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Diario di viaggio Gent: week end per il Jazz Festival

Cosa vedere a Gent

Pubblicato: Ultimo aggiornamento il
PontediSanMichele(Sint Michielsbrug)Gent

Dal 13 al 15 luglio siamo stati a Gent, in qualità di inviati speciali di Turismo Fiandre (https://www.visitflanders.com/it/), in occasione di Gent Jazz Festival! Noi ne abbiamo approfittato anche per conoscere meglio questa città belga. Ecco cosa vedere a Gent.

Korenlei, Riva del Grano

Korenlei, Riva del Grano

Cosa vedere a Gent

La kermesse ci ha permesso di scoprire il capoluogo delle Fiandre Orientali, situato tra Bruxelles e Bruges, spesso trascurato dai viaggiatori, attirati dalla fama delle altre due. Consigliamo invece a tutti di programmare una tappa a Gent per comprendere non solo quanto sia affascinante, ma quante storie abbia da raccontare al viaggiatore più accorto. Tanto per dirne una: a Gent si trova la maggior parte dei monumenti storici dell’intero Belgio, lo avreste detto?

Dove dormire a Gent: Pillows Grand Hotel Reylof!

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Pillows Grand Hotel Reylof

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Pillows Grand Hotel Reylof

Il nostro Hotel a Gent

Prima sorpresa: l’hotel! Sapevamo, già prima di partire, che avremmo alloggiato presso il Pillows Grand Hotel Reylof, hotel ufficiale del Jazz Festival ma trovarsi in quella meravigliosa struttura in cui ogni angolo ricordava l’evento in corso, è stato davvero emozionante! Locandine, poster, depliant e, in ogni sala, una piacevole musica di sottofondo ci hanno fatto entrare immediatamente nel mood del viaggio!

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Pillows Grand Hotel Reylof

Pillows-Reylof-Gent

Pillows Grand Hotel Reylof

Dopo il check in e il welcome kit di Turismo Fiandre, ci siamo immersi nelle atmosfere di Gent, raggiungendo in 5 minuti a piedi il centro cittadino (non fatevi spaventare quindi dal percorso in auto, indubbiamente più lungo).

Chi è stato ad Amsterdam, vivrà un effetto déjà vu e resterà alquanto perplesso quando scoprirà (seconda sorpresa) che l’architettura tipica olandese con le facciate coi tetti merlati a spiovente è originaria di questa zona, allorché molti protestanti fiamminghi si trasferirono in Olanda dopo il Concilio di Trento.

Cosa vedere a Gent

Gent è caratterizzata dalla convergenza di due fiumi (il nome stesso della cittadina significa “confluente”) e il suggestivo centro storico è tutto raccolto tra la Schelda e la Lys.

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Chiesa di San MIchele (St Michielskerk)

Il primo monumento importante che incrociamo lungo il nostro cammino è la Sint-Michielskerk, la Chiesa di San Michele (una delle 4 chiese monumentali della città).

St-Michielskerk-Gent

Chiesa di San Michele (St Michielskerk)

Entriamo e la cosa che più ci affascina di questa bellissima chiesa tardo-gotica è la commistione tra sacro e profano. All’interno infatti, è allestita una mostra sulla sostenibilità ambientale con una particolare attenzione all’acqua. Nelle navate laterali (e non solo) diversi artisti hanno lasciato il proprio “grido d’allarme” per l’emergenza idrica mondiale.

Ponte di San Michele (Sint-Michielsbrug) Gent

Ponte di San Michele (Sint-Michielsbrug)

Oltrepassata la Chiesa, si giunge sul Sint-Michielsbrug, il ponte di San Michele: in molte guide si legge che, se si vuole avere la “fotografia” fedele dell’antico abitato, ci si deve mettere proprio sul ponte, con le tre torri che svettano sulla destra, e ammirare i palazzi delle antiche e potenti corporazioni che si specchiano nella Lys.

Lungo le sponde del fiume, sorgono numerosi localini e si può passeggiare piacevolmente sul Graslei (la Riva delle Erbe, a destra) e sul Korenlei (la Riva del Grano, a sinistra) fino a raggiungere il Grasbrug, il Ponte delle Erbe. Tanto è famoso (e prezioso) questo scorcio da essere riconosciuto “Paesaggio Protetto” nel 1952 e “Città Protetta” nel 1994. La nostra visuale purtroppo era meno suggestiva del solito a causa dei lavori in corso per l’allestimento degli stand della Gentse Feesten, la 10 giorni di festa iniziata proprio sabato 20 luglio.

