La Riserva Naturale Orientata di Vendicari (in provincia di Siracusa) è una bellissima oasi dove non solo avvistare numerose specie di uccelli che qui sostano durante il loro viaggio migratorio, ma apprezzare anche un’estesa macchia mediterranea.
Percorsi nella Riserva Naturale Orientata di Vendicari
I percorsi possibili sono 3:
- Itinerario Blu (partenza dalla spiaggia di Eloro e arrivo a calamosche)
- Itinerario Arancio (Tonnara e Torre Sveva)
- Itinerario Verde (sulle tracce dei reperti archeologici)
Noi, affascinati dalla storia della Tonnara di Marzamemi, abbiamo imboccato l’itinerario Arancio.
In più parti, durante la psseggiata si scorgono punti di osservazione, anche se non sempre si può fare vero bird-watching (come è capitato a noi) perché il mare eccezionalmente calmo non agevola lo spostamento di pesce nei “pantani” con un effetto a catena sulle possibilità di avvistamento degli uccelli.

Oasi faunistica di Vendicari
All’aspetto naturalistico certamente preponderante, nella Riserva di Vendicari si aggiungono aree di insediamenti umani che testimoniano come, fin dalla preistoria e a seguire in epoca greco-romana, medievale e postbellica, la zona fosse scelta dall’uomo come abitato (anche se insalubre, vista la natura paludosa).
Itinerario Arancio
La presenza dell’uomo è indubbiamente connessa alla pesca e al trattamento del pescato, fin dai tempi più remoti. Gli ingressi a Vendicari sono 5: oltre a quello principale, ci sono l’ingresso Eloro, Marianelli, Calamosche e Cittadella. Noi, visto che intendevamo fare l’Itinerario Arancio, siamo entrati dall’accesso principale.

La Tonnara di Vendicari
Superato il gabbiotto all’ingresso, percorrete la passerella e poi decidete se andare verso la vecchia tonnara (a sinistra) o verso la cittadella (a destra).

Tonnara di Vendicari
Continuando in quella direzione, si può vedere la spiaggia di Calamosche, la più bella della riserva e quella col mare più trasparente (vi ricordiamo che, se non volete arrivarci a piedi, tramite il sentiero dalla Riserva, potete raggiungerla comodamente con l’auto dall’ Ingresso Calamosche), le Latomie del V sec. (cave per l’estrazione di blocchi di pietra), altri tratti di spiaggia e aree di deposizione di uova delle tartarughe palustri.
Scegliendo la direzione opposta (a destra della passerella, quindi), ci sono le catacombe bizantine del V-VI sec. d.C., una chiesa bizantina del medesimo periodo e la cittadella col palmeto.
Orari e prezzi
- Intero: € 3,50
- Ridotto: € 1,50 (forze dell’ordine, studenti e scout)
- Biglietto famiglia: € 7,00
- Biglietto gratuito per bambini sotto gli 8 anni di età e diversamente abili con accompagnatore
L’accesso è a numero chiuso quindi soprattutto in alta stagione è preferibile arrivare nella prima mattinata.
Come arrivare alla Riserva di Vendicari
La direzione da seguire è quella per Pachino perché i cartelli con la scritta Riserva di Vendicari li troverete solo in prossimità della Riserva stessa. Se partite da Catania, dirigetevi verso Siracusa fino allo svincolo di Cassibile. Proseguite per la SS115 fino a Noto e imboccate la Noto-Pachino (SP19). A 8 Km da Noto sulla sinistra troverete l’ingresso principale della Riserva. Il parcheggio è custodito solo durante il periodo estivo (orari dalle 8 alle 19.30. Prezzi: auto e moto 3€, caravan 6€).
4 commenti
Diciamo tutto il bene possibile della Riserva, che è una delle prime 19 istituite dalla Regione Sicilia nel 1981, e anche una delle più grandi e importanti. Aggiungiamo che era doverosa l’intitolazione del Museo a Bruno Ragonese. Lodiamo i lavori veramente belli che vi sono stati fatti dall’Azienda Foreste della Regione. Ma un’informazione sull’accoglienza dobbiamo pure darla: sembra che in tutta la Riserva non ci sia un solo servizio igienico pubblico.
Sarebbe una cosa inconcepibile in Grecia, o in Portogallo, o in Francia, o dove volete voi.
Così i visitatori rinunciano a studiare le belle vetrine didattiche del Centro di Visita, e corrono via per le loro necessità fisiologiche. Un viaggio anche lungo fatto per arrivare qui, un sincero interesse e amore per la Natura, sono vanificati da questa mancanza.
Poichè alla natura del corpo non si può comandare, molti visitatori si rifugiano nei canneti. Questo è più facile per i visitatori uomini, cosa che produce un odioso svantaggio per le visitatrici. E – come brillante risultato di questa mancanza – in tutti i camminamenti della Riserva si sente odore di escrementi.
La problematica dell’immissione di sostanze nutrienti in una Riserva esiste. Ma la stessa Azienda Foreste Demaniali questa problematica nella Riserva dello Zingaro l’ha risolta in modo tecnicamente semplice e sensato.
Spero solo che quelle magnifiche testimonianze storiche rimangano ancora lì per i secoli a venire!
Fantastico! Sei una sorgente preziosa!
A presto
Hai ragione: è proprio un bellissimi spettacolo! CIAO SILVIA