Safari in Tanzania ad agosto consigli utili

Safari in Tanzania in agosto, quali parchi inserire nel viaggio? Qual è il periodo migliore? Quanto costa un Safari? Quanti giorni fermarsi? Fai da te o con un’agenzia?

Quali Parchi visitare ad agosto e quanti giorni per un Safari in Tanzania?

Per il Safari in Tanzania ad agosto abbiamo optato per un tour ad anello che da Arusha ci ha portati al Parco Lake Manyara, al Lake Eyasi, al cratere di Ngorongoro, al Parco Serengeti, al Lake Natron e infine al Tarangire prima di tornare al punto di partenza.

Una leggiadra giraffa nel Parco Tarangire

Quando andare in Tanzania per il safari

Ovviamente noi abbiamo scelto queste tappe perché, andando in agosto, avremmo potuto ammirare la Grande Migrazione nel Nord del Serengeti ma, a seconda del periodo, si devono fare valutazioni diverse. Il calendario per un safari in Tanzania prevede infatti: 

• gennaio – marzo: calving season nel Serengeti centro-meridionale
• metà maggio – metà giugno: migrazione nel Western Corridor
• metà ottobre – metà novembre: migrazione nel centro/nord-est
• metà luglio – inizio ottobre: migrazione al nord

Se potete scegliere la data della partenza, sarebbe il caso di andare a gennaio/marzo, fine maggio/inizio giugno o fine ottobre semplicemente per evitare l’afflusso di agosto e il rischio fully booked se ci si muove più a ridosso della partenza. E’ pur vero, però, che la Grande Migrazione è uno spettacolo naturale che non vi lascerà indifferenti! 

Gli gnu e le zebre del Serengeti sono alla costante ricerca di pascoli e acqua e sono i protagonisti del più grande movimento in massa di animali in libertà al mondo, circa 2 milioni di erbivori che compiono un movimento circolare, grosso modo in senso orario, all’interno dell’ecosistema Serengeti che include, oltre al Serengeti National Park vero e proprio, anche le pianure a nord-ovest del Cratere di Ngorongoro e il piccolo Maasai Mara oltre il confine con il Kenya.

Abbiamo già ospitato un altro racconto di un Safari in Tanzania di 5 giorni (con tappe più classiche) dopo la scalata del Kilimanjaro via Machame Route.

Il nostro itinerario nel dettaglio: un safari in Tanzania ad agosto NON classico

Il Lake Manyara

Giorno 1) Partenza da Arusha

Partenza da Arusha (quindi si consiglia di arrivare un giorno prima) per il primo fotosafari del viaggio nel parco Lake Manyara, sotto la scarpata della Rift Valley. Nonostante le dimensioni, questo parco ha una discreta biodiversità con numerose specie di animali (uccelli, babbuini, scimmie, elefanti, giraffe, leopardi e leoni). Per gli appassionati di fenicotteri rosa, il periodo adatto per una visita è da dicembre a marzo (se inserirete, come abbiamo fatto noi il Lake Natron nel tour, li vedrete lì tra giugno e ottobre). In serata si raggiunge Lake Eyasi.

Incontri ravvicinati con uno dei big five africani nel Lake Manyara

Avvistamenti nel Lake Manyara

Giorno 2) Eyasi

Eyasi è un lago che si trova a sud-est degli altipiani di Ngorongoro. Questa tappa – una vera chicca – regala un incontro speciale con i bushmen Hadzabe, un popolo che vive ancora di caccia (praticata con arco e frecce). La sveglia all’alba permette di partecipare a una emozionante battuta di caccia con uomini che perpetrano uno stile di vita arcaico assolutamente autentico, che nulla ha a che vedere con esperienze artefatte a uso e consumo dei turisti. Imperdibile pure l’incontro coi Datoga, allevatori poligami originari del Corno d’Africa. In serata si raggiunge Karatu.

Battuta di caccia all’alba con i bushmen Hadzabe

Giorno 3) Fotosafari nel Cratere di Ngorongoro

Fotosafari nel Cratere di Ngorongoro, una caldera del diametro di 20 chilometri, frutto del collassamento – avvenuto oltre 2 milioni di anni fa – di un cono vulcanico. In questo cratere vivono tutte le specie tipiche della regione, ad eccezione delle giraffe (che qui non trovano nutrimento). Raggiungere i bordi della caldera, che superano in alcuni punti i 2000 metri, significa godere di un panorama pazzesco sulla savana. In serata si raggiunge il Serengeti.

