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Albania in bici

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Albania bici Berat

Si riparte. Finalmente dopo mesi di programmazione e relativi fallimenti, un lunedì di agosto ho preso l’improvvisa decisione di mettermi in viaggio: destinazione Albania in bici!

Da sempre ho visto sull’orizzonte, al di là del mare, questa terra, ma mai con la vera curiosità di scoprirla. Quando ho realizzato di aver girato mezzo mondo e di non conoscere le terre di fronte la mia patria, ho iniziato a documentarmi e pur non avendo trovato sulla carta (anzi, online!) attrattive che mi entusiasmassero, mi sono convinto che anche questo viaggio mi avrebbe insegnato qualcosa.

Albania in bici: l’itinerario, 450 km in 5 giorni.

28 agosto. Brindisi

Sbarcando a Valona, inizierò il mio viaggio in Albania in bici dirigendomi a sud sino al confine con la Grecia, poi punterò verso l’interno e risalirò a nord per visitare 10 attrattive consigliate nei siti online.

La mia preoccupazione maggiore era l’attraversamento del territorio interno, ma quando ho parlato con un conoscente albanese dell’amico Luigino e ho scoperto che l’unica cautela avrei dovuto averla per la guida creativa degli autisti, mi sono tranquillizzato.

Sono nel terminal ho  pagato il biglietto A/R (130 €) e nell’attesa della partenza  del traghetto prevista per le ore 23 cerco di occupare il tempo.

29 agosto. VALONA – HIMARA: 71 Km – 7.45 ore                                                     

Alle ore 4 mi hanno imbarcato e sono corso immediatamente in cabina per riposare qualche ora.  Attracchiamo alle 10.30 ed uscendo dal controllo dogana, vado subito alla ricerca di un ufficio cambio. Non ne trovo e sono costretto ad andare al market che mi applica un tasso di 130 lek per 1€.

Alle 10.45 mi avvio verso sud sulla SH8; attraversando VALONA, noto che se pur caotica e disordinata è in piena espansione, stanno sistemando il  lungomare ed allungando lo sguardo, noto che il mare non è limpido. Qualche chilometro dopo è cristallino, anche se di tanto in tanto si intorbidisce, chissà perché.

Lungo la riviera ci sono molti hotel e tanta gente che ancora si gode il mare sulle spiagge di ghiaia.

Le  montagne scendono ripide sulla costa (il paesaggio mi ricorda molto la Calabria). La gente è tranquilla e non desta allarmismi anzi, sembra anche ospitale.

Dopo la cittadina di ORIKUM inizio a salire lungo un percorso che si sviluppa sulle colline ad un chilometro di distanza dalla costa; le gambe non mi reggono.

Con grande fatica affronto la salita del passo di LOGARA 1100 m. Tra sole e dislivello è un disastro, ogni tanto trovo  dei  punti acqua e approfitto per bagnarmi, poi mi fermo in un ristorante, scambio qualche parola con il titolare e mi sorseggio una birra (150 lek).

Albania-bici-passo-Logara

Il panorama mozzafiato dal Passo Logara

Arrivo  quasi in cima, sono sfinito e mi  fermo  per pranzare, ordino agnello allo spiedo ed una birra (1100 lek), continuo a salire ancora. Finalmente si apre il panorama sulla costa e noto che il promontorio si tuffa in mare.

Scendendo, passo dalla cittadina di DHERMI mentre giù in lontananza si vedono le sue belle spiagge.

Dopo la sfacchinata della salita, pensavo di dover solo scendere e costeggiare la costa, invece la SH8 si sviluppa un po’ all’interno ed è un continuo saliscendi.

Le mie gambe non reggono e sono costretto ad ogni salita a spingere a piedi la bici.

Sono cotto e scoraggiato, controllo di continuo i chilometri che non avanzano; finalmente alle 18.30 metto piede all’ostello  HIMARA Hostel (13€). Non è un granché, un po’ fuori mano, ma devo riprendermi.

Mando il messaggio di arrivo, poi doccia, bucato e scendo nella cittadina che ha un bellissimo lungomare.

Il tempo di cenare presso una trattoria (650 lek) e poi rientro immediatamente.

