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A Ostenda sulle tracce di James Ensor

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Nel nostro weekend a Ostenda abbiamo percorso un affascinante itinerario sulle tracce di James Ensor, personalità originalissima della pittura fiamminga a cavallo tra ‘800 e ‘900. Sebbene sia il museo di Anversa a conservare il maggior numero di opere dell’artista belga, è la città natale a custodirne l’anima più palpitante.

Perché Ostenda è stata la musa ispiratrice dei quadri di Ensor tanto da essere definita “fiorellino colorato, paradiso vicino al mare”.

A solleticare l’immaginazione del piccolo James hanno contribuito le chincaglierie del negozio di famiglia (ubicato al piano terra della Casa Museo) in cui spiccano ancora scheletri, maschere e conchiglie.

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Casa Museo di James Ensor

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particolare della Casa Museo di James Ensor

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Particolare nella casa museo di
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Le sconfinate vedute sul mare del nord (iconico il quadro I Bagni di Ostenda conservato al museo di Gent) e le frequentazioni borghesi che disprezzava a tal punto da rappresentarle in maniera grottesca.

Vivace località balneare scelta da Leopoldo I del Belgio come residenza estiva, Ostenda riparte oggi proprio dall’arte.

Non solo con la bellissima Triennale di Beaufort o col vivace festival di street art The Crystal Ship, ma con una passeggiata in 13 tappe dedicata ai luoghi del pittore.

Parliamo della Ensor Walk, un percorso inaugurato nel 2024 per celebrare il 75° anniversario dalla morte avvenuta il 19 novembre 1949.

Abbiamo visitato subito la Casa museo al civico 17 Vlanderenstraat e ammirato l’enorme omaggio dello street artist SozyOne, realizzato nell’edizione 2021 di The Crystal Ship proprio lì vicino, all’angolo con Langestraat.

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Omaggio dello street artist SozyOne a James Ensor realizzato nell’edizione 2021 di The Crystal Ship

Il primo atelier di Ensor in Boulevard Van Iseghem, la Casa natale al 44 di Rue Longue e il Mu.Zee, il museo cittadino di arte moderna e contemporanea con opere di Ensor e altri contemporanei ricavato nel vecchio mercato. E poi il Falstaff al civico 7 di Wapenplein, il Café protagonista della scena culturale che pullulava di artisti ai primi del ‘900.

O ancora il Leopoldpark dove si trova il busto realizzato da Edmond de Valeriola. Non mancano poi installazioni temporanee sparse per la città come quella proprio di fronte alla stazione ferroviaria che ritrae l’artista con la sua maschera.

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Installazione dedicata al 75° anniversario della morte di Ensor

Sul sito di Visit Ostende si può scaricare la Ensor Walk (disponibile in diverse lingue sia per iphone che android). La versione completa è a pagamento (5,49€) ma se visiterete la Casa Museo riceverete un codice per sbloccare gratuitamente l’intero percorso!

A noi James Ensor è piaciuto: anticonformista, eccentrico, dissacrante, introverso. Tra i quadri che abbiamo visto, sicuramente ci è piaciuto moltissimo l’Autoritratto col cappello fiorito. L’ennesima provocazione dell’artista che usa uno sgargiante cappello femminile su un pastrano scuro. Ma non vi è stridio. Per dirla con Pirandello, «Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti». E in questo ritratto, nonostante tutto, mai volto fu meno maschera di questo.

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Autoritratto con cappello fiorito

Vi consigliamo infine di prendere il tram costiero (grazie al quale potrete vedere molte opere della Triennale di Beufort e l’Atlantikwall) e fermarvi a Mariakerke. Qui sorge la Duinekerk, la “chiesa tra le dune” che compare sovente nei quadri del pittore tanto che Ensor è stato seppellito proprio nel cimitero della chiesetta trecentesca dichiarato paesaggio protetto nel 1975.

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