Vista dal Ponte di San Michele (Sint-Michielsbrug)

Vista dal Ponte di San Michele (Sint-Michielsbrug) sul Grasbrug

Riva delle Erbe (Graslei) Gent

Riva delle Erbe (Graslei)

Riva del Grano (Korenlei) Gent

Riva del Grano (Korenlei)

Nonostante questo, dal Sint-Michielsbrug si riesce perfettamente a raffigurarsi il fascino della Gent che fu, non molto diversa da quella attuale. Incuriositi dalla sequenza di edifici e chiese alla nostra destra, oltre il ponte, abbiamo proseguito la passeggiata vedendo nell’ordine Sint-Niklaaskerk, la Chiesa di San Nicola, la più antica della città;

Stadshal e Belfort Gent

Stadshal e Belfort

lo Stadshal (il padiglione polifunzionale realizzato con un indovinato mix di legno, vetro e cemento, dove vengono organizzati mercati, concerti e spettacoli) che campeggia sopra un delizioso parchetto;

Belfort-Gent

Belfort

il Belfort; laSint-Baafskathedraal, la Cattedrale di San Bavone e il Gravensteen, il medievale Castello dei Conti di Fiandra

Castello dei Conti Gent

Castello dei Conti

Carretto Cuberdon Gent

Carretto Cuberdon

Il nostro Tour di Gent

Il primo tour ricognitivo (che facciamo sempre, durante un viaggio, perché ci permette di prendere le misure di un luogo) ci mette appetito e ci fermiamo sul Groetenmarkt (Mercato della verdura) per fotografare un paio di romantici carretti di legno che vendevano cuberdon.

In hotel, al nostro arrivo, ci hanno omaggiati con questi dolcetti assimilabili a grosse caramelle, chiamate anche “naso di Gent” con pareti di zucchero e uno sciroppo cremoso all’interno.

Sono molto dolci e molto pastosi; ci hanno detto di mangiarli freschi, al massimo entro 3 giorni dalla produzione ed è per questo che i carretti erano presi d’assalto da locali e turisti!

La casualità dello stop mi ha permesso di ascoltare una guida che indicava un localino della piazza come il più piccolo bar di Gent (il Café ‘t Galgenhuis: sarà vero?) e, accanto, la Vleeshuis l’ex mercato della carne.

Mercato della carne (Vleeshuis) Gent

Mercato della carne (Vleeshuis)

Ho sentito dire che nel lungo edificio in pietra, penzolavano decine di prosciutti! Ovviamente l’informazione mi ha incuriosita abbastanza da farmi entrare nella struttura per verificare con i miei occhi: che sorpresa!

Lo spazio è stato interamente recuperato per lo svolgimento delle fiere sui prodotti tipici regionali: dalle travi di legno penzolavano davvero tanti (appetitosi) prosciutti e non abbiamo fatto fatica a immaginare il localino che vi è all’interno, “Het Groot Vleeshius”, preso d’assalto d’inverno, quando a Gent morde il freddo!

Mercato della carne (Vleeshuis) Gent

Mercato della carne (Vleeshuis)

 

Vista la bella giornata di sole, però, abbiamo optato per i tavolini esterni e, in onore della location, abbiamo ordinato un tagliere di affettati e formaggi tipici delle Fiandre Orientali con un paio di birre alla spina locali. Consigliatissimo!

Dopo pranzo la stanchezza si fa sentire e preferiamo tornare verso il Reylof per un riposino. Ci aspetta una serata abbastanza impegnativa tra la cena al “Lof” (il ristorante dell’albergo) e il concerto di Diana Krall al De Bijloke.

Alle 19.45 siamo scesi per cena.

Il Lof è un bellissimo ristorante con un design moderno e una cucina che ama osare mix particolari ma intriganti per il palato.

Se non gradite il genere, pensateci bene prima di sedervi in questo posto anche perché i prezzi – ovviamente riflettono lo standard elevato dell’hotel (in alternativa, proprio accanto al Lof, potrete sorseggiare un ottimo drink al Cocktail Bar Njoy o una flûte dei migliori champagne nello Champagne Bar).

