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Triennale di Beaufort

Un museo a cielo aperto tra le dune da scoprire a bordo del Kusstram

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Durante il vostro weekend a Ostenda dovete andare a caccia delle opere d’arte realizzate da decine di artisti internazionali per la Triennale di Beaufort.

Questa kermesse dal 2003 impreziosisce le città lungo la costa fiamminga con curiose installazioni che stanno ridisegnando lo skyline sul mare del Nord. Se alcune sono effimere e durano il tempo dell’evento (per il 2024 saranno visibili da 27 marzo al 3 novembre) altre sono permanenti e incrementano, di anno in anno, il parco delle sculture.

Parliamo di un vero museo a cielo aperto e se in città ci si sposta agevolmente a piedi, per scoprire le opere disseminate tra le dune e le dighe, si può scegliere tra la bici (lungo la Coastal Route) e il tram costiero.

Triennale di Beaufort a Ostenda

Mappa alla mano, si passeggia per la città belga cercando di intercettare il maggior numero di installazioni. Noi, nel nostro itinerario, abbiamo voluto vedere le 2 opere più strettamente connesse al mare:

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Rock Strangers

    • Rock Strangers (una manciata di rocce arancio brillante alte fino a 20 metri opera di Arne Quinze – 2012)
    • e Monument for a wullok (una enorme conchiglia in bronzo opera di Stief DeSmet – 2018)
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Monument for a Wullok

L’altra assolutamente da vedere è

  • Moeder (una donna incinta in marmo semisdraiata in una fontana opera di Femmy Otter – 2024)
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L’opera “Moeder” di Femmy Otten davanti al Casinò

In città ci sono attualmente altri 5 progetti tutti facilmente raggiungibili.

Nei dintorni di Ostenda

Se volete però scoprire le altre installazioni della Triennale di Beaufort sparse lungo la costa che va da Knokke a De Panne potete salire a bordo del Kusttram, un tram costiero che sferraglia sulla linea tranviaria più lunga del mondo lunga ben 67 chilometri!

Noi abbiamo scelto di muoverci in direzione De Panne e di fermarci a Westende Bad perché in questa fermata si concentrano ben 6 opere! Due si trovano passeggiando sul lungomare, a sinistra rispetto alla fermata:

  • The navigator Monument (un timone incagliato nella duna che rievoca il logo di Netscape Navigator il primo browser usato negli anni ’90 opera di Simon Dybbroe Møller – 2018)
  • Metamorphosis (la graduale metamorfosi di un rospo che diventa un tavolino opera di Oliver Laric – 2021)
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Metamorphosis

Le altre quattro sul lato destro:

  • I can hear it opera di Ivars Drulle -2012
  • Olnetop opera di Nick Ervinck – 2012
  • Caterpillar & Flatbed Trailer opera di Wim Delvoye – 2003
  • Untitled opera di Jef Meyer – 2024

Nella fermata Westende Bad del Kusttram potrete cogliere l’occasione per visitare i bunker e i sotterranei della prima e della seconda Guerra Mondiale facenti parte del Vallo Atlantico. Per gli amanti della storia, un affascinante viaggio nel complesso sistema di fortificazioni costiere realizzate dal Terzo Reich nel tratto di Raversyde.

Per tornare a Ostenda, giunti all’ultima opera di questa serie, è consigliabile prendere il Kusstram alla fermata Krokodiel.

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I can hear it

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in primo piano Olnetop e, in fondo, Caterpillar & Flatbed Trailer

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Caterpillar & Flatbed Trailer

Per visualizzare tutte le fermate del tram costiero, potete consultare questa mappa ufficiale.

Parte un tram ogni 20 minuti d’inverno e ogni 10 d’estate. Questo consente ai visitatori di utilizzarlo come un bus dropp on/ dropp off. Si sale e si scende utilizzando un biglietto giornaliero (7,50€) che va attivato al primo utilizzo. Potete acquistare il biglietto online o alle macchinette. Il sito è https://www.delijn.be/en/tickets/.

Questo itinerario può essere percorso in bici lungo la ciclabile che corre parallela alla spiaggia o, per i viaggiatori più in forma, a piedi. Esistono due percorsi di trekking da Knokke a De Panne (uno lungo la costa e uno nell’interno) per un totale di 180 km di sentieri segnati.

Cosa ci è piaciuto di questa kermesse?

Ogni edizione ha un tema. Quello del 2024 è “The Fabric of Life” e l’opera di Femmy Otter centra perfettamente l’obiettivo. L’artista ha lavorato a una versione in legno di questa scultura durante i nove mesi di gravidanza. Altri nove mesi per la realizzazione in marmo. Il soggetto è una donna incinta – sdraiata, non su un piedistallo – la cui nudità è simbolo di forza (pro)creatrice e vulnerabilità insieme.

Il tessuto della vita diventa un fil-rouge per narrare il rapporto tra uomo-natura senza mai dimenticare il luogo in cui queste opere vengono installate. Il dialogo col mare è costante e spesso vengono scelti materiali che reagiscono al contatto con la sabbia, la salsedine, l’acqua. Alcune delle sculture che abbiamo visto, ad esempio, sono realizzate volutamente in bronzo perché col tempo possano cambiare pelle e integrarsi ancora di più col territorio circostante.

Si ringrazia Turismo Fiandre per l’invito

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