Spiagge incontaminate e mare cristallino, nell’immaginario collettivo è così che descriveremmo la Sardegna ma l’isola è tanto altro ancora: venite con noi alla scoperta di cosa vedere in Sardegna oltre il mare!
Oltre i 2000 km di costa, in Sardegna troverete un entroterra montuoso sorprendente attraversato da numerosi sentieri escursionistici. Tra costa e montagna vi imbatterete in oltre 7.000 nuraghi, costruzioni megalitiche risalenti all’età del Bronzo che non hanno ancora del tutto svelato i propri segreti. E ancora città affascinanti, borghi colorati e persino un deserto! Ma andiamo per ordine perché davvero l’isola è una destinazione accattivante tutto l’anno!
Cosa vedere in Sardegna oltre il mare: l’Ogliastra
Il turista tipo della Costa dell’Ogliastra, lungo il versante orientale dell’isola, è sicuramente un amante della natura.
Ma non quella che si concede senza sforzi: questo tratto è caratterizzato dall’asprezza del territorio e quindi per godere dei panorami mozzafiato e delle calette più belle, bisogna conquistarli!
Sì a lunghe escursioni immerse nel verde a piedi, a cavallo o in mountain bike oppure uscite in fuoristrada e quad. Esperienze genuine anche per il soggiorno: in zona si può alloggiare in strutture poco inclini al lusso che sanno perciò di vita vera.

Cala Goloritzé | foto Vasile Cotovanu via Flickr
Organizzate il vostro itinerario tra i borghi dell’Ogliastra e, perché no, tra le spiagge del territorio di Baunei perché molte hanno delle peculiarità che le rendono una meta per tutte le stagioni (come Cala Goloritzé, Monumento Naturale per la sua straordinaria bellezza e per il monolite calcareo che vi si erge)!
Gennargentu
Sempre in provincia di Nuoro, alle spalle dell’Ogliastra, svetta il massiccio montuoso della Porta dell’Argento, ricoperto da foreste secolari e regno dell’aquila reale e del muflone.
D’inverno, un manto nevoso copre il paesaggio rendendolo meta degli appassionati di sci (ricordiamo gli impianti di risalita per Bruncu Spina e Spada). In primavera fioriscono la peonia, il fiore dell’Olimpo, e il profumatissimo timo: passeggiare per prati non sarà mai stato cosi inebriante!
Gli amanti delle sfide, potranno cimentarsi anche in trekking più impegnativi come quello verso Punta La Marmora, la vetta più alta dell’isola con i suoi 1834 metri.

Parco del Gennargentu | foto di Jean-François Renaud via flickr
Se siete meno sportivi, potete puntare nell’entroterra montuoso per assaggiare delle specialità che potrete trovare solo qui. Su tutte, non mancate di provare sa carapigna, il gelato più antico della Sardegna!
La Carapigna è un sorbetto ante litteram, un gelato al gusto di limone risalente al XVII secolo (a cui si aggiungono nel ‘700 il gusto mandorla e cannella), realizzato a mano con una lavorazione che richiedeva strumenti unici, ghiaccio e sale. Ancora oggi è un eccezionale prodotto artigianale che rimanda allo straordinario patrimonio immateriale della cultura sarda.
Il tour alla scoperta delle cose da vedere in Sardegna oltre il mare vi porterà quindi ai
Nuraghi
Queste costruzioni megalitiche risalenti all’età del Bronzo sono tipiche della Sardegna e puntellano tutto il territorio tra costa e montagna. A una manciata di chilometri dal massiccio del Gennargentu si trova il Nuraghe di Barumini, noto anche come Su Nuraxi.

Su Nuraxi di Barumini | foto Ángel M. Felicísimo via Flickr
Dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1997, questo complesso è aperto tutti i giorni a visite guidate della durata di un’ora circa. I visitatori potranno fare un vero salto nel passato per carpire i segreti di questi cumuli di pietre costruiti a scopo militare. Sull’isola ne sono stati censiti più di 7.000 ma il Nuraghe di Barumini è quello più rappresentativo sia perché ha una struttura più articolata sia per le eccellenti condizioni di conservazione.