Sono le ore 22.00 e vado a letto con leggero mal  di testa

HIMARA HOSTEL punt. 7

30 agosto. HIMARA – SARANDA – BUTRINTO – SARANDA: 91 Km – 6.30 ore     

Oggi è andata molto meglio rispetto a ieri, le salite non sono mancate ma meno impegnative.

Albania-bici-Porto-Palermo

La baia di Porto Palermo

Alle 8.30, salito in bici, ho pedalato lungo la costa passando da PORTO PALERMO (a sud di Himara) dove c’e da vedere il castello del famigerato Alì Pasha che domina l’insenatura. Famigerato perché, dopo averlo fatto costruire, leggenda vuole che fece uccidere tutte le persone coinvolte nell’edificazione della fortezza (operai e architetti) per proteggere il tesoro che vi nascose.

In zona tutti fiutano i proventi del turismo: ovunque appare la scritta “dhoma” che dovrebbe significare affitto. Lungo la litoranea incontro tantissime bancarelle spartane dove anziani e bambini vendono miele, propoli (liquore), uva, fichi e mazzi di fiori secchi (ho scoperto dopo che si raccolgono ad 800 metri di altitudine e servono come infuso per fare il the).

Per fortuna alcune di queste bancarelle sono dotate di acqua corrente sorgiva canalizzata in tubi di plastica; bevo senza nessuna precauzione e finora non ho avuto nessun problema di dissenteria. Non potete immaginare il bisogno che si ha di attingere acqua fresca con questo caldo. Per strada prendo forza alimentandomi con miele ed oggi, anche frutta.

Arrivato nelle vicinanze di Saranda, inizio a scendere e, grazie a google map ed al GPS, cerco di localizzare con estrema precisione il mio hostel, un ipotetico errore mi costerebbe ulteriori  salite.

Saranda si tuffa in mare ed è molto grande: sebbene sia una località turistica non mi desta interesse, troppi alberghi ed il mare non è limpido. Quando finalmente alle 13.30 trovo il mio alloggio, scopro che la struttura è a 100 m più in alto rispetto alla strada principale e posso raggiungerla solo con una scala molto ripida! Lego la bici al palo, mi carico le sacche e salgo.

Una volta  prenotato un letto in camera comune (7 €) e sorseggiato un the, mollo le borse e scendo in bici verso il lungomare e da lì, con una pedalata sostenuta, visto che non incontro salite impegnative, in un’ora faccio 20 km ed arrivo a BUTRINTO. 

Albania-bici-Butrinto

Il sito archeologico di Butrinto

Avevo deciso di saltare questa tappa temendo di non rientrarci coi tempi ma, arrivando così presto, ho potuto invece visitarla scoprendo un sito archeologico tutelato dall’UNESCO che effettivamente merita. L’ingresso  costa 700 lek e, insieme ad un gruppo di italiani, prendiamo  una guida (preparatissima) che ci fa fare un viaggio nella storia tra Elleni, Romani, Veneziani e Turchi!

Pensate che molti turisti dalla vicina Corfù, prendono un aliscafo (30 minuti) o un traghetto (90 minuti) raggiungono Saranda per visitare il sito archeologico dell’antica Buthrotum!

Prima che faccia buio, pedalo sulla via del ritorno. Nel paese di KSAMIL, faccio una breve sosta per prendere una sfoglia al formaggio ed una coca. Rientrato in ostello, faccio subito il bucato e per cenare vado alla ricerca di un ristorantino locale.

L’umore è alto, prendo un doppio secondo ed un insalata il tutto innaffiato con birra alla spina al costo  di 11000 lek (8€) e poi con le gambe a pezzi, rientro. Qui all’hostel hanno fatto comunella intorno a diverse bottiglie di  alcool,  un italiano, 2 americani, 2 australiani ed un ceco. Sembra una barzelletta, ma è la verità. Alle 22.30 vado a letto pensando già a domani.

