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Come organizzare un viaggio in Myanmar

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cosa vedere yangon shwedagon pagoda

Consigli pratici per organizzare un viaggio in Myanmar: quando andare, quali tappe inserire, documenti, prezzi e vaccinazioni.

Organizzare un viaggio in Myanmar

In questo articolo vi spiegheremo come organizzare un viaggio in Myanmar per fornirvi tante informazioni utili mentre qui, nel dettaglio, potrete trovare il nostro Viaggio in Myanmar in 10 giorni con le tappe e le cose da vedere.

Quando andare in Myanmar

I mesi migliori per visitare il Myanmar sono quelli da novembre a febbraio, perché le precipitazioni sono ridotte e le temperature più gradevoli. Da marzo ad aprile, le giornate sono più calde con picchi fino a 30°. I mesi da maggio a ottobre sono quelli delle piogge.

Come si chiama, Birmania o Myanmar? Leggete questo interessante articolo!

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Le case-palafitta sul Lago Inle

Come ottenere il visto turistico

Per andare in Myanmar, è necessario richiedere un visto turistico sul sito ufficiale (costo 50 dollari) della durata di 28 giorni. Siccome il visto deve essere utilizzato entro tre mesi dal rilascio, non chiedetelo troppo in anticipo ma nemmeno a ridosso della partenza, per evitare di non avere tempi tecnici per risolvere eventuali disguidi.

Ricordate che, ai fini del rilascio, dovrete presentare il passaporto con validità residua di almeno 6 mesi.

Contatti Ambasciata del Myanmar in Italia: Telefono 06 3630 3753 o 06 3630 4056; email meroma@tiscali.it; indirizzo Via della Camilluccia 551, Roma.

I cittadini italiani, fino al 30 settembre 2020, potranno inoltre richiedere il visto turistico “on arrival” – esclusivamente presso gli aeroporti internazionali di Yangon, Mandalay e Nay Pyi Taw – (costo 50 dollari) della durata di 30 giorni (per approfondimenti consultate il sito Viaggiare Sicuri). 

Quale assicurazione di viaggio scegliere? Noi abbiamo un’assicurazione annuale che ci garantisce assistenza a 360° e consigliamo di stipularne sempre una, in questo tipo di viaggi, che vi tuteli in caso di spese mediche impreviste o di rimpatrio per malattia!

Vaccinazioni

Consultate il vostro medico prima di assumere qualunque tipo di farmaco. Non ci sono obblighi specifici ma il consiglio è di sottoporsi a profilassi antimalarica (noi abbiamo assunto il Lariam) soprattutto se si visita il paese durante la stagione delle piogge. In generale, è sempre utile portare con sé il repellente Jungle Formula Molto Forte con DEET al 50% (noi usiamo sempre questo nelle mete esotiche).

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Il gruppo di pagode buddiste nel villaggio di Indein, vicino a Ywama e al lago Inle

Cosa mettere in valigia

Abiti freschi e leggeri. Qualche maglioncino per la sera nei luoghi in cui la temperatura rinfresca. Scarpe comode e da trekking. Almeno un paio di infradito e un paio di pareo: non per il mare, o almeno non solo. Infradito e pareo saranno utili per i templi!

Nei luoghi di culto buddista, infatti, sono vietati i capi che lascino scoperte ginocchia e spalle e l’accesso è consentito solo scalzi. Con il pareo (o con uno scialle) potrete coprirvi (come in molti siti religiosi, vi forniranno una specie di grembiule che assolva ugualmente alla funzione). Le ciabatte invece agevoleranno le operazioni di svestizione.

Una buona pratica, soprattutto per i soggetti predisposti, sarebbe disinfettare i piedi a fine visita, con un prodotto funghicida (esiste un’amuchina specifica).

Nel kit di farmaci da viaggio, mettete inoltre: antipiretico, antinfiammatorio, antibiotico intestinale tipo Normix (non un antidiarroico perché si rischia di bloccare la diarrea ma di non curarne la causa),  fermenti lattici, antispastico, antibiotico ad ampio spettro, salviettine disinfettanti e cerotti.

