomo, potranno ricorrere al comodo ascensore panoramico gratuito che da luglio 2014 collega Piazza Dante (al porto) a Piazza Stracca (centro storico), superando in pochi secondi il dislivello di 24 metri.

Vi ritroverete a Palazzo degli Anziani e non dovrete fare altro che seguire le indicazioni per San Ciriaco, salendo verso la collina. Su quella vetta, da cui si gode una vista favolosa sulla città e “sui due mari” (e quindi sia l’alba che il tramonto), sorgeva un tempio dedicato alla Venere Euplea, protettrice dei naviganti, raso al suolo da un terremoto nel 558.

Successivamente venne eretta una basilica paleocristiana in onore di San Lorenzo e infine l’attuale Duomo, in pietra bianca del Conero e in marmo greco, soggetto a vari rimaneggiamenti nel tempo tanto da presentare una facciata romanica, una pianta bizantina e una cupola gotica.

 

Duomo dedicato a San Ciriaco

Duomo dedicato a San Ciriaco

 

Per accedervi, si deve salire una scalinata e superare i due leoni in marmo rosso di Verona che proteggono il portale. L’interno è a croce greca a tre navate (frutto di un’aggiunta tarda, come l’ingresso volto al porto): le pareti altissime vi provocheranno una vertigine, i plutei laterali sopraelevati vi faranno sbirciare oltre i decori delle balaustre per ammirare l’enorme organo nel braccio di destra e l’edicola marmorea di Vanvitelli con una seicentesca immagine della Madonna venerata per un Miracolo avvenuto nel 1796 in quello di sinistra.

 

Cupola del Duomo

Cupola del Duomo

 

La cupola, con il suo tamburo dodecagonale, renderà giustizia di quel che gli esperti dicono: che sia una tra le più perfette in Italia! Nel Duomo lasciarono tracce del proprio (prezioso) passaggio Piero della Francesca, Giovanni Dalmata e, come dicevamo, Luigi Vanvitelli.

 

Totem sensoriale per i non vedenti

Totem sensoriale per i non vedenti

 

Raccoglietevi in silenzio in questo luogo e lasciatevi incantare dai numerosi dettagli che scorgerete un po’ ovunque: io sono stata catturata dalla miniatura del Duomo che permette ai disabili visivi di vedere le forme dell’edificio.

In pochi sanno che proprio ad Ancona è stato creato l’unico Museo Tattile italiano all’interno della Mole Vanvitelliana, l’ex lazzaretto cittadino dove venivano messi in quarantena i viaggiatori provenienti dall’Oriente (DA VISITARE!). Usciti dal Duomo, imboccate a sinistra Via del Guasco e quindi, ancora a scendere, via Birarelli.

 

Dal Parco del Cardeto, panorama sull'Anfiteatro e sul Duomo

Dal Parco del Cardeto, panorama sull’Anfiteatro e sul Duomo

 

Adagiato tra i Colli Guasco e dei Cappuccini, nel bel mezzo della Ancona storica, si trova un Anfiteatro romano risalente al I sec. a.C. capace di ospitare fino a 10.000 spettatori: lo avreste mai detto? Insieme all’Arco di Traiano (ubicato al porto) costituisce la testimonianza più vivida del solido insediamento romano in questo lembo di terra sull’Adriatico.

Riportato in luce durante gli scavi degli anni ’30, l’anfiteatro non è purtroppo visitabile se non durante la stagione estiva quando vengono allestiti spettacoli di poesia e di lirica. Un vero peccato perché parliamo dell’area archeologica più estesa della città chiusa al pubblico in attesa che si compiano i progetti di riqualificazione promessi nei mesi passati.

Avevo letto di ArcheoGarden, un’interessante idea di inerbimento “controllato” di alcune aree per risolvere il problema della vegetazione infestante il sito.

So che i risultati richiederanno del tempo, prima di manifestare (o meno) il successo del progetto ma forse la presenza di un pannello esplicativo (il top sarebbe una guida!) ci avrebbe aiutati a capirne meglio le dinamiche.

L’unica speranza è che un’area tanto importante non resti ancora a lungo inaccessibile ai visitatori che non immaginano assolutamente di trovare un simile patrimonio ad Ancona.

 

Faro ottocentesco nel Parco del Cardeto

Faro ottocentesco nel Parco del Cardeto

 

Dal sito archeologico, salite verso Colle dei Cappuccini dove si trova il bel Parco del Cardeto: altro punto panoramico, vi permetterà di ammirare i “due mari” di Ancona, una vista sul complesso del Duomo e una sull’Anfiteatro e le mura perimetrali!

Il parco è un “museo a cielo aperto”: un pannello vi indicherà esattamente cosa vedere, dalle fortificazioni al Faro ottocentesco (da cui si gode uno strepitoso tramonto sul mare), dalla polveriera Castelfidardo al Campo degli Ebrei, al Cimitero degli Inglesi, al Bastione di San Paolo.

