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Setenil de las Bodegas: la città andalusa ingoiata dalla roccia.

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Le case incastonate nella roccia a Setenil de las Bodegas

Seteneil de las Bodegas è un paese spagnolo della provincia di Cadice che ha fatto della sua conformazione “complicata” uno straordinario punto di forza: è indubbiamente il più fresco dell’Andalusia!

Setenil de las Bodegas

Persino in estate, infatti, quando è risaputo che nella regione il caldo può diventare asfissiante, Setenil assicura una naturale fonte di refrigerio: la roccia!

Guardando questo borgo infatti ci si chiede se sia un paese costruito nella roccia o se la roccia lo stia ingoiando!

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Le case incastonate nella roccia a Setenil de las Bodegas – foto gentilmente concessa da Antonio Patiño i diritti sono riservati all’autore

Le case sono tutte rigorosamente di un bianco accecante tanto che il paese è annoverato tra i pueblos blancos della provincia. Le costruzioni sono intorno e all’interno della pietra e i 3000 abitanti si sono limitati a piccoli interventi, assecondando quanto più possibile la natura del luogo.

Vi chiederete: perché insediarsi (fin dalla preistoria) in un sito tanto impervio?

  1. Perché l’area era ricca d’acqua (è stato il Rio Trejo a scavare nel suo flusso incessante le pareti dell’attuale Setenil) e
  2. perché, al contempo, la roccia forniva una protezione naturale da qualunque minaccia esterna.
Setenil de las Bodegas

Vivere sotto un tetto di roccia – foto gentilmente concessa da Antonio Patiño i diritti sono riservati all’autore

Pensate che il nome “curioso” deriverebbe dal latino “Septem nihil” e cioè sette volte no. I cristiani dovettero sottoporla a un lunghissimo assedio (tentandolo ben sette volte) per sottrarla al controllo dei mori!

Setenil cadde nel 1484 con grandiosi festeggiamenti da parte dei reconquistadores che si impegnarono a cancellare le testimonianze dell’insediamento precedente. Molte moschee furono trasformate in chiese e diversi eremi furono costruiti in onore di santi cristiani (la devozione per San Sebastiano e per la Vergine del Carmine sono fortissime) ma l’antica fortezza dei Nasridi – con le sue 40 torri – ha mantenuto tutto il suo antico splendore.

Imperdibile anche un’arrampicata verso la Iglesia de la Encarnacion, costruita sulla cima della collina, da cui si gode un bel panorama sulle case bianche e i tetti di terracotta. Se ci si addentra nel paese, invece, i punti migliori per apprezzarne la conformazione sono la Cuevas del Sol e la Cuevas de la Sombra.

Setenil de las Bodegas

Mangiare all’ombra di una roccia – foto gentilmente concessa da Antonio Patiño i diritti sono riservati all’autore

E il termine Bodegas? Molti attribuiscono la seconda parte del nome alle antiche botteghe dove si vendeva il pregiato vino della zona o ai magazzini (freschi!) in cui veniva conservato. Perché parliamo al passato? Perché se il commercio di olive e mandorle è ancora fiorente, quello del vino è stato azzerato dall’infestazione di fillossera che nel 1860 si è diffusa in Europa.

Setenil de las Bodegas

Setenil de las Bodegas

Come arrivare a Setenil de las Bodegas

Gli aeroporti di riferimento sono quelli di Malaga (a circa 120km) e quello di Siviglia (a circa 150 km). Da qui, potreste prendere un treno della linea Algeciras-Granada e giungere a una stazione che si trova a 5 chilometri da Setenil. Comode anche le linee di autobus che partono da Ronda (situata a una ventina di chilometri più a sud).

Cosa vedere nei dintorni di Setenil de las Bodegas

Se state facendo un viaggio on the road, non trascurate le rovine romane della vicina Acinipo, conosciuta come la Vieja Ronda (anche se non ha nulla a che vedere con Ronda città).

–> Cosa vedere a Ronda

Qui potrete ammirare un teatro, un foro e le terme risalenti a 2000 anni fa! Citata da Plinio e Tolomeo, ha rappresentato un sito strategico a 1000 metri sul mare per Roma che ha concesso a Acinipo l’autorità di coniare monete.

Indirizzo: Carretera de Sevilla. Orari: dal martedì alla domenica dalle 9 alle 14.30. Prezzi: ingresso gratuito

Se vi incuriosisce l’idea di visitare un pueblo blanco con i tetti color ocra e un castello che sembra di cartapesta allora leggete Cosa vedere in Andalusia: Zuheros!

2 commenti

Edith Bruck 27 Marzo 2014 - 23:02

Oltre a la stupenda pagina, devo dire che le fotografie di Antonio Patiño sono meravigliose!…Complimenti!!!

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Juan Antonio Patiño Mendez 27 Marzo 2014 - 22:44

Bonito artículo. Enhorabuena

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