Cappellino, occhiali da sole e crema solare. A tal proposito, in loco, potete provare il Thanaka, una crema giallognola che i locali (soprattutto donne) estraggono dalla corteccia di alcuni alberi come base cosmetica e come protezione solare.

Mettete in valigia uno zainetto di quelli a sacchetto, per portare con voi il necessario durante i tour giornalieri (tipo questo in foto). Essendo sottile, non occuperà spazio nel trolley ma una volta a destinazione, si rivelerà un ottimo compagno di viaggio. Mi raccomando, prendetelo sufficientemente ampio per contenere il necessario e, soprattutto impermeabile! Quando preparerete la valigia per il rientro, potrete utilizzarlo per la biancheria sporca e, una volta a casa, sarà utile per la palestra o nelle uscite fuoriporta!

Per evitare sorprese, dotatevi di almeno un paio di adattatori universali di alimentazione per ricaricare i vostri device.

Moneta e cambio

La moneta del Myanmar è il kyat (si pronuncia “ciat”) e la troverete solo in banconote, niente spiccioli! Se non volete prelevare dagli ATM, potete portare con voi i dollari (tagli da 50 e 100 in perfette condizioni senza spiegazzature e rotture) e cambiarli in moneta locale visto che userete quasi esclusivamente quella durante il viaggio. Il tasso è 1 a 0,00062 euro (per capirci, 10000 kyat equivalgono a poco più di 6 euro quindi preparatevi a diverse mazzette di banconote!).

Itinerario di 10 giorni in Myanmar

Fuso orario

Il fuso orario è di + 5,30h rispetto all’Italia e + 4,30h quando da noi vige l’ora legale.

Treno Circular Railway Yangon

Circular Railway Yangon

Come muoversi in Myanmar

I bus notturni sono il mezzo di trasporto più utilizzato dai turisti perché sono confortevoli e coprono le distanze più lunghe in meno tempo.

Dal momento che si arriva all’alba, è bene avere già la prenotazione della guesthouse/hotel per evitare di dover trascorrere ore a zonzo prima di trovare alloggio o di poter fare il check in.

Il sito https://myanmarbusticket.com/ può esservi di aiuto nella pianificazione del viaggio perché potrete conoscere la durata delle tratte, gli orari di partenza, i prezzi e addirittura comprare i biglietti! In alternativa, li potete acquistare, almeno un giorno prima, direttamente alla stazione di partenza o affidarvi alle guesthouse pagando una piccola commissione.

Il treno, per quanto suggestivo (soprattutto per il transito da brividi sul viadotto Gokteik che collega l’omonima cittadina con Nawnghkio lungo la tratta Mandalay-Lashio) è un mezzo molto lento (e quindi ancor più economico) ma non tutti possono permettersi un viaggio tanto slow. Possiamo segnalare comunque questo sito per pianificare un minimo le tappe: https://www.seat61.com/Burma.htm.

Noi, per ottimizzare il tempo a disposizione, abbiamo preferito prendere voli interni. Le tratte, per un totale di 6 voli, ci hanno consentito di volare da Yangon a Mandalay; da qui a Bagan e quindi a Heho per visitare il Lago Inle. Siccome abbiamo inserito anche un’estensione mare a Ngapali Beach, abbiamo preso un ultimo volo per Thandwe prima di tornare a Yangon.

I taxi, i pick up e i side car (introdotti a Mandalay nel 1930 e molto utilizzati sia dai local che dai turisti)  sono comodi ed economici sulle brevi distanze ma noi abbiamo optato per transfer privati con autista così da essere totalmente autonomi negli spostamenti (leggete poco oltre che tipologia di viaggio abbiamo scelto).

In questo articolo ho indicato le migliori app di viaggio, secondo me!

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Il Buddha sdraiato nel Tempio di Chaukhtatgyi, a Yangon

Info importanti

Prima di partire, abbiamo letto che gli stranieri sono tenuti a pagare delle fee entrance (delle tasse di entrata) in alcuni siti. Avendo prenotato un tour tramite un’agenzia, il costo dei biglietti è stato assorbito nel totale quindi non abbiamo uno scontrino a riprova delle singole fee. Questi sono i prezzi reperiti in rete: se avete qualche segnalazione da fare, lasciate un commento all’articolo!

