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Unesco Festival Experience in Campania: la Certosa di Padula

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Certosa Padula chiostro grande

Unesco Festival Experience, il viaggio itinerante tra i patrimoni dell’Umanità Unesco del sud Italia, mi ha permesso di visitare un sito campano da tempo nella mia wishlist personale: la Certosa di Padula!

Leggete Unesco Festival Experience in Puglia per scoprire quali meraviglie abbiamo scoperto tra le province di Foggia e di Bari!

La Certosa di Padula

La Certosa di San Lorenzo (questo il nome corretto) si deve, nel 1306, a Tommaso Sanseverino, potente famiglia del regno di Napoli legata a questo territorio (siamo nel Vallo di Diano in provincia di Salerno) dal XIII secolo fino al Risorgimento.

A ragioni devozionali si aggiunsero però più significative ragioni pratiche.

I Sanseverino possedevano diversi terreni paludosi nel Vallo e costruire un monastero avrebbe significato affidare la bonifica ai monaci, come era in uso nel Medioevo. La scelta dell’ordine francese dei certosini è un omaggio ai reali di Napoli.

 

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L’ingresso della Certosa con il paese di Padula nello sfondo

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La corte esterna della Certosa di Padula con la facciata monumentale

 

Costruita in pietra di Padula a valle delle mura urbane su un’antica grancia (una specie di azienda agricola), la Certosa mostra una struttura nettamente divisa in due.

La casa bassa e la casa alta assecondano infatti la suddivisione tra padri conversi, che non avendo ricevuto i voti, vivono nella domus inferior e si occupano delle attività pratiche e dei rapporti con l’esterno, e padri veri e propri dediti alla preghiera e alla meditazione e vivono nella domus superior in assoluta clausura.

Visitate in centro città il Museo della pietra di Padula allestito con l’obiettivo di raccontare la millenaria tradizione di artigiani e scultori che hanno realizzato manufatti di eccellenza.

La Certosa di Padula con i suoi oltre 50.000 metri quadri (sale, celle, refettorio, biblioteca, tre chiostri, un giardino all’italiana, una chiesa, un enorme cortile oltre agli spazi di lavoro – cucina, granai, lavanderie, spezierie, lavanderie) è la più grande in Italia e tra le maggiori in Europa.

 

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Le volte a crociera riccamente decorate della chiesa di San Lorenzo

 

I pesanti rimaneggiamenti avviati a fine ‘500 e conclusi nella seconda metà del ‘700 trasformano la Certosa in uno dei complessi barocchi più sontuosi del sud Italia.

Per secoli fu il vero cuore pulsante del Vallo di Diano e visse una grande floridezza. Prova ne sono (nonostante i saccheggi perpetrati nel decennio napoleonico e il deterioramento nel corso del lungo oblio post soppressione degli ordini monastici)  gli affreschi, i dipinti, gli intarsi, le sculture e i pavimenti maiolicati.

 

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Lo scalone ellittico di Gaetano Barba che si affaccia sul parco della Certosa di Padula

 

Famosi la scala elicoidale di metà quattrocento, ubicata accanto all’ingresso della cella del priore, che conduce alla biblioteca (purtroppo l’ingresso era negato ai visitatori nel giorno della mia visita) e il settecentesco scalone ellittico a doppia rampa – opera di un allievo del Vanvitelli – che collega i due piani del chiostro (anche questo chiuso).

 

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L’enorme cappa posta sopra i fuochi in cucina

 

A me è particolarmente piaciuta la cucina con l’enorme camino forse perché mi ha rammentato la leggendaria frittata dalle mille uova preparata dai certosini in occasione del banchetto organizzato per Carlo V e il suo esercito nel 1535. La tradizione è stata mantenuta e ogni anno nel mese di agosto, durante una rievocazione storica, viene cucinata una frittata da guinness in una enorme padella! La cucina è però interessante anche perché pare essere stata ricavata da un ambiente destinato a Sala del Capitolo. Prova ne sarebbe l’affresco raffigurante la “Deposizione di Cristo tra San Lorenzo e Certosini” che nulla avrebbe a che fare con i pasti frugali preparati per i padri.

 

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L’affresco nella cucina della Certosa di Padula

 

A proposito di Capitolo… Grazie alla guida, riflettiamo sull’espressione largamente usata “Avere voce in capitolo” scoprendo che era il diritto di parlare e deliberare degli ecclesiastici nei  capìtoli, i collegi dei canonici addetti a una chiesa. I novizi erano quelli che, pur potendo partecipare agli incontri, non avevano diritto di parola e quindi non avevano voce in capitolo.

La Certosa di Padula vanta diversi primati. Oltre alle dimensioni totali anche il chiostro grande, individualmente, è tra i più grandi d’Europa. Inoltre, è la prima Certosa realizzata in Campania (anticipando quella di San Martino a Napoli e quella di San Giacomo a Capri).

L’inserimento nel patrimonio dell’Umanità Unesco è del 1998.

 

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Il Chiostro Grande della Certosa di Padula

 

La news: negli ambienti della Passeggiata Coperta – normalmente chiusi al pubblico e già per questo assolutamente imperdibile – è possibile visitare da oggi la mostra “La Certosa ritrovata”, un’esposizione che raccoglie 5 secoli di storia del bellissimo complesso. La mostra ricalca quella del 1988 ma con l’integrazione di nuove opere d’arte. Orari: mercoledì-domenica dalle 11 alle 13.

Indirizzo: Viale Certosa. Orari: aperta tutti i giorni dalle 9 alle 19. Giorno di chiusura: martedì.  Prezzi: 6€ intero; 3€ ridotto 18-25 anni; ingresso libero under 18. Esiste un biglietto cumulativo (Certosa + musei civici di Padula) validità 48h: Prezzi: 10€ intero; 6€ ridotto 18-25 anni. Noi abbiamo avuto la fortuna di trovare la bravissima Lucia Cataldo presso il sito il giorno della visita. E’ una guida ufficiale (l’elenco potrete trovarlo, volendo, sul sito dell’APT di Salerno) che ha raccolto intorno a sé i visitatori presenti per un interessante tour guidato. Il costo è di 80€ che, suddiviso tra i vari partecipanti, ha significato un contributo individuale davvero irrisorio (per info e prenotazioni: 39 349 3553 665).

Cosa vedere a Padula oltre la Certosa

Un weekend a Padula può riservarvi un altro paio di sorprese. Oltre alla Certosa e al Museo della pietra di Padula, potrete visitare la Casa Museo di Joe Petrosino (la casa in cui il famoso poliziotto italo-americano Giuseppe “Joe” Petrosino nacque il 30 agosto 1860 prima di emigrare con la sua famiglia a NY). Joe tornò a Padula prima di proseguire per Palermo dove fu assassinato il 12 marzo 1909 durante le indagini sui rapporti tra mafiosi italiani e americani. In questa casa-museo, l’unica in Italia dedicata a un rappresentante delle forze dell’ordine, si è voluta raccontare anche l’emigrazione verso il nuovo mondo da parte di un’intera generazione del sud Italia. Per i più curiosi, è consigliata la visita del Museo del Cognome.

In collaborazione con Incoerenze e Ediguida

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