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Irene, il bistrò toscano nel cuore di Firenze

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Irene Bistro Firenze

Nel salotto buono di Firenze, intitolato a Vittorio Emanuele II e solo nel dopoguerra alla Repubblica, al civico 7, oggi come in pieno Risanamento, c’è il Savoy, un hotel a 5 stelle che coniuga passato e presente, tradizione e innovazione.

Nelle nostre scorribande nella città del giglio ci siamo spesso ripromessi di alloggiare in questo hotel e l’occasione, quantomeno per respirarne le atmosfere, l’abbiamo colta durante il nostro tour Inferno a Firenze quando abbiamo cenato da “Irene”, il bistrò toscano con vista sulla piazza.

Il Bistrò di Irene a Firenze

Entriamo e siamo subito avvolti dai colori caldi, le luci soffuse e il sorriso dei camerieri. La disinvolta eleganza di dettagli dal sapore retro-chic mantiene la promessa di un ambiente informale.

Ci accomodiamo a un tavolino alla vetrata, da cui possiamo scrutare i passanti, le luci della giostra e poco oltre, una mezzaluna di cielo blu incorniciata dall’arcone illuminato da una luce aranciata.

Arcone-Piazza-Repubblica-Firenze

L’arcone di Piazza della Repubblica

Sarà l’ultima volta però che guarderemo fuori perché per il resto della serata saremo concentrati sul viaggio sensoriale regalato dal menù, a base di prodotti di stagione e piatti tipici della tradizione, curato dallo chef stellato Fulvio Pierangelini e realizzato dalle mani sapienti dall’head chef Giovanni Cosmai.

Immaginate una piazza che è il cuore di Firenze, centro cittadino sin dall’epoca romana visto che, dove sorge la Colonna dell’Abbondanza, si incrociavano il cardo e il decumanus maximi. Uno spazio in cui svettavano il Campidoglio, le terme e statue erette in onore di magistrati e imperatori. Una piazza che durante il Medioevo ha ospitato il Mercato – diventato vecchio solo nel ‘500 – ma anche il ghetto ebraico, con ben due sinagoghe. Con la proclamazione di Firenze capitale d’Italia, la piazza in questione diventò oggetto di un riassetto urbanistico chiamato Risanamento che, quasi sarcasticamente invece, rase al suolo molti degli edifici che la caratterizzavano (botteghe, palazzi signorili, torri medievali, chiese). Nel salotto buono di Firenze, intitolato a Vittorio Emanuele II e solo nel dopoguerra alla Repubblica, vennero aperti caffè, grandi magazzini e realizzati residenze private e hotel ricercati su progetto di architetti all’epoca molto in voga. Come il palazzo sul lato est, disegnato dal Micheli appositamente per diventare un albergo di lusso, con comfort moderni per la fine dell’800 come il riscaldamento centralizzato, l’ascensore o la luce elettrica. Al civico 7, oggi come allora, c’è il Savoy, un hotel a 5 stelle che coniuga passato e presente, tradizione e innovazione.

Irene-Bistro-Firenze

Atmosfere vintage da Irene

I piatti prendono vita già sulla carta, con un corsivo che sottolinea la volontà di radicamento nel territorio di materie prime eccellenti, reperite con tanto di citazione del produttore locale (come la Tartare di manzo bio allevato dal Sig. Borgioli).

Cosmai ci ha regalato una degustazione superlativa tra profumi di mare e di terra, sfide culinarie e rivisitazioni di piatti classici indovinando la scelta dei vini al calice, che hanno avuto il pregio di accompagnare se non enfatizzare i sapori senza soverchiarli.

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Un aperitivo a base di champagne: un Blason Rosè Perrier-Jouët

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Insalata di polpo con rape rosse e radicchi colorati

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Un assaggio di agnolotti alla carbonara

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Agnello da latte con crema di melanzane e finferli

 

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Ananas marinato con gelato di menta

Il bancone del bar non invade lo spazio del bistrò nonostante le dimensioni. Al contrario, stimola il passante ad entrare per scoprire i cocktail per i quali si annovera Irene tra i punti di riferimento per aperitivi nel cuore di Firenze.

Possiamo solo immaginare l’atmosfera del dehor già in primavera, quando le giornate si allungano e la voglia di godere di un giorno di sole invita a gustare un Teardrop, che non è (solo) una canzone dei Massive Attack (e colonna sonora di “Dr.House”),  ma un cocktail a base di lime fresco, ginger gin, sciroppo di lavanda e qualche goccia di violet liqueur.

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Il bancone del bar

Prima di andar via, ho notato un lungo tavolo a ferro di cavallo in una saletta riservata e mi hanno spiegato che delle ragazze l’avevano prenotata per festeggiare un addio al nubilato: un’idea carina per avere la giusta privacy e un menù personalizzato per un’occasione speciale.

La prossima volta, qualora capitassimo di domenica, vorremmo certo approfittare del “Pranzo dalla nonna” con un menù (3 portate bevande escluse 35€)  che, sin dal nome, evoca l’amore per la famiglia che non è un “concept” studiato a tavolino, ma lo spirito che anima il progetto Savoy come tutti gli altri hotel della catena Rocco Forte.

IRENE: Piazza della Repubblica 7 Telefono 055 27 35 891 e-mail irenefirenze@roccofortehotels.com

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