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Il Museo di Casole d’Elsa

Visita al Museo Civico Archeologico e della Collegiata di Casole d'Elsa

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Il Museo di Casole è assolutamente una delle cose da vedere a Casole d’Elsa!

Il Museo Civico Archeologico e della Collegiata (questo il nome completo) sebbene si trovi in un borgo in provincia di Siena, vanta una collezione davvero pregevole. Il primo nucleo di opere venne raccolto da monsignor Augusto Grassi nel Palazzo della Prepositura adiacente la Collegiata. Nel 1988, l’accurata catalogazione del patrimonio artistico e archeologico di Casole e dintorni costituì il cuore di una mostra, Casole d’Elsa e il suo territorio, che nel 1996 diventò permanente.

Gli acquisti e i prestiti degli ultimi decenni hanno consentito l’allestimento di altre tre mostre incentrate su artisti fortemente legati a Casole: Alessandro Casolani (2002), Marco Romano (2010) e Augusto Bastianini (2013).

Bastianini, Romano e Casolani

Nella sezione storico-artistica del museo, potrete ammirare un’intera sala dedicata ad Augusto Bastianini il pittore nato a Monteguidi, un contado di Casole, nel 1875.

In questa sala spicca La ferratura del Bove, una delle opere che mostra l’attenzione dell’artista agli esordi per l’ambientazione agreste. Sicuramente di gran pregio ma io mi sono innamorata del Vecchio Pescatore un ritratto del periodo più maturo del Bastianini  interessato ai paesaggi del versiliese tra mare e monti. Periodo in cui i quadri si sono popolati di sale, reti, arselle, bagnini e pescatori.

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Il vecchio pescatore –  Augusto Bastianini

Di Marco Romano,  uno dei protagonisti della scultura italiana tra la fine del Duecento e gli inizi del Trecento, spicca una testa di profeta in alabastro calcareo databile 1318. Per apprezzare al meglio la maestria di questo artista, consiglio di ammirare il cenotafio di Bernardino di Albertino -detto il Porrina- nella adiacente Collegiata (ideale prosecuzione del percorso museale).

Di Alessandro Casolani, l’altro pittore local (nato a Mensano nel 1552), ho amato particolarmente la “Madonna col bambino, San Giovannino e i due devoti”. Lo sguardo della donna alle spalle della Vergine è a dir poco magnetico e oscura, totalmente, gli altri soggetti ritratti nella composizione.

Lungo il tour trova spazio una serie di dipinti di arte sacra con una spiccata predominanza di Madonne col Bambino (e una insolita raffigurazione di Maria neonata tra le braccia di Sant’Anna col cordone ombelicale).

Sezione Archeologica

Nella sezione archeologica allestita al secondo piano del Museo di Casole, potrete curiosare tra gli interessanti reperti di epoca etrusca rinvenuti nel territorio circostante.

In occasione del nostro weekend abbiamo anche visitato la tomba a camera ipogea dell’Agresto. Nel 1996 è stata oggetto di consolidamento strutturale per consentirne la visita, anche in autonomia. In realtà, siccome potrebbero sembrarvi “solo” due camere separate da un pilastro a cui si accede tramite una apertura di 1,55m d’altezza e un breve corridoio, sarebbe preferibile farsi accompagnare da una guida.

Io ad esempio, grazie al presidente della Società Archeologica Valdelsa, Marco Bezzini, ho imparato tantissimo sulle tombe e sugli insediamenti etruschi in zona. Va sottolineato che in questa non è stato rinvenuto che un piattello in vernice nera ma è stato interessante scoprire informazioni difficilissimo reperire altrimenti.

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La “Testa Bargagli” nel Museo Archeologico

Il nucleo più consistente della sezione archeologica è riconducibile alla collezione Bargagli, non traslata al Museo Archeologico Nazionale di Siena ma donata al comune di Casole, in quanto rinvenuta in zona Querceto.

Tra gli oggetti, spicca la pregevolissima Testa Bargagli, il capo in marmo di Carrara di una divinità greca con dettagli decorativi incredibilmente belli.

Notevoli due affibbiagli di lamina bronzea su cui sono decorai due pugili muniti di cesti con tripode al centro rinvenuti nella tomba a fossa in località La Senese. Pare, la più antica rappresentazione del genere in Etruria.

Sezione liturgica

Nel Museo di Casole non manca neppure una vetrina con una ricca esposizione di arredi liturgici: reliquiari, ostensori, paramenti e candelieri.

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L’esterno del Museo civico archeologico e della Collegiata di Casole

Uffizi Diffusi a Casole d’Elsa

La novità che mi ha entusiasmata è il progetto Uffizi Diffusi in Val d’Elsa. Il borgo senese è infatti nel novero di quelli che possono ospitare opere del museo fiorentino grazie a prestiti temporanei che arricchiscono le collezioni permanenti.

Ad esempio, per la mostra Francesco Rustici detto il Rustichino (Siena, 1592 -1626) e la famiglia. Due generazioni di artisti attivi a Casole d’Elsa, curata dalla direttrice, al museo di Casole è stato conferito il gioiello del pittore senese “L’Allegoria della Pittura e dell’Architettura”. 

Una curiosità sul Museo di Casole

Sulla facciata del Palazzo della Prepositura campeggiano 5 stendardi che rappresentano altrettante opere, molto belle, custodite all’interno:

  • Madonna con Bambino del Maestro della Maestà Cini,
  • un vaso etrusco della collezione Bargagli,
  • un disegno di Alessandro Casolani,
  • un paesaggio campestre dipinto da Augusto Bastianini,
  • la bellissima Testa Bargagli.

Info utili

Indirizzo: Piazza della Libertà 1. Orari:  dal 10 aprile al 1 novembre tutti i giorni, 10-13.30 e 15.30-18 (chiuso il mercoledì); dal 2 novembre alla domenica delle Palme sabato domenica e festivi 10-13.30 e 15.00-17.30. Chiuso il 25 dicembre e il 1 gennaio. Prezzi: intero: €3 ridotto: €2.

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