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Weekend in Toscana? A Casole d’Elsa!

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Colline Toscane Val dElsa

Casole d’Elsa, un piccolo borgo in provincia di Siena insignito della Bandiera Arancione del Touring Club, è incastonato su un colle che domina il patchwork di vigne, olivi, viali orlati di cipressi, casali in pietra e balle di fieno che caratterizzano il paesaggio della Val d’Elsa.

Casole d’Elsa

Noi ci siamo stati due volte. Una in occasione di Aggiungi un borgo a tavola, la manifestazione del Touring Club che per 4 settimane mette in mostra i gioiellini dell’entroterra italiano. L’altra, per l’assemblea dell’Associazione Italiana Travel Blogger in concomitanza di Casole Fiorita.

In due weekend abbiamo scoperto un borgo medievale intriso di storia, arte (anche culinaria) e chicche davvero sorprendenti per una realtà così piccola.

Casole poi ci ha letteralmente rapiti con quell’ospitalità tipica (e sempre più rara) dei borghi fieri delle proprie radici, quelli che hanno voglia di raccontarsi e di farti sedere alla loro tavola come farebbero con amici di vecchia data. Ti senti a casa e davvero non è un modo di dire.

Cosa vedere a Casole d’Elsa

Collegiata-Casole-dElsa

L’interno della Collegiata

Collegiata di Santa Maria Assunta

La Collegiata è in pieno centro cittadino.

La chiesa a capanna con tetto in legno (interamente ricostruito a seguito dei danni subiti durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale) ha tre navate, il monumentale altare di Alessandro Casolani e cappelle laterali.

All’interno, conserva opere davvero pregevoli.

Oltre a un pezzo dei Della Robbia, al sepolcro del vescovo Tommaso Andrei di Gano di Fazio, si può ammirare il cenotafio (un monumento sepolcrale privo dei resti mortali della persona per la quale è stato realizzato) di Bernardino degli Albertini opera di Marco Romano.

Interessanti anche i resti di un Giudizio Universale di scuola duccesca rinvenuti nella cappella degli Aringhieri e restaurati nel 2003.

Museo Civico Archeologico 

Il museo è allestito nell’adiacente canonica. Sebbene Casole sia una piccola realtà, il Museo custodisce delle vere chicche e la novità che ho trovato rispetto al primo weekend mi ha davvero entusiasmata!

Il borgo senese fa parte del progetto Uffizi Diffusi a Casole d’Elsa cioè a dire che è nel novero di quelli che possono ospitare opere del museo fiorentino grazie a prestiti temporanei che arricchiscono le collezioni permanenti.

Ad esempio, per la mostra Francesco Rustici detto il Rustichino (Siena, 1592 -1626) e la famiglia. Due generazioni di artisti attivi a Casole d’Elsa, curata dalla direttrice del museo Patrizia La Porta, è stato conferito il gioiello del pittore senese “L’Allegoria della Pittura e dell’Architettura”. 

Per ulteriori informazioni sulle collezioni, leggete l’articolo dedicato al Museo di Casole

Testa-Bargagli-Museo-Casole-dElsa

La “Testa Bargagli” nel Museo Archeologico

In piazza della Libertà noterete anche un pozzo curioso.

Arte diffusa a Casole d’Elsa

Se volete ammirare tanti altri esempi di arte diffusa, imboccate Via San Niccolò e resterete incantati dalle maioliche decorate incastonate nelle pareti delle case, dai murales e dalle sculture posizionate in maniera così naturale tra un gradino, una panchina e un muretto da sembrare quasi vive o comunque partecipi del quotidiano della gente di Casole.

Arte-in-strada-Casole-dElsa

Arte in strada tra i vicoli del borgo

Al termine della via, si apre piazza Luchetti su cui svetta il Palazzo Comunale. Non abbiate timore e date una sbirciata all’interno. Molto probabilmente avrete la fortuna di ammirare una mostra temporanea che arricchisce le pareti alla base della storica rocca senese trecentesca.