Ristorante Lof Hotel Sandton Reylof

Ristorante Lof Hotel Sandton Reylof

Cocktail Bar Njoy Sandton Hotel Reylof

Cocktail Bar Njoy Sandton Hotel Reylof

Noi abbiamo mangiato bene (c’è la possibilità di ordinare un menù fisso con tre portate a 48€) anche se abbiamo dovuto rinunciare al dessert a causa della lentezza del servizio: dopo un’ora e mezza, ci avevano servito solo due portate e noi non potevamo attendere oltre poiché dovevamo effettuare l’accredito stampa entro le 22!

Per accelerare i tempi, abbiamo preso un taxi che in 7-8 minuti ci ha lasciati al De Bijloke (tariffa fissa 8,50€) ma consigliamo vivamente – se avete tempo –  di concedervi una passeggiata di circa 20 minuti lungo la Lys per raggiungere la sede dello STAM (il museo cittadino) perché vi regalerà scorci davvero suggestivi di questo tratto di Gent.

Noi l’abbiamo fatto al ritorno, al buio – tranquillissimo! – e la sera successiva sia all’andata che al ritorno dal concerto di John Zorn.

De Bijloke Gent

De Bijloke, Gent Jazz Festival

Giunti al De Bijloke abbiamo provato un’emozione del tutto nuova: si trattava del nostro primo accredito stampa ufficiale (con tanto di Press Pass e aperitivo) in occasione di una rassegna musicale internazionale!

gent-Jazz-Press-Pass

Press Pass Gent Jazz Festival

De Bijloke

De Bijloke, Gent Jazz Festival

De Bijloke

De Bijloke, Gen Jazz Festival

Siamo entrati nel tendone già gremito di fans in delirio e, nonostante non fossimo di fronte al palco, ci siamo goduti lo stesso lo spettacolo: l’acustica era perfetta e qualora avessimo voluto anche guardare, avremmo potuto ammirare Diana Krall in tutto il suo splendore dai maxi-schermi. Un concerto clamoroso! Diana non è solo un’artista bravissima (degna moglie di Costello) ma è una donna di straordinario carisma, simpatica e divertente!

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Diana Krall, Gent Jazz Festival

Diana-Krall-Gent-Jazz-2013

Diana Krall, Gent Jazz Festival

Se doveste capitare a Gent in occasione di simili kermesse, ricordate di mangiare un boccone prima di entrare perché farlo all’interno diventerebbe davvero dispendioso (si acquistano “coin” da 1,50€ ciascuno alla cassa e si spendono nei vari stand: fino a 6 coin per un panino con l’hamburger e 2 per una birra!).

All’uscita dal concerto, ci siamo diretti a piedi al Reylof e già pregustavamo il tour con la guida che avremmo fatto l’indomani, chiedendoci che Gent ci avrebbero fatto scoprire.

Domenica mattina, dopo una ricca colazione, Kathy finalmente ci ha illustrato il tema della passeggiata: i mercatini!

Siamo abituati ai mercatini domenicali in giro per l’Europa ma mai avremmo pensato che a Gent ce ne fossero ben 5!

Il primo (piccolissimo) lo abbiamo incontrato sul Sagrato di San Michele: un mercato alimentare dove si possono fare gli acquisti dell’ultimo minuto, carne, pesce, pane, frutta.

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Mercatino dei libri usati

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Mercatino dei libri usati

Subito dopo ci siamo diretti al mercato dei libri usati o “antichi” (strada: Ajuinlei), raggiungibile camminando lungo la Lys in direzione opposta al Ponte delle Erbe: non potrete non vedere a 2-300 metri un altro ponte con degli avveniristici tiranti rosse).

Oltrepassate il mercatino, svoltate a sinistra e raggiungerete il mercato dei fiori (piazza: Kouter, tutti i giorni dalle 7 alle 14).

Mai vista tanta gente acquistare fiori e piante!!! La guida ci ha spiegato che è una tradizione molto radicata la cura di orti e giardini a Gent (ce ne siamo accorti!) e quindi, soprattutto in estate, la piazza è gremita da (mal)intenzionati desiderosi di abbellire i propri spazi verdi!

