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Cosa vedere a Parma

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In questo articolo vi racconteremo le cose da fare a Parma e vi daremo anche un’idea su cosa vedere vicino Parma che divertirà tutta la famiglia!

Noi siamo partiti alla scoperta della città emiliana grazie a un progetto in collaborazione con Trame d’Italia, un portale che valorizza eccellenze e unicità del belpaese con itinerari per i viaggiatori più esigenti.

A me è piaciuta fin da subito l’idea proposta dal mio pacchetto di visitare Parma in un giorno, concentrando la  passeggiata in centro, per spostarmi l’indomani a Fontanellato per visitare il Labirinto della Masone.

Parma cosa vedere: i gioielli in Piazza Duomo

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Piazza Duomo con la Cattedrale e il Battistero

La Cattedrale di Santa Maria Assunta (accesso gratuito) lascia letteralmente stupefatti quando si varca il portone d’ingresso. La facciata in stile romanico non fa presagire la ricchezza di affreschi che adorna la navata e le nicchie laterali, ma non solo. Concedetevi qualche minuto per ammirare l’Assunzione della Vergine in cielo realizzata dal Correggio per la cupola del Duomo. Un tripudio di figure e colori, una prospettiva particolare, la luce che esprime tutta la sacralità del momento dell’ascensione.

Spesso ignorato, il bassorilievo di Benedetto Antelami (maestro del romanico italiano) nel transetto destro della Cattedrale. L’opera, firmata, rappresenta la Deposizione di Cristo, in un “quadro didattico” che riassume in maniera inequivocabile l’eterna lotta tra bene e male. Da una parte la Chiesa cristiana, la Madonna, le pie donne, il sole. Dall’altra la Chiesa ebraica col capo reclinato, i soldati che si giocano a dadi le vesti, la luna.

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L’interno della Cattedrale di Parma

Anche il Battistero di San Giovanni Battista (ticket cumulativo col Museo Diocesano valido 2 giorni: 12€), di forma ottagonale in marmo rosa di Verona, è opera dell’Antelami.

L’interno è riccamente decorato. La cupola “ad ombrello” è chiaramente influenzata da modelli iconografici bizantini.

Nei cerchi concentrici, vi si trova la raffigurazione della vita di Abramo; di Giovanni Battista;  il Cristo glorioso con la Vergine e il Battista; gli Apostoli e gli Evangelisti; la Gerusalemme celeste con le sue mura e, infine, l’Empireo.

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la cupola del Battistero

Con la mostra inaugurata con Parma Capitale della Cultura, le sculture che rappresentano i mesi e le due stagioni sono state posizionate in basso, per essere ammirate più da vicino.

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L’interno del Museo Diocesano

Il Museo Diocesano Benedetto Antelami (ticket cumulativo col Battistero valido 2 giorni: 12€), ospita alcune statue del maestro, originariamente poste altrove:

  • l’Angiolen dal Dom la statua originale posta sul Campanile della Cattedrale
  • gli arcangeli Gabriele e Michele che decoravano il Battistero
  • i due profeti  collocate nella porta di ingresso nord del Battistero
  • le statue di Re Salomone e della Regina di Saba.

Data la peculiarità di questa figura, dedicheremo un articolo a parte alla sua produzione artistica, ai preziosi lasciti nella città e al tour sulle tracce di Antelami che si può fare in Piazza Duomo.

Monastero di San Giovanni Evangelista (accesso gratuito)

Un complesso formato da Chiesa, convento e antica Spezieria cinque-seicentesca. La cupola della chiesa è l’altro capolavoro cittadino del Correggio. L’antica farmacia ha quattro sale:

  • “del Fuoco” con gli antichi banchi per la vendita e le bilance per la pesa;
  • “dei Mortai” dove si preparavano le erbe e i minerali;
  • delle Sirene” con le pubblicazioni mediche;
  • degli Alambicchi” con il laboratorio e l’accesso al pozzo.

Chiesa di Santa Maria della Steccata (accesso gratuito)

Sulla facciata di un oratorio venne realizzata a fine ‘300 una Madonna nella posa di allattare. L’effigie ben presto diventò oggetto di venerazione e pellegrinaggio. Per proteggerla, si costruì dapprima uno steccato (da cui il nome) e all’inizio del ‘500 una vera e propria chiesa (vi si trova la serie di affreschi “Le vergini sagge e le vergini stolte”, l’ultimo lavoro del Parmigianino prima della pazzia. L’oggetto deriva dalla parabola narrata nel Vangelo di Matteo).

Camera di San Paolo e Camera della Badessa – ticket d’ingresso 5€

Del monastero delle suore benedettine sono visitabili due stanze comunicanti. Una è opera di Alessandro Araldi (realizzata nel 1514), l’altra di Correggio che la portò a termine nel 1519. Quest’ultima è considerata il capolavoro del Rinascimento italiano.