Palazzo-Comunale-Casole-dElsa

Il Palazzo Comunale

Sempre nel Palazzo, potrete visitare anche il Museo dell’Arte Piccola allestito su progetto di Duccio Santini proprio nella Torre Medievale.

Accanto all’ingresso del Comune, sulla sinistra, si apre uno slargo con una eccezionale vista panoramica sulla Val d’Elsa. Quando vi sarete ripresi dall’estasi contemplativa delle colline toscane, ammirate le opere d’arte installate nella piazzetta e prendete l’ascensore per accedere ai giardini pubblici dove troverete un’altra serie di opere.

Tra queste spicca l’opera di Deva Manfredo, lo scultore tedesco che negli ultimi 30 anni, in una querceta di Casole ha realizzato Selva di Sogno – Dreamswoods, un museo di land art.

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Un dettaglio dell’opera di Deva Manfredi nei giardini pubblici di Casole d’Elsa

L’ascensore, su progetto di Fernando Nannetti, consente un agile accesso pedonale al centro storico, dal parcheggio della Concia al Palazzo Comunale e da qui alla Torre Medievale per raggiungere il Museo dell’Arte Piccola e un punto panoramico da cui si affaccia anche un’opera d’arte (non vi diciamo altro).

Tornate sui vostri passi e da piazza Luchetti imboccate la via centrale di Casole, via Casolani. Proprio all’inizio, in un vicoletto sulla sinistra, scorgerete una scultura di Riccardo Pucci che ricorda l’antico vespasiano. Superatela e raggiungete la piazzetta (in realtà è via San Donato) che si affaccia su un altro scorcio di Val d’Elsa dedicata agli innamorati: indovinate perché?

Arte-in-strada-Casole-dElsa-innamorati

Una scultura di innamorati in via San Donato

La tomba etrusca dell’Agresto

Nel territorio di Casole vi sono diverse tombe etrusche che valgono assolutamente una visita.

Io ho avuto la fortuna di visitare quella dell’Agresto in compagnia di Marco Bezzini, presidente della Società Archeologica Valdelsa, che ci ha raccontato le procedure di scavo e di consolidamento del sito oltre a una serie di interessanti aneddoti. La tomba, a camera ipogea, sovrastata da un tumulo è costituita da due camere separate da un pilastro a cui si accede tramite una apertura di 1,55m d’altezza e un breve corridoio.

La visita in autonomia è possibile utilizzando come punto di riferimento il viale di cipressi che conduce alla Chiesetta di San Niccolò (da visitare!) e al cimitero di Casole. Proprio di fronte, imboccate lo sterrato e seguite l’indicazione Az. Agricola l’Agresto, mantenendovi sulla destra al bivio. Una segnaletica vi indicherà, a sinistra, il percorso finale per la tomba.

Dove mangiare a Casole d’Elsa

Noi vi consigliamo il Caffè Casolani, un’osteria-caffetteria-enoteca a gestione familiare. Mamma Cristina in cucina e due figli in sala regalano agli ospiti la sensazione di trovarsi a casa di amici con menù a la carte a pranzo e menù degustazione la sera, basato su prodotti stagionali e sulla spesa del giorno.

Noi siamo andati due volte. La prima, in periodo preautunnale, abbiamo mangiato zuppa di ceci, tagliatelle al ragù, anatra con insalatina mista, cinghiale con polenta e una mousse al cioccolato con lamponi (27,50€ a menù bevande escluse).

La seconda volta, in primavera, abbiamo fatto un assaggio di tonno di coniglio, fagioli e giardiniera (12€), tartare di manzo cipolla in agrodolce, senape, salsa verde e chips di tuorlo d’uovo (15€) e pici cacio e pepe e tartare di gambero rosso (18€).

Piatti appetitosi e ricette fortemente legate al territorio in un locale dall’atmosfera intima e familiare a un prezzo ottimo.

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Una delle salette del Caffè Casolani

Un altro posticino è L’Orto in Tavola, un’azienda agrituristica nella campagna toscana.

