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Insolita Pechino: 798 Art District

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Factory District Beijing

Nel nostro articolo “come organizzare un viaggio a Pechino” vi abbiamo spiegato tutti i passaggi indispensabili per il visto, l’acquisto del biglietto, la prenotazione del volo e dell’hotel e abbiamo suggerito un itinerario classico, basato sui must see imperdibili.

Oggi però vogliamo parlarvi di una tappa davvero insolita che vi racconterà un’altra Pechino che non ha niente a che vedere con le pagode e i templi. Parliamo del 798 Art District, una ex fabbrica di tecnologie belliche straordinariamente convertita in distretto artistico pullulante di creatività e idee!

 

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Ciminiera, edifici, silos. Tutto ricorda la ex fabbrica

 

798 Art District Pechino

Negli anni ’50, un gruppo di architetti della Germania dell’Est, progettò un complesso industriale militare in perfetto stile Bauhaus che avrebbe dovuto supportare la produzione bellica della Repubblica Popolare Cinese. Il 798 Factory, fu inaugurato nel 1957 ma già negli anni ’90 era ufficialmente in disuso.

Dal ’95 diversi artisti del CAFA, Central Academy of Fine Arts di Pechino – l’Accademia Centrale delle Belle Arti – si sono insediati nel distretto caduto in un deplorevole stato di abbandono e lo hanno trasformato negli anni un luogo di ritrovo dei giovani pechinesi, pieno di locali, caffetterie, gallerie d’arte, negozi di moda, aziende di design e spazi interdisciplinari!

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Il treno che arrivava nel Distretto n. 751, uno dei 6 in cui era suddivisa la Fabbrica

 

Passeggiando nell’ex 798 Factory lo sguardo sarà catturato da decine di stimoli visivi: l’arte è ovunque, anche dove non ve l’aspettate e sarete contagiati dall’atmosfera vivace e frizzante che pervade il distretto.

Il contrasto tra la grigia e rigorosa architettura industriale e le imprevedibili macchie di colore lasciate dagli artisti è stupefacente: di certo non vorreste mai smettere di fotografare!

Entrate nei negozi e curiosate tra gli oggetti in vendita facendo molta attenzione a come vi muovete: parliamo di pezzi unici e mandarli in frantumi potrebbe costarvi caro!

Se vi immaginate come il classico elefante nel negozio di cristalli, lasciate perdere e fermatevi a contrattare con un ambulante di porcellane cinesi per accaparrarvi una tazza da tè vintage: il danno, qualora vi cadesse dalle mani, sarebbe sicuramente minore!

 

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Venditori ambulanti di chincaglieria e porcellane

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798 Factory District

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Io e l’arte in strada nel 798 Factory District

Dopo esservi persi nei 600.000 metri quadrati di creatività del Factory, concedetevi qualche visita mirata nelle gallerie. Fermatevi in una delle più famose, la 798 Art Factory, un hangar dove erano prodotti pezzi di elettronica. La struttura originaria è stata preservata al massimo per non perdere nulla della sua storia: sono state restaurate le scritte maoiste lungo il soffitto e alcuni macchinari ancora fanno bella mostra di sé tra i pezzi di artisti internazionali! Visitate l’UCCA, l’Ullens Center for Contemporary Art, un centro polifunzionale – anche questo in stile Bauhaus – dove si concentrano teatro, cinema e spazi espositivi. Proprio accanto, potrete fare shopping nell’UCCA Design Store.  Imperdibile una tappa alla Galleria Continua, una delle storiche gallerie del Factory di inequivocabili origini italiane, la sede è a San Gimignano. Nei 1000mq di esposizione – inaugurati nel 2005 – si lavora per promuovere gli scambi culturali attraverso l’arte permettendo ad artisti internazionali di esporre in una piazza particolare come quella di Pechino e ai visitatori locali di avvicinare artisti eccezionali come Daniel Buren, Anish Kapoor, Kendell Geers e, soprattutto, di scoprire la figura di Ai Weiwei, il controverso artista cinese simbolo della lotta per la libertà d’espressione (se volete saperne qualcosa in più senza arrivare a Pechino, visitate la bellissima retrospettiva sui più importanti mezzi di informazione italiani e internazionali, installata a Palazzo Strozzi, a Firenze, fino al 22 gennaio 2017).  Interessanti anche la galleria danese Faurschou Foundation Beijing, la newyorkese The Peace Gallery Beijing e l’Iberia Center for Contemporary Art.

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Dettaglio di lavorazione di un airone a grandezza naturale in strada

La”Soho pechinese” oltre a mostre straordinarie regala due festival internazionali che attirano milioni di visitatori, il 798 Art Festival (a cavallo tra aprile e maggio) e il 798 Creative Festival (fine settembre-fine ottobre) e persino eventi musicali, come l’INTRO Electronic music festival a inizio maggio e gli Yen parties.

L’arte fa venire fame, lo sapevate? Se siete arrivati da poco in Cina e ancora non vi siete abituati alla cucina pechinese, potreste tentare un pranzo all’At Cafè perché mixa sapientemente piatti orientali a quelli occidentali. Pare che il miglior ristorante del distretto sia lo Yi House Restaurant: ubicato all’interno del Grace Hotel Beijing, l’hotel in cui alloggiano i collezionisti che visitano il 798 Art Zone alla ricerca di pezzi insoliti. In cucina c’è lo chef Christian Hoffmann.

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798 Factory District

Indirizzo: il distretto si trova al n.4 Jiuxian Bridge Road, nella parte nord-est di Pechino nella Dashanzi area, Chaoyang, oltre il quarto anello. Per arrivare, potete prendere un taxi (la tariffa dovrebbe essere in media 70 Yuan, circa 10€, al massimo 100 Yuan, circa 14€) oppure spostarvi con i mezzi pubblici. Purtroppo non c’è una fermata metro vicina quindi dovrete prendere il 401 o il 403 e scendere alla fermata Dashanzilukounan. Orari: La maggior parte delle gallerie è aperta dalle 10 alle 18 e chiude il lunedì. Per ulteriori info: http://www.798district.com.

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