Cosa vedere a Camerino il borgo marchigiano Bandiera Arancione incastonato tra i Sibillini e il Monte San Vicino noto per la storica Università?
Articolo scritto nel giugno del 2016 prima del terremoto pertanto diversi luoghi citati non sono purtroppo ancora accessibili.
Camerino
Indubbiamente la nobile tradizione culturale del piccolo borgo, grazie a mecenati straordinari quali i Duchi Da Varano, è uno degli elementi che più la contraddistinguono da altre realtà vicine.
Se lo studium (fondato nel 1336 e riconosciuto Università da Benedetto XIII nel 1727) rese gloriosa la sua storia, oggi Camerino merita una visita per il suo centro storico ben preservato.
Cosa vedere a Camerino?
Nell’ordine, tutti raccolti in piazza Cavour
- il Palazzo Ducale – opera dei Varano e sede dell’Università – con l’attiguo Orto Botanico,
- il Duomo,
- il Palazzo Arcivescovile
e poi ancora
- il sorprendente Teatro Filippo Marchetti,
- la Basilica di San Venanzio,
- il monastero di Santa Chiara
- l’ex Chiesa di San Francesco
- la Rocca Varano, la fortificazione voluta dai duchi nel 1382.
Noi abbiamo esplorato Camerino con grande entusiasmo in un week end di inizio estate, quando anche le giornate più calde, complice la sua posizione collinare tra gli splendidi Sibillini, sono comunque temperate e piacevoli per una passeggiata.
Dicevamo del centro storico: ebbene, gli antichi camerti hanno utilizzato pietre locali (estratte a Serrapetrona, Morro, Valcimarra, Campolarco, Massaprofoglio, Valeano, San Luca, Mergano, Paganico) dai colori caldi e avvolgenti.
Il mix di rosa, rosso, ocra e bianco conferiscono agli edifici un aspetto omogeneo e raccontano una storia di grande radicamento al territorio fin dagli antichi fondatori (la tribù dei Camerti, appunto, di origine umbra).
Palazzo Ducale
Vi consigliamo di partire con la vostra passeggiata da piazza Cavour dove si erge la fiera statua di Sisto V, opera di Tiburzio Vergelli.
Il Duomo, con i due campanili gemelli, non ci ha particolarmente entusiasmati, almeno non quanto il rinascimentale (e versatile) Palazzo Ducale sia per il bellissimo cortile quadriportico che per la suggestiva Sala degli Stemmi, ubicata nella parte più antica del palazzo.
In questa sala sono raffigurati 167 stemmi appartenenti ai “reggenti” che si sono succeduti nel governo della città, dai Varano alla Repubblica.
Sicuramente il meraviglioso panorama sui Sibillini che si gode da diversi affacci dell’edificio, compresa la splendida visuale attraverso una finestra che sembra un quadro o dal balcone in ferro battuto e muratura proprio a strapiombo sulle mura, costituisce un ulteriore motivo di sosta nell’attuale sede dell’Università di Camerino.
Museo Diocesano
Nel vicino Palazzo Arcivescovile, nell’ala Pio IX, è allestito il Museo Diocesano intitolato al professor Boccanera, il fautore della raccolta (e valorizzazione) di una collezione frutto di molte opere (dipinti, tavole, tele, sculture) e arredi rinvenuti nelle chiese della diocesi oltre al lascito conservato nella chiesa della SS Annunziata.
Complesso Conventuale di San Domenico
Se siete interessati all’arte, consigliamo di fare anche un tour nella storia dell’arte camerinese dalle collezioni archeologiche, alla quadreria varanesca alle opere dei primi pittori locali nei forniti Musei Civici e la Pinacoteca allestiti nel duecentesco Complesso Conventuale di San Domenico.
Se non amate – peccato – andar per musei, una esperienza interessante è comunque assicurata dalle chiese cittadine.
Noi abbiamo trovato particolarmente bella quella di San Filippo Neri in cui si trova l’unica opera del Tiepolo nel Centro Italia, una pregevole “Madonna e San Filippo”.
L’orto Botanico
Altro consiglio: visitate l’Orto Botanico, fondato a inizio ‘800 dal medico pontificio e professore Vincenzo Ottaviani. L’orto si estende su di una superficie di quasi un ettaro ed è diviso in due parti: in una si trova un boschetto formato da alberi secolari e nell’altra, piante officinali, ornamentali e spontanee tipicamente autoctone.
Dove dormire a Camerino
Abbiamo avuto la fortuna di alloggiare in una dimora di charme, il Borgo Colleridente, dal nome della collina su cui è adagiato.
Per raggiungere la villa, immersa nel verde, si deve percorrere un lungo viale alberato.
Quando si arriva all’ingresso, si scopre una casa dell’ottocento finemente ristrutturata, circondata da giardini profumati e viottoli che conducono alla piscina o alle dependance ideali per famiglie con bambini.
Abbiamo avuto subito la sensazione di sentirci a casa a Colleridente. Per i libri sparsi ovunque, per la semplicità dell’arredo, per l’ampio salone in cui domina il camino, per il gusto della padrona di casa e per il calore nell’accoglienza.
La nostra camera si affacciava sulla campagna di Camerino ma, sono molto carine anche quelle con affaccio sul giardino di Cerere (chiamato così per la fontana con la statua della dea che campeggia in questo delizioso chiostro interno).
Quando siamo andati noi, la piscina (con vista sulle torri del Duomo di Camerino!) era circondata da cespugli di lavanda in fiore e quindi potete solo immaginare i colori e i profumi che incorniciavano le nostre frequenti pause relax!
Non vi è venuta voglia di fare un tuffo in quell’acqua meravigliosa?
Info utili per le cose da vedere a Camerino
Museo Diocesano: Piazza Cavour 12. Prezzi: 3,1€ intero; 2,1€ ridotto. Museo associato a Carta Musei Marche*. Orari: dal 1 aprile al 30 settembre 10-13 e 16-19 da giovedì a domenica; dal 1 ottobre al 31 marzo 10-13 e 15-18 sabato e domenica.
Musei Civici: Piazza dei Costanti 1. Prezzi: 4€ intero, 3€ ridotto. Orari: dal 1 aprile: 10-13 e 16-19; dal 1 ottobre: 10-13 e 15-18. Museo associato a Carta Musei Marche*.
Orto Botanico: Viale Oberdan. Prezzi: ingresso libero. Orari: lunedì-sabato 9-13 e 15-17 (chiuso sabato pomeriggio, domenica e festivi. E’ possibile effettuare visita nei giorni di chiusura solo su prenotazione). Contatti: Dott.ssa Roberta Tacchi tel. 0737 403084; e-mail roberta.tacchi@unicam.it.
* Ingresso gratuito con la Carta Musei Marche (card quindicinale 15€ intero, 10€ ridotto che permette la visita di 100 musei e siti archeologici della regione Marche).