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Lo Scaffale di TDM: Yemen, avventure e meraviglie.

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San a  Yemen

C’è una terra, a sud della penisola arabica, affascinante e misteriosa. Questa terra è lo Yemen. Il nome del paese, da solo, evoca il senso dell’esotico e, come nei tempi passati, ancora oggi, viaggiare alla volta del mitico regno di Saba, significa immergersi nell’avventura.

Infatti, lo Yemen, contro ogni trend globale, non è un paese per turisti ma per viaggiatori. Ce lo confermano i sei autori dell’e-book, dalla Asterisk Edizioni di Roma: Yemen, avventure in un paese negato.

Sanaa-Yemen

Sana’a, la capitale dello Yemen [photo credit Richard Messenger via Flickr]

Il libro è una raccolta di racconti di viaggio compiuti “nell’Arabia felix”, negli anni novanta del secolo scorso. Sgombriamo, però, subito il campo da equivoci cronologici: se le storie vissute da questi viaggiatori fossero posticipate ad oggi, sarebbero probabilmente le stesse di quelle di vent’anni fa.

Insomma, è passato del tempo ma i racconti sono freschi ed attuali. Il motivo è che lo Yemen è un paese rimasto indietro, ancora lontano dagli standard accettabili di vita, di viaggio, di sicurezza ai quali siamo abituati.

La stessa Farnesina consiglia di non intraprendere viaggi nella regione (salvo per ragioni imprescindibili). Stesso avviso, di “paese ad alto rischio”, che veniva spiccato quando partirono i nostri. Eppure, dalle pagine, scritte a metà strada tra diario personale e documento giornalistico, una cosa esce con chiarezza, ovvero quanto sia meraviglioso quell’angolo di mondo stretto tra il Mar Rosso, il Golfo di Aden ed il deserto arabico!

Seguendo lo schietto racconto di chi ha avuto la fortuna di andare, scopriamo città, che escono direttamente dalle pagine delle Mille e una notte e folgorano il viaggiatore con la loro bellezza così unica.

Ecco un’oasi verde smeraldo, incuneata tra monti vetusti ed aspri, punteggiata da case-fortezza; poi su tutto, vegliano, alte, antiche torri traforate da decine di finestre decorate a stucco bianco. Intanto, nei paesi e nelle città, dai suk si diffonde tutt’intorno una sinfonia di aromi vari che inebriano il passante.

Ora, alla fine di un passo montano, luoghi ocra dove il vento è carico di sabbia, un ponte di pietra e, dopo questo, ancora paesaggi ed architetture che tolgono il fiato. Poi ci sono le persone. Gli uomini sembrano retaggi di epoche lontane, con il loro diritto assoluto sulle donne e le proprie famiglie, indossano pugnali alla cintura e tutti possiedono un minaccioso Kalashnikov.

Le donne (date in spose da bambine a uomini che non conoscono), in questo teatro umano hanno un ruolo dietro le quinte; quelle che si incontrano al mercato per rifornire la casa di frutta e verdura sono imbacuccate, letteralmente, dalla testa ai piedi, per il resto è come se non esistessero.

Il loro misero regno è stretto tra le pareti domestiche. Queste donne, che osservano il mondo da dietro le grate delle finestre, sono la perfetta metafora di tutto il paese: nascosto, negato agli occhi, lontano, ma contemporaneamente vivo, desiderabile, bellissimo.

Come dicevamo all’inizio, lo Yemen è una meta di viaggio ad alto rischio. Capita frequentemente che gli occidentali in visita siano oggetto di rapimento. Anche gli autori hanno fatto i conti con il pericolo, l’incertezza, le molteplici difficoltà. Tra loro segnaliamo, per efficacia ed ironia, il resoconto da un titolo inequivocabile: Yemen il paese delle torri… con estensione rapimento.

Scritto in modo da trasmettere anche le difficoltà fisiche che s’incontrano nel camminare sui sassi del deserto; per il lettore è un chiaro spaccato di un rapimento vissuto in prima persona, dalla parte delle vittime, ma aperto alla umana comprensione verso i rapitori, i quali si trovano a fare  (loro malgrado) un gioco al quale sono obbligati dalla durezza della vita.

Cari TdM, perché non fare un viaggio (letterario) nello Yemen, scoprendo così, attraverso gli occhi di chi ci è stato, questo mitico luogo che per la sua bellezza fece innamorare anche, un animo acuto e profondo come quello di Pasolini?
Alla prossima. M.I.

La chicca: Se siete ancora un pizzico curiosi di scoprire qualche gioiellino yemenita, leggete Sana’a, la Venezia nella polvere!

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