Tornate sui vostri passi e, proprio di fronte al sito archeologico, tagliate per una stradina che vi porterà nella piazza dell’Anfiteatro dove si trova l’arco anfiteatrale e il muro ellittico. Anche qui, tutto inaccessibile a causa di “lavori in corso” che andrebbero accelerati per rendere fruibili i tesori della città.

Dirigetevi quindi verso Piazza del Senato (dove svetta la seconda cupola che abbiamo scorto dalla terrazza dell’hotel, quella della Chiesa dei Santi Pellegrino e Teresa conosciuta come degli Scalzi) e visitate il Museo Archeologico Nazionale delle Marche ubicato nel cinquecentesco Palazzo Ferretti (aperto dalle 8.30 alle 19.30 tutti i giorni tranne il lunedì. La prima domenica del mese l’ingresso è gratuito altrimenti il biglietto costa 4€) che custodisce una ricchissima collezione delle civiltà che si sono succedute in territorio marchigiano.

Forse alcuni ricorderanno l’accesissima battaglia (anche giudiziaria) tra il Museo anconetano e il Museo dei Bronzi Dorati da Cartoceto di Pergola.

Questo eccezionale gruppo bronzeo equestre di origine romana, risalente al 50 a.C., fu ritrovato fortunosamente a Cartoceto di Pergola nel 1946 e “salvato” dal mercato antiquario clandestino da un solerte impiegato del Museo di Ancona, Nereo Alfieri.

Dopo il restauro il gruppo bronzeo fu allestito del Museo Archeologico finché non si decise di prestarlo per una mostra alla cittadina dove venne rinvenuto.

Da allora Pergola si rifiuta di restituirlo nonostante sentenze abbiano deciso per il pendolarismo dei Bronzi (6 mesi in un museo e 6 nell’altro) e un comitato di esperti del Mibact abbia optato per la custodia ad Ancona, presso il museo di maggior pregio regionale.

A dispetto della contesa in corso, la cittadina ha inaugurato nel quattrocentesco ex convento di San Giacomo un museo e non sembra intenzionata ad accettare alcun compromesso. Una copia del gruppo bronzeo si trova sul tetto di Palazzo Ferretti (noi l’abbiamo intravista dal piazzale del Duomo). Usciti dal museo, a piazza Stracca, noterete l’ascensore di Palazzo Anziani, quello di cui vi abbiamo già parlato, che potrebbe riportarvi sul porto.

 

Chiesa di San Francesco delle Scale

Chiesa di San Francesco delle Scale

 

Noi però vi consigliamo di continuare la passeggiata per visitare la bella Chiesa di San Francesco delle Scale (che colpisce per l’evidente manomissione settecentesca fin dalla facciata, caratterizzata da materiali e colori diversi) e raggiungere quindi Piazza del Plebiscito, nota localmente come Piazza del Papa per la statua di Clemente XII che vi campeggia.

Se avete bisogno di un caffè, proprio in piazza c’è “Raval” un locale dove ne servono uno ottimo oltre a un appetitoso brunch domenicale al prezzo di 10€. Noi ci siamo limitati al caffè ma devo confessare che, vedendo i piatti, la tentazione a fermarsi è stata davvero forte! A questo punto siete tornati in Via della Loggia: consigliamo di dare un’occhiata al Teatro delle Muse.

 

Piazza del Plebiscito

Piazza del Plebiscito

 

Dove dormire ad Ancona

Il SeePort Hotel è un 4 stelle inaugurato a metà dicembre frutto dell’intelligente recupero dell’ex Onmi, l’Opera Nazionale Maternità Infanzia posizionato in alto rispetto al porto, su un’antica batteria difensiva.

 

Sala caloazioni e Ristorante Ginevra

Sala caloazioni e Ristorante Ginevra

 

La vista è il punto forte dell’hotel e quindi il restauro ha puntato su grandi vetrate che non solo inondano di luce il ristorante e la sala colazione ma assicurano un dialogo costante con il mare solcato dal viavai ipnotico dei traghetti e con la storia della città che pungola il cliente mentre sorseggia un caffè o, meglio, un Rosso Conero!

 

Bar del Ristorante Ginevra

Ristorante Ginevra

 

Un dialogo che proietta il cliente all’esterno ma allo stesso tempo trascina quel mare e quella storia sulle pareti blu punteggiate di oblò o tra carteggi epistolari ingialliti dal tempo e tenuti insieme da uno spago.

 

Lounge

Spazio lounge dell’hotel

 

La nostra stanza, dotata di quel balcone che ha stravolto ogni programma a causa del panorama, era calda e accogliente. Il benvenuto era tutto nei piccoli dettagli e la buonanotte in una poesia di Leopardi accompagnata da un cioccolatino!

Ampia, dal design caldo seppur moderno è studiata per anticipare qualunque desiderio dell’ospite. Ad un certo punto è iniziata la sfida alla ricerca del dettaglio mancante ma devo riconoscere la sconfitta: l’hotel è stato davvero costruito attorno alle necessità del viaggiatore più esigente!

