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Weekend in Alta Umbria tra i borghi dell’Alta Valle del Tevere

Pubblicato: Ultimo aggiornamento il
Monte Santa Maria Tiberina Umbria

Cosa vedere nell’Alta Umbria in un weekend di autunno, quando le colline umbre si ammantano di oro e arancio? Venite con noi alla scoperta di borghi pittoreschi, tesori nascosti e tradizioni culinarie antichissime!

Umbria: borghi dell’alta valle del Tevere

Monte-Santa-Maria-Tiberina

Weekend nell’alta valle umbra

Monte Santa Maria Tiberina

L’Alta Umbria, da sempre crocevia strategico vista la posizione al centro della penisola (confina a ovest con la Toscana, a est con le Marche coincidendo quasi totalmente con il bacino idrografico del fiume Tevere), è formata da quindici comuni: Citerna, Città di Castello, Costacciaro, Fossato di Vico, Gualdo Tadino, Gubbio, Lisciano Niccone, Montone, Pietralunga, San Giustino, Scheggia e Pascelupo, Sigillo, Umbertide e Valfabbrica.

 

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Museo storico e scientifico del Tabacco di San Giustino [photo credit Alessandro Bertini – Girovagate]

San Giustino

La prima tappa nel nostro weekend nel territorio è stata San Giustino. Sede del Museo Storico e Scientifico del Tabacco, uno dei pochi centri di documentazione e studio sulla coltivazione e lavorazione della foglia di tabacco, la Repubblica di San Giustino (1441-1826) ha fatto del tabacco, per anni,  il “core business” della sua economia.

Il contrabbando prima, e la manifattura poi, sono ampiamente testimoniati all’interno del museo e vedevano l’operosità delle donne del luogo al centro di tutto il processo lavorativo. Fenomeno storico e sociale di enorme interesse e portata, fu occasione per centinaia di donne di conquistare un’autonomia economica mai conosciuta prima. Seccatoi, uffici, sale di cernita sono luoghi dalla lunga storia di fatica e fascino.

Avreste mai immaginato di vedere piantagioni di tabacco in questa zona? Noi no! Ebbene, la forte presenza di tabacco è favorita dalla conformazione del territorio e dalla vicina diga di Montedoglio che assicura la giusta dose di acqua.

E’ Castello Bufalini il fiore all’occhiello del borgo, una “sosta meravigliosa fra Colle Plinio e Cospaia”. Riedificato alla fine del ‘400 per difendere i suoi abitanti e per presidiare il territorio dello Stato Pontificio nell’Alta Valle del Tevere, per cinque secoli è rimasto proprietà dell’antica famiglia umbra dei Bufalini di Città di Castello.

 

Castello Bufalini Umbria

Castello Bufalini, i saloni, gli affreschi e il chiostro

 

Caratterizzato dal fossato tipico dei castelli medievali, oggi non presenta più le torri angolari ma il mastio è rimasto in piedi ed è padrone della scena appena superato l’ingresso.

Essere passato nel corso dei secoli da fortilizio a residenza signorile lo rende un piccolo gioiello. L’attuale collezione di dipinti custodita nel Castello è notevole; gli affreschi di Cristofano Gherardi detto il Doceno,  ammirati durante la visita guidata nella Sala degli Dei Pagani e in quella di Prometeo sono di rara bellezza.

L’ampio Salone, in cui è raffigurata “La Gloria dei Bufalini”, e le varie camere signorili che si susseguono lungo il percorso conservano ancora tessuti e prestigiosi cimeli di epoche ormai andate.

Poco lontano, in pieno centro, si trova la grande chiesa arcipretale: all’interno è custodita una cripta paleocristiana eretta utilizzando materiale proveniente da Colle Plinio. Merita assolutamente  una visita!

 

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Villa Magherini Graziani, superbo esempio di villa tardo rinascimentale

 

Altro luogo d’interesse del comune di San Giustino è Villa Magherini Graziani. Progettata dall’architetto Antonio Cantagallina su commissione di Carlo Graziani di Sansepolcro agli inizi del ‘700, per rimanere in tema tabacco e sigari, ospita ogni anno un festival dedicato al sigaro chiamato Cigar&Tobacco Festival (prossimo appuntamento 26 e 27 maggio 2018).

Nella splendida cornice di Villa Graziani è stato allestito il Museo della Villa di Plinio in Tuscis. Il museo ospita i reperti rinvenuti nello scavo archeologico della Villa di Plinio il Giovane e cimeli del periodo romano. Ampio loggiato, elegante balaustra e colonne in pietra serena ci raccontano i fasti della residenza.

 

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La vista sulla Valle del Tevere dal loggiato di Villa Magherini Graziani

Lippiano

Lungo il tragitto per raggiungere Monte Santa Maria Tiberina – distante poco più di 20 chilometri dove non è inusuale notare i campi coltivati a tabacco – meritevole di una sosta è il Castello di Lippiano: vi risiedevano gli esponenti minori dei Bourbon del Monte, oggi residenza privata visitabile su gentile concessione dei proprietari (una volta a settimana e su prenotazione).

