Cosa vedere a Trevi e dintorni? Il nostro weekend a spasso per l’Umbria tra borghi, gioielli medievali e cibo genuino!
Per un week end non troppo lontano da Roma, ma abbastanza da lasciarsi lavoro e stress alle spalle, abbiamo scelto come base la deliziosa Trevi (Umbria, tra Foligno e Spoleto).
La città è entrata qualche anno fa nel circuito dei “Borghi più belli d’Italia” e infatti, passeggiando tra le viuzze del centro storico, si ha l’impressione di tornare indietro nel tempo.
La conformazione stessa della città, arroccata su di una collina, non consente l’accesso in centro alle auto e perciò l’unico modo per visitarla è parcheggiare fuori e vagare per le stradine strette e tortuose a caccia delle orme.
L’itinerario turistico studiato dalla Proloco si chiama Segui le Orme: 39 tappe con tutte le cose da vedere a Trevi. Potete fatevi consegnare la mappa dall’Ufficio della Proloco o scaricarla online e andare alla scoperta delle meraviglie di questo gioiello medievale.
Cosa vedere a Trevi e dintorni
Trevi
Eravamo già passati da Trevi in occasione di Frantoi Aperti e ci avevano particolarmente colpito:
- Piazza Mazzini, il cuore del borgo dove ancora oggi si svolgono tutte le manifestazioni più importanti, compreso il Palio dei Terzieri. È considerata una piazza “laica” per l’assenza di una chiesa ma vi svetta una possente torre civica
- la porta del morto, vicina alla piazza e ben segnalata nella mappa. Si tratta di una porta sempre murata costruita accanto a quella d’ingresso che veniva utilizzata per portare fuori il defunto morto in casa. A Trevi ne troverete diverse, alcune ancora murate, altre modificate.
- Sant’Emiliano, il Duomo risalente al XII secolo è dedicato al patrono di Trevi, primo vescovo del borgo
- la Casa medievale, a due passi dal duomo, non visitabile ma caratterizzata da un affresco quattrocentesco sulla facciata
- Complesso museale di San Francesco comprensivo di chiesa, pinacoteca, antiquarium e museo dell’ulivo
- Palazzo Lucarini, costruito da due famiglie i Lucarini e i Valenti come citano gli stemmi sulla facciata, oggi è un museo di arte contemporanea
- Palazzo Ciccaglia che ha di particolare un “tappeto” di maioliche colorate all’ingresso, pare una tipicità locale perduta nel tempo (a causa dei lavori per realizzare gli impianti idrici) e che si è preservata solo qui
- Villa Fabri, fuori dal centro storico ma a due passi da Piazza Mazzini, è stata il buen retiro di Girolamo Fabri. Questo gioiello architettonico oggi ospita mostre e collezioni e il roseto è il delizioso set di piacevoli rassegne cinematografiche estive
Noi abbiamo alloggiato all'”Antica Dimora alla Rocca” un hotel di charme situato in Piazza della Rocca, proprio nel centro storico.
Il Palazzo ha una lunga storia “scritta” sulle travi, architravi, volte, dipinti e affreschi che fanno della struttura una dimora di pregio e e di grande impatto visivo.
Abbiamo scelto una splendida suite con due ambienti ben distinti: la camera da letto e il salotto. in bagno c’è l’idromassaggio e due splendidi lavabi incastonati in un mobile riccamente decorato. A rendere ancor più particolare il bagno è la presenza di un oblò che si affaccia sulla scalinata dell’hotel dal quale possiamo “spiare” l’andirivieni senza essere notati.
Per cena, dopo una passeggiata tra le vie del borgo, abbiamo deciso di provare l’Osteria la Vecchia Posta in Piazza Mazzini. Tagliere di salumi e formaggi, pecorino al forno con miele, zuppa di farro e ravioli al radicchio e dolcetto al cioccolato con mascarpone caldo. Davvero una cena divina e prezzi abbordabilissimi!
Cosa vedere nei dintorni di Trevi
La nostra tabella di marcia del weekend prevede un tour nei dintorni di Trevi. La scelta è caduta su Spello e un pranzo a Bevagna.
Spello
A Spello ogni anno è indetto un concorso per il “Balcone più bello” (o vicolo o finestra).
Le composizioni floreali sui balconi durano tutta l’estate e prevedono un piccolo premio per i finalisti. La cittadinanza è stimolata a preservare e ad abbellire il proprio borgo e soprattutto si sente parte integrante del progetto di salvaguardia culturale.
Noi abbiamo scoperto casualmente questa manifestazione guardando una delle decine di foto scattate a queste opere d’arte sospese dove compariva la scritta che citava il premio per il balcone più bello vinto nel 2006!
Mi è bastato documentarmi un po’ in rete e ho scoperto del concorso e dell’entusiasmo ad esso collegato anche perché il progetto non si esaurisce a fine manifestazione ma continua a vivere per tutto il resto dell’anno (noi siamo andati in novembre e poi di nuovo a marzo e i balconi erano sempre una meraviglia!).
Bevagna
Dopo questa originalissima passeggiata tra le vie della città in una esplosione di colori, forme e profumi, siamo andati a pranzo a Bevagna, presso l’Osteria del Podestà (Corso Matteotti 67). Si mangia benissimo e si spende sui 30 euro a persona (vino compreso). Inoltre è in pieno centro, il che lo rende comodissimo per fare una sosta quando arriva il languorino.
Bevagna è un altro di quei pezzi d’Italia assolutamente da riscoprire! A parte il fascino del borgo in sé, dei Palazzi, delle Chiese, è luogo di una festa, il Mercato delle Gaite, che è un salto vero nel passato!
Il paese era anticamente suddiviso in 4 Gaite (o quartieri) che prendevano il nome delle loro Chiese. Nell’ultima decade di giugno, l’intera cittadinanza partecipa a una rievocazione della vita medievale con la ricostruzione dettagliata e accurata delle attività medievali, dei costumi, delle vivande arricchendo la festa con giochi che vedono le Gaite gareggiare l’una contro l’altra.
Abbiamo avuto la fortuna, pur non essendo capitati nel periodo di festa, di visitare alcune di queste botteghe e l’atmosfera era già molto “medievale”.
Siamo entrati nella fabbrica delle candele, delle monete, nella “farmacia” scattando tantissime foto agli attrezzi, alle postazioni di lavoro e ai prodotti artigianali frutto di tanto faticoso lavoro.
Consiglio pertanto, se volete organizzare un week end diverso dal solito di pianificarlo a fine giugno, assistendo così alla manifestazione di Bevagna e sbirciare tra i balconi più belli di Spello!!!
2 commenti
@angelo: purtroppo non siamo molto celeri nei lavori di restauro e ancora meno capiamo il valore dei piccoli borghi! Non impariamo nulla dagli stranieri, che impiegherebbero moooooolto meno, pur di recuperare un bene e di metterlo a frutto!
Hai ragione è veramente carina peccato solo per le gru e gli edifici ancora impacchettati a causa del terremoto del 97