Mercato-fiori-Gent

Mercato dei Fiori

Mercato-fiori-Gent

Mercato dei Fiori

All’estremità opposta della piazza, si trova un kiosk dove molti locali si intrattengono per l’aperitivo a base di ostriche e vino bianco a prezzi buoni: se siete interessati, tenete d’occhio l’ora perché alle 13 chiude!

Il tour ci ha quindi condotti al mercatino dell’antiquariato (alle spalle della Chiesa di San Giacomo, da cui Kathy, la guida, ci ha detto che partirebbe il famoso cammino per Compostela!).

Questo mercatino è piuttosto piccolo (ha luogo tutti i venerdì, sabato e domenica mattina) ma comunque abbiamo visto diversi acquirenti interessati soprattutto ai vecchi dischi.

A conclusione del tour, siamo giunti nella Vrijdagmarkt, una piazza famosa per la statua in onore di Jacob van Artevelde, un valoroso statista sfidò gli ordini dei dominatori francesi, mantenendo vivi i contatti con gli inglesi per la fornitura di lana, utile alla produzione delle stoffe che avevano reso florida la città.

In questa piazza abbiamo visto il mercatino degli animali domestici: conigli, uccelli, anatre, tacchini e tante altre specie non meglio identificate!

L’impressione, anche qui come negli altri mercati, è stata di ordine e quiete, malgrado la loro natura intrinseca di luoghi di affollamento, di rumore, di richiami ai potenziali clienti. Ennesima sorpresa!

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Birra Kriek

Quasi a ora di pranzo, ci siamo comodamente seduti in un localino sul Korenlei, dove ho sperimentato la mia prima Kriek, una birra locale a cui viene aggiunta una ciliegia piccola e scura con un retrogusto amaro in fase di fermentazione. Molto gettonata soprattutto tra le donne, fa sicuramente effetto per il colore rosso e un sapore deciso. A me è piaciuta. Vi consiglio di provarla! Durante questa pausa, Kathy ci ha fornito ulteriori info storiche per inquadrare meglio la città e comprenderne tanti aspetti peculiari.

Steppe & Oase Restaurant Gent

Steppe & Oase

Alle 13 circa, la nostra bravissima guida ci ha salutati e noi ci siamo diretti allo Steppe & Oase, un localino che avevamo intravisto durante il tragitto: ricavato all’interno di un cortile, sembrava il patio di un riad marocchino! Certamente a contribuire all’atmosfera, alcuni piatti tipici e una soffusa musica arabeggiante. L’ambiente ha il suo fascino ma il menù è molto limitato (qualche panino, qualche quiche, tapas) e l’insalata che abbiamo preso noi non è stata all’altezza delle aspettative, soprattutto per il costo (33€ in due comprese bibite analcoliche). Lo consigliamo? Ni.

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Steppe & Oase

Dopo pranzo, ci siamo diretti al Castello dei Conti, perché pensavamo fosse più sensato visitarlo nel primo pomeriggio, per non dover fare troppa fila. In effetti a quell’ora non abbiamo trovato nessuno e, grazie alla Gent Card 48h, siamo entrati gratuitamente. Il castello, oltre ad essere quasi un unicum (non sono molte le fortezze nel cuore di una città), consente viste clamorose tutto intorno: consigliamo di programmarvi una tappa perché sarebbe un peccato perdersi le sue sale ampie, gli oggetti antichi allestiti nelle teche e, soprattutto, gli strumenti di tortura utilizzati durante l’Inquisizione!

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Panorama dal Castello

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Sala delle torture del Castello

Esausti, ce ne siamo tornati in hotel, per una doccia rigenerante e un po’ di relax sempre accompagnati da un piacevolissimo sottofondo musicale! La sera abbiamo raggiunto nuovamente il Bijeloke per il concerto del gruppo rock sperimentale di John Zorn, noto al grande pubblico come Electric Masada. Pur non conoscendoli, siamo rimasti estasiati dalla bravura di tutta la band, che ha dato il meglio di sé in un pezzo in cui hanno simulato i suoni di una giungla di notte con gli strumenti musicali!!!