Emozionante incontro con le leonesse nel cratere di Ngorongoro

Leonesse con i cuccioli

Ancora leonesse nel parco Ngorongoro

Zebre nel cratere di Ngorongoro

Giorno 4-5) Fotosafari nel Parco Serengeti

Fotosafari nel Parco Serengeti il più famoso della Tanzania grazie a un ecosistema ricchissimo che ospita migliaia di specie di animali (gnu, gazzelle, leoni, leopardi, elefanti, impala, giraffe, uccelli, coccodrilli, zebre). Orografia e vegetazione (con prevalenza di praterie a discapito di piante ad alto fusto) permettono avvistamenti eccezionali nel parco, quasi un unicum in Africa. Ad agosto si assiste alla Grande Migrazione

Cos’è la Grande Migrazione, nota anche come wildebeest migration?

La grande migrazione nel Nord del Serengeti

Immaginate quindi mandrie di gnu (i wildebeest, appunto, ma anche zebre e gazzelle) che, a caccia di pascoli verdi e acqua, dal sud del Serengeti si spostano verso nord, direzione Kenya. Mentre voi sarete appostati, chiedendovi se riuscirete ad assistere a questa scena formidabile, sentirete un rombo lontano di zoccoli che a mano a mano si avvicina fino a quando si fa fragoroso. A quel punto, vi sfileranno davanti migliaia di esemplari che, seguendo un istinto primordiale, migrano verso la vita, incontrando spesso la morte.

Mandrie di gnu nel Serengeti

Il pericolo è infatti in agguato e soprattutto l’attraversamento l’attraversamento dei fiumi Grumeti (maggio/giugno) e Mara (metà luglio/inizio ottobre) è il momento più spettacolare dell’esodo perché le acque sono infestate da coccodrilli pronti ad aggredire l’animale più isolato o semplicemente quello dal destino già scritto.

—> Guardate il video del concitato attraversamento <—

Ammutoliti e quasi senza fiato, seguirete la colonna di animali che si precipita nel fiume e accompagnerete con lo sguardo uno massimo due gnu sperando che riescano a sopravvivere al guado e alle sue insidie.

Giorno 6

Uscita dal Parco per raggiungere la regione del Lake Natron un lago fortemente alcalino che occupa una depressione creata dalla Rift Valley. E’ una tappa per veri viaggiatori che affrontano un lungo e impegnativo sterrato per raggiungere una regione remota all’estremo Nord della Tanzania dalla bellezza indescrivibile. Qui, oltre a vedere come dicevamo prima i fenicotteri rosa migrati dal Manyara nella stagione secca, resterete incantati dal profilo inconfondibile dell’Oldoinyo Leng’ai, il vulcano sacro al popolo Maasai.  Non manca neppure un’escursione a piedi lungo il torrente Engare Sero che scorre in una stretta gola rocciosa, fino a una cascata dove fare il bagno.

Il profilo dell’Oldoinyo Len’ai, il vulcano sacro ai Maasai

Giorno 7

Al mattino escursione a piedi fino alle sponde del Lake Natron, caratterizzato da un paesaggio lunare e transfer in direzione Tarangire attraverso una suggestiva vallata puntellata da picchi vulcanici.

Sulle sponde del lake Natron

Il paesaggio lunare del Natron

Sulle spnde del Lake Natron

Giorno 8

Il Tarangire è il “parco dei giganti” dal punto di vista della vegetazione (coi suoi imponenti baobab) e degli animali (con le sue mandrie di elefanti oltre a quelli già ampiamente avvistati negli altri parchi).  Probabilmente meno suggestivo dopo la scenografica esuberanza del Serengeti e la struggente bellezza del Natron (molti consigliano il tour al contrario proprio per creare un crescendo di stupore che culmina al nord) ma resta un parco da vedere per chiudere il cerchio.

Un leopardo che riposa nel parco Tarangire

Un elefante nel Parco Tarangire

Elefanti al bagno nel Parco Tarangire

Gazzelle nel Parco Tarangire

Giorno 9

Ritorno ad Arusha.