  • Shwedagon Pagoda Yangon: 10.000 kyat
  • Sule Pagoda Yangon: 3.000 kyat
  • Zona archeologica di Mandalay/Amarapura/Inwa: 10.000 kyat
  • Zona archeologica di Bagan: 25.000 kyat
  • Ingresso Inle Lake: 13.500 kyat

Altri ticket d’ingresso (che non abbiamo visitato ma che potrebbero invece interessare voi):

  • Zona archeologica Golden Rock: 10.000 kyat
  • Zona archeologica di Mingun: 5.000 kyat

Non è più possibile scalare i templi sia per ragioni di sicurezza che per preservare i templi stessi. Ragion per cui, se pensate di ovviare all’onerosissimo volo in mongolfiera (350 dollari a persona) per ammirare i templi di Bagan, sappiate che non potrete farlo dalla cima di uno stupa.

Una valida alternativa è la Nan Myint Tower, una torre dalla cui piattaforma panoramica si può ammirare – pagando il corrispettivo di quasi 5 euro – tutta la piana. Il vantaggio è di poter salire sulla torre 2 volte nello stesso giorno e molti viaggiatori ci vanno all’alba e poi di nuovo al tramonto.

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La piana delle 2000 pagode di Bagan

Si può fare un viaggio low cost in Myanmar?

Se si vuole organizzare un viaggio in Myanmar a budget ridotto, si può fare, basta seguire degli accorgimenti.

Viaggiate in autobus (o in treno). Nel caso vogliate spostarvi con un volo interno, acquistate il biglietto in loco.

Dormite in ostello o guesthouse  (i pernottamenti partono da 3 dollari per camera con bagno in comune e colazione). Per le distanze brevi, potete noleggiare una bicicletta (circa 7 dollari al giorno).

I pasti sono economici: con 5 dollari si può mangiare e anche bene.

Fai da te o con un tour organizzato?

Noi, come dicevo prima, abbiamo preferito affidarci a un’agenzia che ci ha proposto l’itinerario e ha provveduto a fornirci guida e autista. Il costo è indubbiamente più elevato ma 10 giorni totali a disposizione non ci avrebbero permesso di inserire tutte le tappe di nostro interesse e saremmo tornati dal Myanmar con qualche rammarico in più.

A proposito di rimpianti, col senno di poi, avrei prenotato il volo in mongolfiera. Seppure costosissimo, la vista della piana di Bagan dall’alto deve essere un’esperienza da inserire nelle 100 cosa da fare prima di morire!

U Bein bridge Amarapura

U Bein Bridge, il ponte che attraversa il lago Taungthaman vicino Amarapura

Curiosità

Molti birmani, tengono in bocca una mistura composta da radice di betel, un pizzico di tabacco, calce e lime avvolta in una foglia chiusa alle due estremità. Questo eccitante scurisce i denti e aumenta la salivazione, quindi vedrete spesso i local sputare un liquido rosso che la mistura produce.

Lascito del colonialismo britannico, è stata per un po’ di tempo la guida a sinistra (con il volante debitamente a destra) ma all’improvviso, prima che i birmani potessero cambiare le proprie auto, è stato modificato il senso di marcia. Quindi potreste trovare auto con il volante a destra che tengono il lato destro della strada…

A colazione in Myanmar si mangia… la zuppa! I birmani sono abituati a iniziare la giornata con la mohinga, una zuppa di pesce con noodles ma niente paura, non sarete costretti a imitarli (anche se assaggiarla vi farà scoprire un piatto nuovo!).

Donne, se amate la birra, non potrete sedervi in una beer station. Sebbene oggi non vi sia un divieto ufficiale, a frequentarle sono solo gli uomini. Dovrete accontentarvi di sorseggiarne una in hotel o al ristorante.

A questo punto non mi resta che salutarvi con un tat tar!

Articolo redatto da Vastino

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