Su Nuraxi di Barumini | foto Ángel M. Felicísimo via Flickr
Il biglietto cumulativo (15€ intero, 10€ ridotto) consente anche la visita di Casa Zapata e del Centro Giovanni Lilliu (l’archeologo che ha riportato alla luce la reggia nuragica negli anni ’50).
Le dune di Piscinas
Puntando a ovest, si può visitare un deserto vivo e in movimento tra i più estesi d’Europa! Queste dune dorate, alte fino a 60 metri, si trovano nella Costa Verde e sono puntellate da ginepri secolari, lentischi e olivastri e, in primavera gigli di mare, violacciocca e papavero della sabbia. Pare di sentire i profumi di questa vegetazione così tipica mentre il piccolo Sahara italiano digrada verso l’omonima spiagge e un mare neanche a dirlo trasparente. Persino il percorso per raggiungere questo paradiso, sebbene impervio, è affascinante perché si incunea in un’area di miniere dismesse: prenotate un tour di archeologia industriale a Montevecchio! Mai come per le Dune di Piscinas vale chiedersi cosa ci sia da vedere in Sardegna oltre al mare!
Lo sapete che Marco Mengoni ha girato alle Dune di Piscinas il videoclip della canzone “Due Vite” che ha vinto Sanremo 2023?
Dopo tanta natura, consigliamo di scoprire le bellissime città sarde, ricche di cultura e tradizioni. Salendo verso nord lungo la costa occidentale, incrocerete
Bosa, il borgo colorato della Sardegna
Appollaiato sopra una collina si trova Bosa, un borgo famoso per le case pastello. Assolutamente imperdibile è il quartiere delle concerie Sa Conzas uno straordinario esempio di archeologia industriale, Monumento Nazionale dal 1989. Per raggiungerlo, dovrete oltrepassare il Temo, l’unico fiume navigabile della Sardegna. Da giugno a ottobre, alle ore 19 potete salire a bordo di un battello e ammirare Bosa dall’acqua. Un boat tour della durata di 1 ora al prezzo di 12€. Imperdibile, non trovate?
Altrettanto affascinante, la vista strepitosa dal vicino Castello Malaspina di Bosa, costruito dalla famiglia toscana Malaspina intorno al 1100. È possibile inerpicarsi a piedi sul colle da cui svetta il castello: sconsigliato se fa particolarmente caldo o se siete poco allenati. In tal caso optate per l’auto!
Per la visita di Bosa sarà necessaria almeno mezza giornata: naturalmente nella bella stagione concedetevi una tappa al mare a Bosa Marina.
Alghero
Finalmente giungerete nella Barcelloneta sarda come spesso viene chiamata Alghero. Non siamo particolarmente amanti di questi voli pindarici tra luoghi perché ognuno ha una sua propria identità e non ha molto senso identificarne uno col nome di un altro ma il caso di Alghero è davvero particolare.
Fondata nel XII secolo dai Doria, preserva in maniera più significativa le influenze dei catalano-aragonesi che la conquistarono dopo.

La cinta muraria di Alghero
In città molte sono le targhe in doppia lingua perché continua ad essere parlato un dialetto locale del catalano. Il nome stesso, dall’etimologia incerta, deriva da Alguer.
Passeggiando per la città, resterete ammaliati dalla fortezza, dalle mura cinquecentesche, dai palazzi nobiliari e diverse chiese.
Simbolo di Alghero è la cupola rivestita con maioliche colorate della Chiesa di San Michele Arcangelo, patrono della città.

La cupola della Chiesa di San Michele Arcangelo, simbolo di Alghero
Vi consigliamo però di salire sul campanile della Cattedrale di Santa Maria, per ammirare una prospettiva unica della Riviera del corallo.
Nelle acque di Alghero si può pescare infatti il pregiatissimo corallo e a riprova dell’importanza dell’oro rosso del mare c’è anche un Museo allestito all’interno di una bella villa liberty (biglietto 5€ intero, 4€ ridotto. La visita guidata ha un costo aggiuntivo di 3€).
Altro punto panoramico è il Promontorio di Capo Caccia con la bellissima Grotta di Nettuno.
Come arrivare in Sardegna
Ed eccoci ai consigli pratici! La Sardegna lowcost, come avevamo già spiegato, non è una mission impossible ma ovviamente è importante prestare attenzione ad alcuni aspetti. L’isola può essere raggiunta in aereo (aeroporti di arrivo Cagliari, Olbia e Alghero) o via mare (Cagliari, Olbia, Arbatax, Golfo Aranci e Porto Torres). Un portale di comparazione prezzi sia per il volo che per i traghetti per la Sardegna può individuare il prezzo migliore nella data di vostro interesse o in date vicine e contribuire a restare nel budget prefissato.
Sull’isola, poiché la rete di trasporto pubblico non è particolarmente capillare, è preferibile spostarsi in auto. Il viaggio in traghetto consentirebbe di partire con la propria vettura evitando il costo di noleggio (comunque possibile sia nei porti che negli aeroporti sardi).
Se proprio si vuol fare un’esperienza in treno, si può salire a bordo del trenino verde che da più di 130 anni collega l’entroterra con la costa. Ben 5 sono gli itinerari sulla rete ferroviaria turistica più lunga d’Europa (438 km).
4 commenti
Bellissimo articolo mi è già venuta voglia di partire per la Sardegna.
Grazie Monica per i tuoi consigli sempre preziosi
Grazie mille! Un bel viaggetto fuori dalle rotte classiche è sempre una buona idea! :*
Panorami meravigliosi. La Sardegna è un posto da sogno.
Troppi conoscono della Sardegna solo il mare mentre ha nell’entroterra dei tesori tutti da scoprire!