Info utili

Per avvistare gli animali, durante un safari, ci si deve svegliare all’alba. Si trascorre molto tempo in jeep durante gli spostamenti e le strade, soprattutto dal Ngorongoro in poi, sono dissestate. La tappa al Natron è impegnativa, da questo punto di vista: la zona è remota e la consigliamo solo a viaggiatori davvero motivati e consapevoli. Ogni giorno si fa ritorno ai lodge o ai campi tendati fissi (o, per chi volesse risparmiare ulteriormente, in tenda) nel tardo pomeriggio. Dopo una meritatissima doccia, si cena e per le 22 tutti a letto (sia per la stanchezza che perché vengono spente le luci).

I wifi nella maggior parte dei casi è negli spazi comuni, più di rado anche in camera. Siccome la corrente viene staccata dopo cena, bisogna ricaricare prima i device elettronici.

La mancanza di comfort è compensata dalla bellezza della natura, dagli avvistamenti degli animali nel loro habitat e dai rumori notturni che confermano che nel parchi c’è fermento anche quando cala il sole!

Tanzania fai da te o con un’agenzia

Noi abbiamo optato per un tour gestito da un’agenzia locale che ha inteso perfettamente le nostre esigenze. Non amiamo i tour affollati (era un safari privato per 5 persone), le mete troppo gettonate e men che meno, le messinscene rivendute a ignari turisti come esperienze autentiche.

Dopo un intenso scambio di email il nostro itinerario aveva preso forma con must see a cui non avremmo potuto rinunciare e chicche proposte ad hoc!

Consiglio assolutamente di rivolgersi ad esperti che conoscano il territorio, sappiano interpretare i vostri gusti e rendere la vacanza un viaggio che vi arricchirà profondamente lasciandovi il desiderio di tornare in Africa per respirare di nuovo quell’aria, ammirare quel cielo incombente di stelle, per guardare negli occhi una umanità dignitosa e felice seppur nella propria semplicità.

Inoltre, un’agenzia seria è in grado di garantire un’assistenza costante durante tutto il safari intervenendo in caso di necessità in maniera risolutiva. Un esempio su tutti: la disponibilità di un buon parco auto per fronteggiare in maniera tempestiva la sostituzione della jeep in caso di guasto nel bel mezzo di un Safari.

Tre parametri vi potranno essere utili nella scelta dell’agenzia per un safari in Tanzania: l’iscrizione all’ATTA, l’African Travel and Tourism Association, l’iscrizione alla TATO, la Tanzania Association of Tour Operators e la sede nel paese perché se l’agenzia lavora in outsourcing dall’Italia, affidando i turisti a un’altra agenzia locale, vi farà pagare di più il pacchetto per l’intermediazione.

Noi ci siamo affidati a un’agenzia che sulla carta presentava tutte queste caratteristiche e, dopo averla sperimentata, possiamo consigliarvela ad occhi chiusi. Tra l’altro il titolare è italiano, profondo conoscitore della Tanzania, e quindi vi sarà più agevole anche la comunicazione! Se volete dettagli più precisi, lasciate un commento all’articolo!

Nell’articolo Safari in Tanzania low cost abbiamo raccontato l’esperienza di un altro viaggiatore che ha preferito un safari low budget, ideale per i solo traveler più avventurosi e con grandi capacità di adattamento.

Documenti per la Tanzania

E’ necessario il passaporto con validità residua di 6 mesi e due pagine libere per l’applicazione del visto.

Il visto per i cittadini UE (agosto 2019) viene ANCORA rilasciato all’arrivo negli aeroporti Kilimanjaro, Dar es Salaam, Zanzibar e alla frontiera terrestre di Namanga (50$). Abbiamo ricevuto notizie discordanti sulla modalità di pagamento. Alcuni sono stati obbligati  a pagare in contanti (con banconote recenti, recanti data di emissione successiva al 2006 e in buono stato) altri con carta di credito quindi dotatevi di entrambi per evitare disguidi. Non occorrono foto.

E’ già operativo però il sito per la richiesta online (a breve, terminato il periodo di rodaggio, sarà l’unica modalità consentita).  Si compila il modulo online, si pagano 50$ e si ottiene via mail un codice a barre (Visa Grant Notice) che dovrà essere presentato all’arrivo in aeroporto. Solo alla presentazione di questo codice all’immigrazione verrà rilasciato il visto vero e proprio, quindi si può fare la domanda online anche con largo anticipo visto che la validità del visto (90 giorni) inizia solo dalla data di emissione (e cioè all’arrivo in aeroporto). Tempi di rilascio: in media 5 giorni. P.S. ciascun viaggiatore dovrà compilare e pagare una richiesta di visto, non esistono domande cumulative (es. per le famiglie).