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De Bijeloke

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John Zorn, Gent Jazz Festival

Nonostante non avessimo cenato, ci hanno inchiodati alle sedie fino alla fine dell’ultimo pezzo: divini! Vista l’ora, non abbiamo potuto fare altro che accontentarci di un panino da Mc Donald’s mangiato di fronte alla chiesa di San Nicola illuminata: direi che non è stato poi un sacrificio!

L’indomani, avendo a disposizione l’intera giornata, abbiamo messo a frutto i consigli della nostra guida e abbiamo visto tutto quello che nei due giorni precedenti ci aveva incuriosito ma che avevamo dovuto rimandare a tempo debito: quel tempo era finalmente venuto!!!

Boat tour Gent

Boat tour

Il primo obiettivo è stato il tour in barca: i canali di Gent pare non siano tanto suggestivi quanto quelli di Bruges ma, secondo noi, ogni città che abbia vie d’acqua percorribili merita una escursione da un punto di vista privilegiato!

A noi il tour è piaciuto, sarà perché il “comandante” John ha arricchito di particolari e dettagli il suo racconto, sarà perché in barca eravamo solo in quattro e quindi abbiamo potuto goderci al meglio l’escursione, sarà perché di un posto nuovo tutto entusiasma, fatto sta che noi lo consigliamo (e poi, con la 48h CityCard è gratis!).

Quando arriverete agli imbarchi, troverete due compagnie: quella il cui ticket è compreso nella CityCard è quella sulla Graslei (guardando il ponte di San Michele a sinistra).

Tornati sulla terraferma, ci siamo diretti al Belfort per salire sulla torre campanaria (alta 91 metri) e vedere Gent dall’alto: una esperienza divertente e istruttiva! Il primo tratto si percorre a piedi: volendo, potete farlo fino in cima, noi però abbiamo approfittato dell’ascensore interno per accedere all’ultimo piano perché era quasi ora del “concerto” del carillon (ogni ora alla mezza).

Il Belfort, infatti (patrimonio Unesco), con i rintocchi delle sue 53 campane, scandiva i tempi degli antichi abitanti della città: è il monumento che più rappresenta la rivincita del potere civile su quello religioso e allorquando gli abitanti si rifiutarono di pagare le tasse, vennero privati proprio delle campane, per costringerli a tornare sui propri passi. La visita vale la pena e con la 48h CityCard è gratuita.

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Cattedrale di San Bavone

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Copia Agnello Mistico

Usciti dal Belfort, siamo andati alla vicina Cattedrale di San Bavone: qui si trova il famosissimo polittico di Hubert e Jan Van Eyck. “L’adorazione dell’agnello mistico”, commissionato dal mercante di stoffe Joos Vijd e sua moglie Elisabeth Borluut, dopo tante vicissitudini (il salvataggio dalla furia iconoclasta del Protestantesimo, la sottrazione da parte di Napoleone prima e dei Nazisti poi) è tornato a Gent e dall’ottobre del 2012 – nonostante non sia mai stato rinvenuto un pannello, quello dei “Giusti Giudici”-  è oggetto di restauro che terminerà nel 2017.

E’ possibile ammirare – gratuitamente – una copia in scala nella Cappella di Vijd (situata in fondo sulla destra, nella cappella del committente dove il polittico è stato in mostra dal 1432 al 1986) mentre per l’originale si deve acquistare un biglietto (4€ o ingresso gratuito con la GentCard) e accedere in una saletta speciale collocata in prossimità dell’entrata sulla sinistra.

L’opera è composta da 12 pannelli di legno per una dimensione pari a 37 m x 25. La chicca: se volete seguire live le fasi di restauro, potete recarvi al MSK, il Museo delle Belle Artes oppure connettervi sul sito cobra.be.

Giunta ora di pranzo, ci siamo fermati nuovamente in prossimità dell’ex mercato della carne ma la scelta non è stata felice come il giorno precedente.

Il locale Picardie, all’incrocio tra Hooiaard e Pensmarkt, non ci ha particolarmente entusiasmati: un piatto di patatine fritte e un’insalata abbastanza cari soprattutto per il servizio molto lento e carente non ci permettono di consigliarvi questo posto.

Piuttosto, mentre eravamo seduti a mangiare, abbiamo notato che nel locale di fronte alcuni clienti, dopo aver ordinato da bere, tiravano fuori dai propri zaini dei panini acquistati in una specie di alimentari sito nella medesima piazza Hooiaard.