 

La nostra camera

La nostra camera

Buonanotte al SeePort Hotel

La Buonanotte

La nostra camera con balcone

La nostra camera con balcone

 

Dove mangiare a Ancona

Affinché al SeePort Hotel si potesse confezionare un’esperienza sensoriale a 360° la cucina è stata affidata alla maestria dello chef Giordano Calcina che ha creato un menù particolare rivisitando la tradizione marchigiana in chiave moderna. Noi abbiamo avuto la fortuna di presenziare alla prima di una (spero lunga) serie di cene a tema nel ristorante Ginevra.

Sulla tavola addossata alla vetrata campeggiavano bacchette di legno e orchidee: due indizi molto chiari della serata Oriental Fusion che ci aspettava! Sulle note di melodie levantine i camerieri scivolavano discretamente tra gli ospiti per servire portate dai sapori che mantenevano le promesse del menù.

 

SeePort Hotel, Ristorante Ginevra

Ristorante Ginevra

Cena Oriental Fusion

dettaglio della Cena Oriental Fusion

Cena Oriental Fusion

Cena Oriental Fusion

 

Durante i nostri viaggi amiamo assaggiare i piatti locali: ebbene, nella cena servita da Calcina abbiamo vissuto un flashback e grazie al (vero) curry bianco con le vongole veraci siamo tornati per un attimo a Bangkok; con il salmone scottato, il lemongrass e la maionese al wasabi abbiamo sollevato il coperchio della più squisita tajine marocchina!

La colazione al Seeport Hotel è di tipo internazionale con un plus: non solo frutta, l’angolo del salato, pane e marmellatine ma anche una vasta scelta di “dolci della credenza” fatti in casa tutti i giorni! Se siete dei dormiglioni, la domenica potete gustare un ottimo brunch a buffet tra le 11 e le 15.

La scelta spazia dal dolce della colazione all’italiana al bacon, uova e salsicce dell’angolo continentale con assaggi di verdure dal tavolo “mediterraneo”. Il prezzo, che comprende anche acqua e soft drinks, è di 29€ a persona. Una tariffa giusta se si pensa che di fatto si tratta di un light lunch in una cornice strepitosa!  

Noi torneremo: e voi?

10 commenti

Davide 1 Marzo 2015 - 21:22

Certo che…. Leggere della mia città sù questo sito fa un gran bell’effetto!!! 🙂

Giusto un piccolo appunto… C’è un altro sito archeologico di epoca romana: sono i resti del Porto!!! 😉 … Da p.zza Dante si prende a sinistra verso l’Arco di Traiano!!! 😉

Chiaramente Monica che te lo dico a fare? E’ vero che non sono più molto attivo da queste parti, ma se la prossima volta vieni qui ad Ancona, fallo sapere!!! 🙂

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Monica Nardella 2 Marzo 2015 - 10:53

Ehi ma l’ho scritto!!! “l’anfiteatro (…) insieme all’Arco di Traiano (ubicato al porto)…” 😀 l’ho anche fotografato ma non mi sono avvicinata abbastanza da vederlo in tutto il suo splendore! La prossima volta che sarò in zona, ti avviso per un caffè! 😀

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Elisa 10 Febbraio 2018 - 17:05

Penso che Davide si riferisse ai resti del porto roma, situati al porto, sulla strada per il porto antico, si possono vedere dalla passerella che ci passa sopra

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Monica Nardella 10 Febbraio 2018 - 21:04

E allora devo proprio tornare perché quest’altro sito mi è sfuggito… magari con qualcuno del posto così sono sicura di vedere tutto! Grazie per la precisazione 😀

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erika 22 Febbraio 2015 - 15:26

Non conoscevo affatto questo nuovo hotel… ma wow!!! Mi verrebbe voglia di andarci a dormire anche se sono di Ancona ;)!
Complimenti per il post, davvero ben scritto e fa sempre piacere vedere che i tesori anconetani vengono apprezzati!!

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Monica Nardella 22 Febbraio 2015 - 16:44

In effetti l’albergo è stato inaugurato da poco… anche se sei di Ancona puoi andarci a cena, magari in una delle serate a tema: so che la prossima è sul jazz (io credo di tornare!). Grazie mille per l’apprezzamento!

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Cristina 22 Febbraio 2015 - 10:51

Mannaggia, ma io abito ad Ancona! La prossima volta che verrai avvisami: oltre al grande piacere di conoscerti, ti farei volentieri da cicerone! Sono felice che la città ti sia piaciuta! Purtroppo noi anconetani non l apprezziamo molto e non ci rendiamo conto del tesoro che abbiamo….

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Monica Nardella 22 Febbraio 2015 - 16:46

nooooooooooooooooo e a saperlo!!! :/ Prometto di avvisarti la prossima volta (che spero sia presto presto) perché vorrei vedere tutto quello che mi manca! Tu da Cicerone? Assunta!

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Simona 8 Febbraio 2015 - 14:20

Beh considerando che Ancona é ad un’oretta da casa non posso non tornare, con un itinerario così poi…
Well done!!

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Monica Nardella 8 Febbraio 2015 - 14:21

Grazie Simo! In effetti tu sei vicina e potresti fare una gita fuori porta prossimamente!

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