BENI HOSTEL punt. 7

31 Agosto. SARANDA –SYRI KALTER – GIROCASTER: 58 Km – 5 ore 

Riesco a partire alle 8 in punto e mi tocca subito una durissima salita. La periferia della città lascia a desiderare, vedo gente dormire lungo la strada sotto coperture improvvisate.

albania in bici occhio blu

Albania in Bici – Occhio Blu

Piano piano cambia il paesaggio, inizio a costeggiare corsi d’acqua, intorno è tutto verde e poi più avanti finisco in un’area con una vegetazione abbastanza fitta: che sollievo si pedala al fresco e c’è acqua in abbondanza! Dopo 22 km c’è lo svincolo per BLU EYE e dopo  2 km di sterrato mi ritrovo in un posto bellissimo.

L’acqua cristallina in un punto diventa di un blu intenso: è una sorgente carsica molto profonda e solo parzialmente esplorata dai sub (scesi a un massimo di 50 metri) con una temperatura che si aggira attorno ai 10 gradi. La sorgente dell’occhio blu è chiamata, localmente, “Syri i Kaltër”.

Albania-in-bici-Occhio-Blu

L’occhio blu, la sorgente carsica a pochi chilometri da Saranda

Qualcuno si fa persino il bagno. Io sono sudato; soffro a non poterli imitare ma devo accontentarmi di invidiarli, contemplare il paesaggio e scambiare qualche parola con albanesi che parlano bene l’italiano.

Dopo 30 minuti riparto ed inizia una lunghissima salita  sotto al sole; qui è cambiato tutto e la sofferenza ritorna, mi dà forza il fatto che oggi la tappa è corta e quindi scendo dalla bici e spingo. Alle 11.30 sono nel punto più alto (600 m). A MUNZINA c’è solo un localino dove mi fermo a mangiare il solito agnello allo spiedo e birra (600 lek).

Riparto e dopo 500 m inizia una altrettanto lunghissima discesa a prova di freni che mi immette sulla statale SH4 che si sviluppa lungo la valle; per fortuna sui lati vi è un metro di corsia di emergenza permettendomi così di sentirmi più sicuro nella pedalata.

Faccio 20 km prima di imboccare l’uscita che, con una salita ripida, mi porta al  centro di GIROCASTRO; scendo e spingo la bici sino all’hostel prenotato per tempo. Per intercettare Stonecity hostel  (12€) mi aiuto molto con google map e GPS, senza usare il collegamento internet.

Si trova al centro, è di proprietà di un olandese, è di ottimo livello e ad accogliermi c’è un’americana che presta servizio in cambio dell’alloggio.

Anche Girocastro fa parte del patrimonio dell’UNESCO.

Dopo aver sorseggiato un the e fatto il bucato, esco a scoprire la bella cittadina caratteristica per i tetti in ardesia. Visito subito il castello: è tenuto bene e, all’interno, hanno allestito un interessante museo di armi. Mi perdo tra le viuzze del centro e mentre girovago, mi ritrovo a pensare alla traversata di domani che è lunghissima e molto impegnativa. Riesco a procurarmi una mappa per cercare soluzioni alternative ma non mi sembra di scorgerne.

L’incontro col proprietario dell’hostel è determinante. Mi sconsiglia fermamente di fare la strada che ho pianificato: sono più di 100 km e più della metà su tratti montuosi. Mi convinco che per quanto sia incosciente e testardo non ce la farò né come tempi né fisicamente. Mi suggerisce di prendere un pulman per FIER e poi di raggiungere Berat in bici.

Effettivamente è un ottima soluzione, ma mi rimane il dubbio se troverò un bus che mi permetterà di caricare la mia bici, quindi sarà un’incognita sino a domani quando andrò alla fermata.

Immerso tra i miei dubbi e le mie preoccupazioni rimango in disparte, mentre gli altri turisti fanno comunella in compagnia di calici di birra.

La sera quando vado a letto nasce un altro problema: siamo 6 ed il proprietario chiude le finestre ed accende il condizionatore e per di più chiude anche la porta interna contro la mia volontà, sicuramente mi verrà un bel mal di testa. Ci mancava pure questo.

STONE CITY HOSTEL punt.9

1 settembre. GIROCASTER – FIER (110 km in bus) – BERAT: 48 km – 2,30 ore

Prima delle 6 sono in piedi alla ricerca di una boccata d’aria e con il pensiero  di dover prendere il bus delle 7.

