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Viaggio in Myanmar di 10 giorni: le tappe del nostro itinerario

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Viaggio Myanmar piana bagan

Quali tappe inserire in un viaggio in Myanmar di 10 giorni a dicembre? Dopo avervi spiegato come organizzare un viaggio in Myanmar, in questo articolo vi illustrerò il nostro itinerario con tante chicche per rendere l’avventura davvero speciale!

Il Myanmar in 10 giorni

Pronti a scoprire il mio viaggio in Myanmar durato 10 giorni? Ecco tutte le tappe e le indicazioni per fare o vedere le cose più belle, gli hotel dove abbiamo dormito e i locali dove abbiamo mangiato.

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1° giorno – Yangon

A Yangon, l’antica capitale nota come Rangoon (dal 2005 è Naypyidaw), dovrete assolutamente vedere il Buddha sdraiato di Chaukhtatgyi e la Shwedagon Pagoda, un’enorme stupa a forma di campana. Svettando coi suoi quasi cento metri sulle colline circostanti, è considerata la pagoda più importante di tutto il paese [6000 k di ingresso + eventualmente 3000 k di cauzione per affittare il longyi].

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Il Buddha sdraiato di Chaukhtatgyi a Yangon

Attorno alla Pagoda vi sono 8 altari, ciascuno dedicato a un giorno della settimana (in Birmania sono 8 perché il mercoledì è spezzato in due, mattina e pomeriggio), con una piccola statua di animale in cui si sarebbe reincarnato Buddha.

  • Tigre – per i nati di lunedì.
  • Leone – per i nati di martedì.
  • Elefante – per i nati di mercoledì mattina.
  • Elefante senza zanne – per i nati di mercoledì pomeriggio.
  • Topo – per i nati di giovedì.
  • Porcellino d’India – per i nati di venerdì.
  • Drago – per i nati di sabato.
  • Garuda – per i nati di domenica.

Chi è nato di lunedì (come nel caso dell’autrice di questo blog), deve recarsi all’altare indicato da una tigre e versare tanti bicchieri d’acqua quanti sono gli anni vissuti più uno, affinché sia di buon auspicio.

Shwedagon Pagoda a Yangon

Shwedagon Pagoda a Yangon

Dalla Shwedagon Pagoda si può raggiungere la Old Yay Ta Shay Street per visitare il frenetico mercato locale e assaggiare la tradizionale colazione birmana, la mohinga. Questa zuppa, a base di verdure e pesce gatto, richiede una lunga preparazione. Non è detto che il sapore sia di vostro gradimento ma, come esperienza da veri local, andrebbe fatta! 

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Mercato di Yangon

Inserite nella to do list, per immergersi nella più autentica quotidianità birmana, anche un tour della città con la Circular Railway che si prende dalla Yangon Central Railway. Il giro completo dura circa 4 ore visto che il treno viaggia molto lentamente e a porte aperte. Il prezzo è irrisorio [meno di 500k] quindi, non avrete scuse!

Treno Circular Railway Yangon

Circular Railway Yangon

 

Dove dormire a Yangon: sia all’andata che al ritorno, noi abbiamo alloggiato all’Hotel Savoy.

Info: tutti i voli dall’Italia arrivano all’alba quindi, se si vuole avere la certezza della camera (normalmente il check in è alle 14), si consiglia l’early check in – un investimento che vi permetterà di posare le valigie, fare una doccia e affrontare la giornata a spasso per la città con più grinta.

2° giorno Yangon – Mandalay

Volo per Mandalay, capitale culturale e religiosa a nord del Paese, posta lungo le sponde del fiume Irrawaddy. Visita della pagoda Mahamuni e del veneratissimo Buddha interamente coperto da foglie d’oro. Tappa nelle botteghe di artigianato che realizzano sculture in legno, arazzi e, soprattutto, foglie d’oro vendute ai devoti – ma anche ai turisti – che continuano la tradizione di applicarle sul Buddha.

Differenza tra stupa, templi e pagoda.

  • Gli Stupa sono pagode in cui vengono conservate delle reliquie in cui non si può accedere ma possono essere ammirate dall’esterno.
  • Templi sono pagode con quattro ingressi in cui si può entrare.
  • Pagoda è un termine generico che sta ad indicare sia uno stupa che un tempio.
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Pagoda di Kuthodaw

Visita alla Pagoda di Kuthodaw – costruita nel 1857 – dove è conservato “the world biggest book”, un tempio con oltre 700 fogli di marmo, dove ogni pagina grande 1,5mx1m, è custodita in una pagoda.

Trasferimento (in auto, sono circa 10 chilometri) ad Amarapura e visita del monastero buddista Mahagandayone, centro di studio monastico e religioso che ospita un migliaio di giovani monaci. A seguire, tappa al vicino e leggendario Ponte U-Bein che vanta il primato di più grande ponte in teak del mondo che attraversa il Taungthaman, un lago poco profondo. Il momento migliore per visitarlo è sicuramente al tramonto.

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Ponte U-Bein al tramonto, Amarapura

 

Dove dormire a Mandalay: The Hotel by Red Canal

Sul Monte Kyaiktiyo, a 4 ore di autobus da Yangon, si trova la Golden Rock, un gigantesco masso dorato in precario equilibro sormontato da uno stupa, la Pagoda Kyaiktiyo [ingresso 6000k]. Per molti è una tappa molto turistica ma per i buddhisti è invece un luogo molto importante.