Noi abbiamo cenato a buffet ai tavoli all’aperto degustando prodotti a km0 prodotti da Cecilia, la titolare dell’azienda. Buonissime le verdure nell’antipasto e ottima la grigliata di carne. L’indicazione per il locale, in località Lama, non è chiarissima (abbiamo sbagliato e ci siamo fermati da L’orto di Casole) quindi cliccate su google maps.

Dove dormire a Casole d’Elsa

Immaginate un borgo rurale costituito da una quindicina di casali in pietra, legno e cotto immerso tra le colline senesi. Giardini curati, alberi da frutto, viali di ghiaia, una bella piscina con solarium e una vista su Casole d’Elsa (raggiungibile anche a piedi, con una passeggiata rigenerante immersa nel verde).

Un paradiso? Sì, e si chiama Borgo al Cerro, una piccola oasi di serenità in cui potrete riscoprire il piacere di un pranzetto in giardino o la pace di una serata trascorsa a leggere un libro di fronte a un’ampia vetrata.

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Uno dei casali di Borgo al Cerro

Se preferite un alloggio meno bucolico e in pieno centro storico, vi suggeriamo Casa Vacanze Anna. In un palazzotto d’epoca sul corso principale la proprietaria ha restaurato la casa d’infanzia e ha ricavato tre appartamenti in cui i viaggiatori possono trascorrere le proprie vacanze a Casole in assoluta autonomia. Io ho dormito nell’appartamento il “Musicista” (gli altri due sono lo “Scrittore” e il “Poeta”) dotato di cucina con un ampio salotto e ben due camere da letto con bagno. I soffitti con le travi a vista, i pavimenti in cotto fatto a mano e il mobilio di famiglia rendono questa struttura una casa, prima che un alloggio.

Cosa fare a Casole d’Elsa

Assolutamente, programmare un’uscita in bicicletta con Terre di Casole bike hub!

Grazie a questo bellissimo progetto di ospitalità integrata, i ciclisti non solo troveranno punti di informazione e di supporto tecnico in centro e strutture ricettive bike-friendly ma anche strade ben tenute, segnaletica puntuale, cartellonistica che invita al rispetto per le due ruote e una capillare rete di cardioprotezione.

Terre-di-Casole-Bike-Hub

Bike tour organizzato da Terre di Casole Bike Hub

Questa “cicloriserva” di cui beneficiano cittadini e turisti è valsa al borgo anche posizioni di tutto rispetto in diverse edizioni dell’Italian Green Road Awards, l’Oscar italiano del Cicloturismo.

Noi abbiamo percorso in tre ore e mezza una trentina di chilometri in e-bike tra Casole, Mensano, Pievescola e ritorno: ma non spaventatevi, avremmo potuto impiegarne meno in realtà ma il richiamo dei panorami della Val d’Elsa è irresistibile ed è impossibile non fermarsi spesso (e volentieri) a scattare due-trecento foto delle colline!

Colline-Toscane-Val-dElsa-

Uno scorcio di Val d’Elsa a bordo della mia e-bike

Altra idea, fare una degustazione di vini a Villa Due SS una bellissima struttura immersa nel verde, tra il vigneto e l’uliveto. Nick Salussolia, brasiliano di origini italiane, ha rilevato Podere Scaparsi e con amore e passione ha ristrutturato l’agriturismo (creando una incredibile struttura di lusso) e ha iniziato a produrre due supertuscan, Allussinante e Ilumiss (un blend di Sangiovese, Merlot e Cabernet Franc).

Quando andare a Casole d’Elsa

Ogni stagione riserva colori, profumi e esperienze da fare nel borgo ma chiacchierando con i casolesi abbiamo scoperto anche che nella seconda domenica del mese di luglio ha luogo il Palio di San Isidoro, la corsa in cui si sfidano le 6 contrade cittadine e tra Natale e l’Epifania un suggestivo Presepe vivente che ha vinto la massima onorificenza Presepistica di “Miglior Presepe Vivente d’Italia” regalando a Casole l’appellativo di “Città del Presepe d’Italia”.

Si ringraziano il Touring Club e la Proloco per l’ospitalità e tutta la comunità di Casole d’Elsa per il caloroso abbraccio con cui ci hanno accolti.

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