Menzione speciale in zona: avete presente quelle prelibatezze fuori dai circuiti turistici che meritano una bella gita fuori porta per essere assaggiate? Ecco, la ciaccia sul panaro, è senza dubbio una di queste!

Nel piccolo comune di Lippiano, al Bar Il Pretino, ecco una ricetta originale ma segreta che vi regala il più gustoso e tipico dei prodotti gastronomici locali.

Unica cosa che ci è dato sapere, è che è un pane steso e preparato sul panaro, una piastra di pietra refrattaria molto calda. Farcita con affettati e formaggi della tradizione umbra, è semplicemente imperdibile.

 

Monte Santa Maria Tiberina Umbria

Monte Santa Maria Tiberina: un quadro, non trovate?

 

Monte Santa Maria Tiberina

L’intero borgo di Monte Santa Maria Tiberina è assai interessante e meritevole di accurata visita. A partire dalla porta Santa Maria, medioevale e suo unico ingresso, ci immergiamo in un’atmosfera unica in zona. Dall’alto, il borgo domina la campagna umbra, le colline che fino alla Toscana si estendono a perdita d’occhio sono una cornice perfetta.

Tra palazzi aristocratici e vicoli pittoreschi rivivono tanti ricordi di un prestigioso passato di indipendenza (fu Marchesato dal 1250 al 1815). Nel 1859 il territorio fu annesso al Regno d’Italia e fino a poco meno di un secolo fa era ancora provincia di Arezzo.

Al centro della nostra visita, Palazzo dei Marchesi, sede dei marchesi reggenti. Dal balconcino sopra l’ingresso venivano comunicate ai sudditi le nuove leggi, mentre al posto di una porta murata, in basso a sinistra, era ubicata la buca per le denunce anonime. L’interno è caratterizzato da saloni affrescati, dall’appartamento marchionale, dagli uffici dipartimentali e dalle prigioni.

Morra

Il nostro programma ci porta quindi verso Morra, piccolissima frazione che accoglie l’Oratorio di San Crescentino, un vero scrigno d’arte che custodisce al suo interno un interessante ciclo di affreschi attribuiti a Luca Signorelli.

Sulla via che unisce Perugia ad Arezzo, benché breve fu la sosta, egli ha lasciato delle testimonianze custodite con cura dal prezioso contributo del 1973 dato dal maestro Alberto Burri, che si prese a cuore la causa del piccolo Oratorio rimettendolo in piedi dopo anni di fatiscenza e abbandono.

 

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L’abbazia benedettina di Badia Petroia

 

L’Abbazia Benedettina di Badia Petroia risalente al 900, conserva ancora intatte due delle tre navate che formavano originariamente la struttura e costituisce l’ultima tappa prima del rientro verso Città di Castello, sede della 38esima Mostra Nazionale del tartufo bianco.

La manifestazione – in programma l’ultimo fine settimana di ottobre – chiude una lunga serie di iniziative che, a partire dai primi del mese, vengono organizzate in tutta l’Alta Valle del Tevere, territorio ricco di questo prezioso tubero, una delle specie più pregiate.

La mostra propone gastronomia locale, cultura e buone pratiche alimentari, salone dell’olio e del vino novello, i piatti della tradizione, mostre e laboratori. Iniziative collaterali, quali spettacoli musicali, di teatro, di danza, fanno da cornice a questa manifestazione in un itinerario che consente, tra l’altro, di godere delle bellezze artistiche e culturali del centro cittadino.

Se siete amanti del tartufo, stay tuned: è in uscita un articolo sul nostro weekend ad Amandola in occasione di Diamanti a Tavola!

Articolo redatto da Jacopo Falanga in collaborazione con Alta Valle Umbria

6 commenti

Bruna Athena 14 Dicembre 2017 - 10:41

Sono stata in Umbria a ottobre, proprio toccata e fuga, e mi è piaciuta tanto perché è verde, “antica” e molto tranquilla. Quasi quasi mi ci trasferisco 😛

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Monica Nardella 15 Dicembre 2017 - 13:58

Trasferirmi non so perché credo di essere ancora un pochino nella fase “voglio tutti i servizi di una città a qualunque ora del giorno e della notte anche se non mi servono” ma tra un po’… chissà! 😛

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Davide 24 Novembre 2017 - 16:23

Certo che i tuoi racconti di viaggio sono sempre bellissimi! 🙂

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Monica Nardella 11 Dicembre 2017 - 21:35

E grazie 😛

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Alice 24 Novembre 2017 - 10:59

Ciao, vorrei andare anche io li, ma meriterebbe anche in inverno?

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Monica Nardella 19 Gennaio 2020 - 13:42

Ogni luogo ha il suo perché in tutte le stagioni. In inverno magari certi posti sono belli per l’atmosfera, il mangiare col camino acceso, i colori dei paesaggi…

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