 

Tra novembre e marzo, durante il periodo dei pellegrinaggi, è particolarmente suggestiva l’atmosfera tra candele, cantilene e meditazione. Purtroppo alle donne è negato l’accesso alla cima del masso per applicare quadratini di foglia d’oro sulla sua superficie.

3° giorno Mandalay – Bagan

Volo per Bagan, il sito archeologico più suggestivo dell’Asia con oltre 2.000 templi disseminati nella sua piana. I sovrani di Bagan pare che ne abbiano commissionati quasi 10.000 e, sebbene oggi siano fortemente decimati e taluni versino in pessime condizioni, il fascino resta indiscusso.

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La piana delle 2000 pagode di Bagan

Non è più possibile scalare i templi sia per ragioni di sicurezza che per preservare i templi stessi. Ragion per cui, se pensate di ovviare all’onerosissimo volo in mongolfiera (350 dollari a persona) per ammirare i templi di Bagan dall’alto, sappiate che non potrete farlo dalla cima di una pagoda.

Un’alternativa è la Nan Myint Tower, una torre dalla cui piattaforma panoramica si può contemplare – pagando il corrispettivo di quasi 5 euro – tutta la piana. Il vantaggio è di poter salire sulla torre 2 volte nello stesso giorno e molti viaggiatori ci vanno all’alba e poi di nuovo al tramonto.

Sbirciate i manufatti realizzati nelle botteghe locali e concedetevi una crociera sul fiume Irrawaddy per scoprire come scorre la vita nel villaggio di Sae Lan e per visitare il tempio Kyauk Gu U Min.

Dove dormire a Bagan: Bagan Lodge 

Mawlamyine è una combinazione unica di paesaggio, bellezza e malinconia: non a caso ha ispirato George Orwell e Rudyard Kipling, due degli scrittori di lingua inglese maggiormente associati al Myanmar. Di Kipling è il celebre verso “the road to Mandalay” tratto da una poesia cantata poi da Frank Sinatra mentre Orwell, la cui madre era nata qui, scrisse “Giorni Birmani” dopo 5 anni nel paese come poliziotto della Polizia Imperiale Indiana.

4° giorno Bagan

Visita della Vecchia Bagan,con la Pagoda Shwezigon, il mercato di Nyaung Oo Thatbyinnyu (il più grande tempio di Bagan), Dhammayangyi (il gigantesco tempio famoso per la sua architettura), e il Tempio Sulamani.

5° giorno Bagan – Heho – Lago Inle 

Volo per Heho e immediato trasferimento a Nyaung Shwe (1 ora circa) per il lago Inle.

Sosta nel monastero di teak Shweyanpyay e tour in barca alla scoperta degli orti galleggianti, la pagoda Phaung Daw Oo, il villaggio Nga Phe Chaung. Sul lago non potrete fare a meno di ammirare lo spettacolo dei pescatori che remano con le gambe, un’icona del Myanmar!

Dove dormire a Lago Inle: Villa Inle Boutique Resort 

 

6° giorno Lago Inle

Navigazione verso il villaggio di Indein, situato sulla riva occidentale del lago, per conoscere la minoranza Pa-Oh. Passeggiata nel villaggio e visita del complesso buddista d’Indein ubicato sulla cima della collina.

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Le case-palafitta sul Lago Inle

Sul lago si tiene ogni giorno un mercato galleggiante che però varia di ubicazione: vi basterà chiedere ai barcaioli per farvi condurre nel posto giusto! Visto che ci siete, curiosate nei laboratori artigiani dei vari villaggi dove si lavorano l’argento, la fibra del fior di loto e si producono i sigari.

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Il mercato galleggiante sul Lago Inle

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Un laboratorio in cui si producono sigari sul Lago Inle

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Il gruppo di pagode buddiste nel villaggio di Indein, vicino a Ywama e al lago Inle

Per chi fosse interessato, ci sono anche le donne giraffa, “dal collo lungo”, appartenenti all’etnia Padaung. La loro storia è molto complessa e i punti di vista su questa attrazione sono spesso diametralmente opposti. Documentatevi prima di partire e, in loco, non mancate di chiedere alla vostra guida. 

Un lettore ci ha segnalato il monastero Htet Eain Gu, situato in gran parte dentro ad una grotta naturale, piena di statue di buddha. Poco conosciuto dai turisti, oltre all’appeal, ha il vantaggio di essere ad accesso gratuito. Se ne sapete di più, condividete con noi qualche dettaglio!

7-8° giorno Lago Inle – Heho – Ngapali Beach

Ritorno a Heho per prendere il volo per Thandwe, la destinazione relax del viaggio dove potrete trascorrere qualche giorno. Noi abbiamo optato per una breve sosta di 2 notti.

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Relax a Ngapali Beach

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La sirenetta di Ngapali Bay

Dove dormire: Ngapali Bay Villas&Spa 

Un’alternativa meno gettonata per l’estensione mare è l’Arcipelago di Myeik (chiamato anche Arcipelago di Mergui), all’estremo sud del Myanmar, ma questa tappa può avvenire solo con il supporto di un’agenzia autorizzata.

9°-10° giorno Ngapali – Yangon – Roma

Volo di rientro a Yangon, passeggiata in città e bella dormita per affrontare il lungo volo di rientro su Roma.

Tutto il viaggio, organizzato con un Tour Operator, è costato 5.000€ a persona (esclusi voli intercontinentali acquistati autonomamente con Qatar).

Articolo redatto da Vastino

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