Durante il mio weekend a Trento, ho avuto la possibilità di visitare, nel cuore della Vallagarina, la distilleria Marzadro alla scoperta della grappa trentina.
Visitare la distilleria Marzadro è un po’ come sfogliare un album di famiglia. Sogni, sacrifici, successi sono tutti lì. Tra le foto in bianco e nero alle pareti e oggetti che parlano senza dire.
La grappa
Non tutti sanno che la paternità di questo distillato spetta solo al Belpaese. Con il termine grappa è indicato infatti il distillato della vinaccia, la parte solida che residua dalla torchiatura, da uva prodotta e vinificata in Italia.
La vinaccia che giunge in distilleria viene prima fermentata e trasferita poi negli alambicchi di rame per essere distillata. Esistono due tipologie di ciclo: quello discontinuo caratterizza la produzione artigianale. Il ciclo continuo è riservato invece agli impianti industriali.
Un po’ di storia della Grappa Marzadro
Ospite dell’Istituto Tutela della Grappa del Trentino insieme agli altri blogger dell’Associazione Italiana Travel Blogger, sono stata scarrozzata – a sorpresa – nella casa di Brancolino di Nogaredo in cui tutto ebbe inizio.
Artefice dell’ambizioso progetto fu Sabina Marzadro, una giovane donna intenzionata a produrre una grappa di qualità utilizzando vinacce fresche che i vignaioli facevano svaporare nei cortili. Ad affiancarla in questo sogno, suo fratello Attilio. Correva l’anno 1949 e di lì a poco, il distillato avrebbe acquisito il nome della famiglia.
Quando Sabina fece un passo indietro, subentrò Attilio che, con la moglie Teresa, trasformò una piccola ma solida realtà in un’azienda di successo.

La sala degli alambicchi e alcune grappe Marzadro
I Marzadro furono anche pionieri di una grappa monovitigno col lancio, nel 1975, della grappa prodotta con uve Marzemino provenienti da Isera. Non mancarono neppure di sperimentare, con entusiasmo, tecniche – come gli alambicchi a bagnomaria – più lente ma capaci di donare una morbidezza unica alle grappe trentine.
Nel 2004 si resero necessari spazi più grandi. Non solo per la distillazione o lo stoccaggio ma anche per accogliere un numero maggiore di visitatori. Si abbandonò Brancolino e si realizzò la bella struttura di Nogaredo.
Oggi, la distilleria è ancora un affare di famiglia. Sarà questo il successo di Marzadro?
Distilleria Marzadro: visite
Per i grappa lovers o anche per coloro che si avvicinano per la prima volta a questo distillato, sono state studiate due tipologie di degustazione grappa.

Particolare della sala degli alambicchi in rame
- Visita guidata che prevede una presentazione della famiglia, la visita alla distilleria che si snoda tra la sala degli alambicchi in rame e le sale di invecchiamento con una degustazione di grappe, liquori e l’olio Garda DOP sempre di loro produzione (durata 1h – 5€ a persona).
- Visita guidata “i cinque sensi” che in più prevede un viaggio sensoriale tra grappe affinate in botte con abbinamenti particolari tipo il cioccolato (durata 1h – 10€ a persona).
Indirizzo: Via per Brancolino 10, Nogaredo. Orari: tutti i giorni dalle 9 alle 18.30. Contatti: Tel. +39 0464 304554 e distilleria@marzadro.it.
Grappa Marzadro “Anfora”

Le anfore in cui riposa l’omonima grappa
Nel corso della mia degustazione nella distilleria Marzadro, tra le tante, ho amato “Anfora”, un blend di vinacce provenienti da vitigni autoctoni trentini che riposa in anfore di terracotta. Una tecnica antichissima che regala a questa grappa maggiore eleganza e morbidezza ai sentori tipici del territorio. Promossa a pieni voti!
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L’invecchiamento in anfora io l’ho scoperto in Georgia. Nel Kakheti, la regione dove si concentra la maggiore produzione del paese, il vino invecchia in anfore di argilla interrate in cantine di pietra. Se volete saperne di più, leggete dove degustare i vini in Georgia.
Le grappe trentine, per fregiarsi del marchio del Tridente (che evoca il nome romano della città di Trento), devono essere ottenute esclusivamente con vinacce prodotte e distillate in Trentino. A rilasciare questo marchio è l’Istituto Tutela della Grappa del Trentino che dal 1968 veglia sulla produzione per salvaguardarne la qualità e, a oggi, raggruppa ben 25 distillerie sul territorio.
E voi, avete mai visitato una distilleria?
4 commenti
Umm,con tutto questo parlare di grappe….mi sento brillo!!!
Dovrò andare,assolutamente.
Grande Monica continua cosi
Grazie! Consiglio anche a te una visita con degustazione (e acquisto delle grappe che ti avranno colpito di più!)
Brava Monica, continua così perché abbiamo bisogno delle tue “chicche”.
Ma grazie *-*