Non siamo riusciti a capire come si chiamasse (!), possiamo dirvi però che è il locale accanto alloHet Spijker (in Pensmarkt) e vi assicuriamo che nessuna cameriera ha fatto una piega alla vista dei panini quindi supponiamo che la prassi, almeno in quel locale, deve essere abbastanza consolidata!

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Gli autografi sul programma del Gent Jazz Festival

Dopo pranzo, seppur mestamente, ci siamo diretti in hotel per recuperare le valigie e dirigerci in stazione. Un ultimo scatto al cartellone autografato del Gent Jazz Festival e… arrivederci: per la nostra prima volta in Belgio, l’impressione è stata talmente positiva da farci programmare un ritorno a breve!!!

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Calamite con il prodotto tipico del Belgio

Info viaggio
Volo ryanair da Roma – Ciampino su Charleroi. Durata del viaggio, 2h15m circa.
Brussels City Shuttle(all’uscita dall’aeroporto a destra: non si può non notare la coda dei turisti!). Consigliamo – per evitare perdite di tempo – di acquistare il biglietto online, scegliendo la tratta: Charleroi – Brussel Zuid (o anche scritto Bruxelles-Midi). Prezzo 14€ a persona a tratta. Durata del viaggio, 50m circa. Dalla stazione di Brussel Zuid si prende un treno per Gent St Pieters. Potrete scegliere tra un treno che effettua tutte le stazioni (e impiega circa 50m) oppure un treno che ha come destinazione finale proprio St Pieters (impiega 31m).   Prezzo 14,40 a persona a tratta.

CityCard Gent: vi permette l’accesso gratuito in molti edifici storici e musei, l’uso di bus e tram + il giro in barca (Rederij De Gentenaer e Gent Watertoerist). Potete acquistare la Card 48h (per 25€) o la 72h (per 30€). Dovrete inserire la data sul retro e presentarla a ogni biglietteria.

De Bijloke: Godshuizenlaan 2. Orari: dal martedì alla domenica 10 – 18

Cattedrale di San Bavone: Sint-Baafsplein. Orari: dal 1 aprile al 1 novembre dal lunedì al sabato 8.30 – 18; domenica 13 – 18; dal 1 novembre al 1 aprile dal lunedì al sabato 8.30 – 17; domenica 13 – 17

L’adorazione dell’agnello mistico: Sint-Baafsplein. Orari: dal 1 aprile al 1 novembre dal lunedì al sabato 9.30 – 17; domenica 13 – 17; dal 1 novembre al 1 aprile dal lunedì al sabato 10.30 – 16; domenica 13 – 14

Belfort: Sint-Baafsplein. Orari: tutti i giorni dalle 10 alle 18

Castello dei Conti: Sint-Veerleplein. Orari: dal 1 aprile al 31 ottobre tutti i giorni 10 – 18; dal 1 novembre al 31 marzo tutti i giorni 9 – 17

Stadshal: Poeljemarkt

Tour in barca: Rederij De Gentenaer e Gent Watertoerist. Orari: dal 1 aprile al 15 ottobre tutti i giorni 10 – 17; nei mesi di luglio e agosto l’ultimo tour parte alle 18; dal 15 ottobre al 1 aprile tutti i giorni 11 – 16

Dove mangiare
Het Groot Vleeshius, Groetenmarkt 7
Steppe & Oase, Jan Breydelstraat 21
Picardie, Hooiaard 7

4 commenti

Manuela 2 Dicembre 2014 - 14:55

Spettacolo! Proprio quello che cercavo 🙂
Grazie mille 🙂

Rispondi
Monica Nardella 3 Dicembre 2014 - 10:02

uuu e grazie 😀 Spero ti possa essere utile qualche dritta!

Rispondi
LoveIsBlog 24 Luglio 2013 - 8:51

Noi questo aprile siamo stati di passaggio a Gent… ci siamo fermati lì tra Bruges e Bruxelles!Molto carina, infatti mi è dispiaciuto non averle dedicato più tempo, mi sarebbe piaciuto un giro tra i canali 🙂

Rispondi
Ady 24 Luglio 2013 - 7:28

che belle immagini, sopra tutte il mercato dei fiori…che voglia di viaggiare mi metti, sempre, baci ady
Ubique Chic

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