Alle 6.30 mi trovo in stazione. Al ticket office mi dicono che quello delle 7 è un minibus e pertanto non potrò caricare la mia bici, ma mi rassicura perché alle 8 è prevista la partenza di un autobus regolare e quindi potrò salire a bordo.

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La bella Argirocastro

Faccio il biglietto (600 lek), e quando arriva il bus carico la bici ed attendo la partenza in massimo  relax. Il veicolo è un po’ datato ma mi preoccupa maggiormente l’autista che parte con due portelloni aperti e solo grazie al mio richiamo la bici non vola in strada. Lungo il tragitto (SH4) accelera in maniera esuberante e, in 2 ore, si arriva a FIER; la SH4 si sviluppa per la maggior parte in una vallata solcata dal fiume Drinos.

All’arrivo rimonto le borse e mi avvio pedalando su una strada che non richiede grosso sforzo. Attraverso diversi paesi, meritano attenzione per pulizia e bellezza ROSKOVEC e VAJGURORE.

Alle 12.30 sono a Berat, la città delle mille finestre, esattamente  sul ponte vecchio che collega il quartiere di GORICA al resto della città.

Albania-bici-Berat-citta-mille-finestre

Altro scorcio di Berat, la città dalle mille finestre

Il mio hostel Lorenc (9 €) prenotato in precedenza, è una struttura un po’ vintage con un arredo scarso, troppe suppellettili di recupero. Di positivo, c’è che il proprietario parla bene l’italiano. Fatto il bucato e un doccia con pochissima acqua,  esco al di là del fiume, nel quartiere vecchio di MANGALEN.

Anche questa città è molto caratteristica per l’uso della pietra e della ghiaia di fiume. Non ho la forza di salire al castello che svetta 100 m più in alto e quindi bivacco nella zona nuova del lungo fiume.

Come Argirocastro e Butrinto, anche Berat è inserita nel patrimonio dell’umanità Unesco.

Alle 19 ceno in hostel (780 lek) in compagnia di Ladislav un ragazzo ceco che, tra una chiacchiera e una (forse più) bevuta, mi confessa di reggere molto bene l’alcool. La serata la chiudiamo in giardino ascoltando le performance di canto del proprietario. Ormai il mio tour delle 10 meraviglie è finito e se domani andrà bene il rientro mi sento super soddisfatto di aver conosciuto un altro popolo, un’altra nazione che avevo vicina e di cui solo ora ho un’idea più precisa. Spero di ritornare con la mia famiglia anche perché i costi sono irrisori (la metà rispetto l’Italia) e la gente è davvero accogliente. Questo viaggio ha cancellato qualunque pregiudizio avessi verso l’Albania.

Lorenc hostel punt. 7

2 settembre. BERAT – VALONA: 82 Km – 4.30 ore                                      

Sveglia 6 con il pensiero di dover partire. La colazione è prevista alle 7.30 ma parto senza farla. Devo  percorrere i 48 km di ieri in senso inverso e da Fier devo continuare verso Valona. Guardando google maps il territorio sembra piano quindi non dovrei avere sorprese con le salite. Spingo  anche perché sento un rumore al cambio è temo il  peggio.

Quando ormai mancano 15 km all’arrivo mi fermo in un bar per un gelato e lì alcuni Albanesi che lavorano in Italia mi chiedono cosa ne pensi della loro patria. La mia considerazione non può che essere positiva: gente cordiale, ospitale, prezzi economici, costa bella. Confermo anche a loro che sicuramente vorrò tornare.

Alle 12 sono a Valona. Vado al supermercato, faccio due panini ed una birra che consumo su una panca all’ombra in compagnia della mia bici e poi mi imbarco. Controlli veloci della polizia locale. Sono le 15 e mentre siamo ancora ancorati, mi accorgo di aver perso i 110€ che avevo in tasca. Una leggerezza lasciarli nella stessa tasca del cellulare che ho sfilato spesso per chiamare e fare foto. Ne approfitto per fare un calcolo delle spese: a conti fatti, questo viaggio in Albania in bici mi è costato 25€  al giorno per un totale di 250€ (con il traghetto). 350 km pedalati su un totale di 460 percorsi.

Articolo redatto da Fabio Stomaci

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