In alternativa, si presenta la domanda presso l’Ambasciata di Tanzania a Roma (Viale Cortina d’Ampezzo, 185) o presso il Consolato a Milano Consolato a Milano (viale Piceno 5) consegnando il modulo compilato, il passaporto, una fototessera e fotocopia del biglietto di ritorno o della conferma di volo.  Con questa modalità, il visto viene applicato subito sul passaporto e quindi la validità (90 giorni) parte immediatamente. Tempi di rilascio: 3-5 giorni lavorativi. Pagamento: 50€ (anche questo online o via bonifico, dettagli qui). Se non potete recarvi personalmente, dovrete spedire tutto, compreso il passaporto in originale, via raccomandata e allegare alla pratica copia dell’avvenuto pagamento.

Che vaccini fare per la Tanzania?

Nessun vaccino è obbligatorio. Si consiglia la profilassi antimalarica e, sebbene il circuito dei parchi del nord, data l’altitudine, è a rischio ridotto rispetto alle aree a livello del mare (e quasi nullo tra giugno e settembre), per scrupolo abbiamo preferito fare la profilassi.

Noi abbiamo preso il Lariam (5 pasticche totali: la prima, una settimana precedente la data di partenza; la seconda il giorno prima e le ultime 3 ogni 7 giorni. Il farmaco è prescrivibile, così lo pagate 4 anziché 26€) ma pare che il Malarone abbia minori effetti collaterali quindi fatevi consigliare dal medico o dal farmacista.

Cosa mettere in valigia?

Per il safari in Tanzania ad agosto sono consigliati abiti che proteggano braccia e gambe dagli insetti e prediligete tinte sahariane. Visto che la sera la temperatura scende sensibilmente, abbiate cura di portare felpe e maglioncini. Portate scarpe robuste per camminare in sicurezza nella savana e scarpe antiscivolo per l’escursione nel torrente. È inoltre consigliabile portare in valigia un buon repellente per le zanzare tropicali, crema solare e cappellino.

IMPORTANTE: Dal 1° giugno 2019 vige il divieto per i viaggiatori introdurre nel paese buste di plastica. Fanno controlli a campione nei bagagli quindi evitate di portarne con voi!

Quanto costa un safari in Tanzania?  

L’agenzia vi proporrà un preventivo molto chiaro con tariffe che variano a seconda di: itinerario – numero partecipanti (max 6 a jeep) e tipologia di lodge in cui volete alloggiare. Noi eravamo in 5, abbiamo scelto l’itinerario “MARA” + estensione “popoli di Lake Eyasi” e abbiamo scelto lodge e campi tendati di livello 1 (più economici ma in posizione centrale rispetto ai parchi e, vi assicuriamo, davvero impeccabili sotto tutti i punti di vista).

Nel prezzo finale (pari a circa 3000€) è incluso: pick-up da e per l’aeroporto, jeep privata con guida/autista, strutture pulite e ben attrezzate (alcune davvero belle, dotate persino di piscina e wifi in camera), pensione completa nei lodge e nei campi tendati e, durante i safari, lunch box (cucina ottima, sempre), polizza assicurativa basic e, NATURALMENTE, gli ingressi nei parchi e nelle aree protette.

Quale assicurazione di viaggio scegliere

Alcune agenzie infatti, per offrire tour più economici, garantiscono passaggi in jeep a orari concordati e fungono da mediatrici nell’acquisto degli ingressi nei parchi. Questo significa dover pagare giornalmente gli ingressi e sfoderare uno spirito di adattamento notevole nell’attesa dei pick-up condivisi e portare con sé somme eccessive di contante (o di dover cambiare gli euro in loco incappando in cambi sfavorevoli) visto che molte non accettano pagamenti con carta di credito.

Estensione mare a Zanzibar

Il meraviglioso mare di Zanzibar

Siccome il mare della Tanzania è meraviglioso, al safari abbiamo abbinato una settimana di vacanza a Zanzibar: noi abbiamo scelto il (bellissimo) Milele Beach Resort!

Articolo redatto in collaborazione con Vastino