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Oasi Cascate Capelli di Venere

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L’Oasi Cascate Capelli di Venere è un angolo naturale situato nel cuore del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, in Campania.

Abbiamo visitato quest’oasi nel nostro weekend in Cilento dopo la visita dell’Oasi WWF Grotte del Bussento. Durante la passeggiata, abbiamo scoperto delle peculiarità che rendono le Cascate Capelli di Venere uniche nel loro genere.

Perché Capelli di Venere?

Il nome “Capelli di Venere” deriva dalla presenza della Capelvenere (nome scientifico Adiantum capillus-veneris), una delicata felce dalle fronde verdi e leggere che cresce sulle rocce vicino all’acqua, conferendo all’oasi un aspetto magico e unico.

La presenza della felce “capelli di Venere” rappresenta un indicatore ecologico importante, in quanto questo tipo di vegetazione cresce solo in condizioni ambientali molto particolari, caratterizzate da umidità e aria pulita. L’oasi è quindi una testimonianza della purezza e del valore ambientale di questa zona, tanto che è stata dichiarata area protetta per preservarne l’unicità.

Ma alla spiegazione scientifica si è presto intrecciata la leggenda. Pare che un pastore, vista la Dea addormentata tra le fronde, non abbia saputo resistere alla tentazione di tagliarle una ciocca di capelli svegliandola bruscamente.

Venere, arrabbiata per l’impudenza del gesto, avrebbe mutato la ciocca in acqua vorticosa facendo annegare il giovane. Pentita poi per la sua morte, la Dea avrebbe trasformato il luogo in un’Oasi di indicibile bellezza.

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Cascate Capelli di Venere | foto Emilio Dati ©

La sorgente pietrificante

L‘acqua del Rio Bussentino che precipita dalle rocce in rivoli sottili formando le cascatelle contiene una percentuale di calcio tre volte superiore alla media. Caratteristica che fa pietrificare il muschio su cui scorre. La cosiddetta sorgente pietrificante crea depositi calcarei che formano concrezioni particolari e prendono colorazioni biancastre in forte contrasto con il verde intenso della vegetazione circostante. Il travertino, per chi non lo sapesse, è una pietra calcarea di origine sedimentaria che si forma attraverso questo processo naturale. Non è un caso che i templi di Paestum siano stati realizzati proprio col travertino.

In Italia, oltre all’Oasi Capelli di Venere, esistono altre sorgenti pietrificanti, come quelle delle Cascate di Saturnia in Toscana o delle Marmitte dei Giganti nelle Marche, tutte contraddistinte da un fascino naturale unico.

Le cascate sono in evoluzione: non crescono in verticale ma in orizzontale e, a mano a mano, si riduce lo spazio con la roccia che ha di fronte. Significa quindi che un domani si chiuderà il piccolo canyon che possiamo oggi ammirare?

Non è detto, perché una violenta alluvione il 16 maggio del 2023 ha levigato il profilo della cascata rallentando di fatto l’avvicinamento dovuto alla pietrificazione.

Per approfondimenti Cosa vedere in Cilento

I gamberi di fiume

Come dicevamo, l’oasi si sviluppa in un ambiente quasi incontaminato, dove i visitatori possono passeggiare tra sentieri circondati da una vegetazione lussureggiante, ascoltare il suono rilassante del rio e ammirare i piccoli laghetti di acqua cristallina in cui è possibile avvistare dei gamberi di acqua dolce!

Questa specie di gambero è molto sensibile alla qualità dell’acqua e vive solo in ambienti molto puliti, proprio come le felci Capillus Veneris. La loro presenza contribuisce alla salute dell’ecosistema fluviale poiché si nutrono di detriti organici, aiutando a mantenere pulito il letto del fiume.

Il mulino ad acqua

Parte integrante del percorso è l’antico mulino ad acqua, noto come Mulino Capelli di Venere, un edificio storico che aggiunge un fascino particolare a questo luogo già suggestivo. Il mulino, costruito con pietre locali e immerso nella vegetazione rigogliosa dell’oasi, era un tempo utilizzato per la macinazione del grano grazie alla forza motrice delle acque del Rio Bussentino. Non montava né pala orizzontale né verticale ma una turbina Pelton, una dotazione eccezionale per il 1914!

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L’antico mulino

Sebbene non sia più in funzione, il mulino rappresenta una testimonianza delle attività rurali del passato e oggi è un’attrazione turistica molto apprezzata. Alcuni resti delle strutture originali sono ancora visibili ed evocano l’ingegno e la semplicità della vita di un tempo.

Cascate Capelli di Venere come arrivare, prezzo e orari

Le cascate si trovano vicino al borgo di Casaletto Spartano. Si possono raggiungere agevolmente a piedi dal centro del paese o con l’auto. Il piccolo parcheggio non è custodito.

L’oasi è sempre accessibile mentre la biglietteria rispetta precisi orari. Il costo del biglietto, da fare in loco, è pari a 3€ a persona. In alta stagione è presente una guida. In periodi con minore afflusso purtroppo si visita il sito in autonomia. Un vero peccato perché io ho avuto la fortuna di ascoltare Arnaldo Iudici e le informazioni e gli aneddoti non solo hanno arricchito la visita, ma l’hanno resa un viaggio nella straordinaria biodiversità dell’oasi.

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Uno dei fossili presente nel selciato che porta allecascate

Due curiosità:

  • all’ingresso vedrete una fontana pubblica: fermatevi a fare un sorso di freschissima acqua pietrificante!
  • lungo la discesa verso le cascate, guardate bene le pietre incastonate nel selciato. Alcune presentano antichi fossili ben riconoscibili!

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