Complesso della Pilotta – ticket d’ingresso 10€

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Il Complesso della Pilotta

L’insieme di edifici che compongono oggi il Complesso – voluto da Ottavio Farnese nel 1583 come collegamento del vicino Palazzo Ducale – è il gioiello della città di Parma. Vi sono collocati:

  1. la Galleria Nazionale. La collezione romana dei Farnese (anche se gran parte è migrata nel museo di Napoli perché l’ultimo discendente fu Carlo di Borbone) è eccezionale. Passeggerete tra opere di Correggio, Parmigianino, Leonardo da Vinci, Beato Angelico, Giulio Romano, Guercino, El Greco, Tintoretto, Tiepolo, Van Dick e molti altri.
  2. Il Teatro Farnese è semplicemente grandioso. Interamente costruito in legno è ispirato al Teatro Olimpico di Vicenza di palladiana memoria. Fu inaugurato nel 1628, per volere di Ranuccio I Farnese, per celebrare le nozze tra Margherita de’ Medici e il duca Odoardo. Pensate che fu aperto al pubblico solo 9 volte.
  3. il Museo Archeologico,
  4. la Biblioteca Palatina,
  5. il Museo Bodoniano.
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Il Teatro Farnese all’interno della Pilotta

Prendetevi almeno un paio di ore per visitare tutto perché ogni ambiente custodisce un vero tesoro. Attualmente, la Biblioteca Palatina, il Bodoniano e l’Archeologico sono chiusi per restauro.

La sera, tornate alla Pilotta per ammirare più chiaramente l’installazione di Maurizio Nannucci. 55 lettere in neon blu di vetro di Murano per una lunghezza totale di 190 metri compongono la frase “Time Present and Time Past are both perhaps present in Time Future” (Tempo presente e tempo passato sono forse presenti nel tempo futuro).

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L’opera di Maurizio Nannucci che affaccia sul cortile di San Pietro alla Pilotta

La citazione è tratta da Burnt Norton, il primo dei Quattro Quartetti di T.S. Elliot. Se volete approfondire l’opera di questo artista (e scoprire dove campeggiano altre due scritte) leggete questo interessante articolo Maurizio Nannucci a Parma.

La chicca: il nome deriva dal gioco della Pelota che vedeva impegnati i soldati spagnoli nell’omonimo cortile.

Indirizzo: Piazzale della Pilotta, 15.

Teatro Regio

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L’esterno del Teatro Regio

Inaugurato il 16 maggio 1829, fu commissionato da Maria Luigia d’Asburgo, moglie di Napoleone sulla falsariga di un tempio greco. Quella sera Vincenzo Bellini, che portò in scena Zaira, fu inondato di fischi perché lo spettacolo non fu considerato all’altezza della nomea di Parma città della musica.

Parma non diede solo i natali a Toscanini (leggete oltre) ma anche a Verdi, alla Tebaldi e a Bergonzi. Questa vocazione, ha portato a un’interessante riqualificazione della zona industriale dove sorgevano il Pastificio Barilla e lo zuccherificio Eridania. L’Auditorium Paganini, disegnato dall’archistar Renzo Piano, è oggi la sede principale dei concerti della Filarmonica Toscanini.

Indirizzo Teatro Regio: Strada Garibaldi 16. Al civico 16/a si trova il Gran Caffè del Teatro. Il foyer ricorda i fasti dei tempi che furono. Consigliato per un caffè o un tè pomeridiano.

Indirizzo Auditorium: Via Toscana 5/a

Casa Museo Toscanini – ingresso gratuito insieme al Museo dell’Opera e il Museo Casa del Suono).

In un edificio nel quartiere Oltretorrente, il 25 marzo 1867, nacque Arturo Toscanini. Nella casa museo natale sono visitabili:

  • il corridoio, con una galleria di locandine degli spettacoli tenuti dal maestro al Teatro alla Scala di Milano;
  • la camera natale, dove nacque e allestita con oggetti privati e memorie d’artista;
  • il cucinino, la sala del pianoforte e la sala audio-video.

Indirizzo: Borgo Rodolfo Tanzi, 13.

Parma e Maria Luigia

Tra le cose da fare a Parma, oltre a degustare i tre prodotti di punta (il prosciutto, il culatello di Zibello e il salame di Felino) consigliamo di assaggiare la torta duchessa.

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La goduriosa torta duchessa

Non si sa se questa torta sia stata inventata in onore di Maria Luigia o se fosse il suo dolce preferito, fatto sta che legare questa delizia a base di cioccolato, zabaione e nocciola all’amata duchessa non è casuale.

La seconda moglie di Napoleone era ed è una figura molto amata a Parma. Ripudiò il marito, rifiutandosi di seguirlo nell’esilio sull’Isola d’Elba. La fedeltà agli Asburgo venne premiata dal Congresso di Vienna con il Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla.

Maria Luigia portò una ventata di modernità in città.

Amante della musica, come abbiamo detto, fece costruire il Teatro Regio e impose prezzi calmierati ai biglietti per i meno abbienti.

Alla Reggia di Colorno, la piccola Versailles d’Italia, coltivò con passione la viola, fiore da cui i frati del convento dell’Annunciata estrassero in suo onore un’essenza profumata che diventò il profumo Violetta di Parma, molto in voga tra le donne nell’800.

Attenta ai bisogni della gente, istituì una specie di ostello per ragazze madri.

Diede impulso alla realizzazione di diverse opere pubbliche (ponti, strade e il cimitero della Villetta) e alla ritinteggiatura di colore giallo (che prese poi il nome di giallo Parma) degli edifici del centro storico.

Per approfondire la straordinaria figura della duchessa leggete Tour di Parma sulle tracce di Maria Luigia.

Cosa vedere vicino Parma

Il pacchetto Parma Style (che in città comprende Duomo – Pilotta e soggiorno nel Grand Hotel de la Ville) prosegue l’indomani con il Labirinto della Masone, il più grande labirinto esistente, in quel di Fontanellato. Composto interamente da bambù di specie diverse alti fino a 15 metri, è inglobato all’interno di un complesso di edifici in cui si trova la collezione dell’ideatore, Franco Maria Ricci.

Articolo commissionato da Trame d’Italia

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