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Il giro del mondo in 36 ore

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36 ore. No, non è il titolo di un thriller made in Hollywood, e non è il tempo rimasto per fare acquisti prima del Natale. Vediamoci chiaro allora, ma prima un piccolo preambolo. Il New York Times è il giornale più letto del mondo, ed è anche il più autorevole (insieme ai sempre verdi Le Monde e The Guardian). Quando qualcosa appare sulle colonne del NYT è esposta sul podio mediatico planetario; ora, per ciò che ci interessa è facile statistica, dati i numeri a sei zeri, che siano ben molti i lettori di questo quotidiano ad essere viaggiatori. Anche noi, del resto, lo leggiamo. Ogni settimana dunque, sono migliaia e migliaia i viaggiatori, in tutto il mondo (anche in Cina. Il cinese è la seconda lingua nella quale l’edizione online è diffusa) che aspettano la pubblicazione di una delle rubriche scritte su misura per loro. Qual è questa rubrica?

Beh… 36 Ore, naturalmente. Ovvero una bella e gradita idea editoriale (affermatasi già da tempo):

confortare i viaggiatori che hanno poco tempo, o quelli che vogliono vedere tanto, troppo, forse tutto. 36 ore per visitare una città.

Le mete esplorate dai redattori del giornale abbracciano tutti i continenti, dalle Americhe, all’Asia all’Australia, per non dire della meta turistica più ricca, la nostra Europa. Tra le ultime città italiane viste (il settembre scorso) in professionale e turistica velocità c’è stata la nostra Bologna (se volete, qui c’è l’articolo!). Comunque ce n’è per tutti i gusti. Le grandi capitali del pianeta ovviamente, ma anche luoghi meno conosciuti. Le capacità degli inviati, di questo monumento al giornalismo, unite alle possibilità economiche ed ai contatti personali (anche aziendali), rendono queste piccole guide, prima di tutto affidabili, ed in secondo luogo preziose, in particolare, quando si ha il dubbio su “cosa fare per conoscere una città quando hai 36 ore”.

L’allegra novità per tutti i TDM è che la casa editrice Taschen, che è una garanzia di qualità, pubblica in italiano, “36 Hours. 125 weekend in Europa”. Il libro è a cura della competente Barbara Ireland (già in forza al NYT). Per chi volesse, è reperibile in inglese, l’intera collana 36 ore, con la quale è possibile fare il giro del mondo mettendo in valigia, di volta in volta, una guida diversa.

Le guide sono un oggetto particolare e soggettivo. Per alcuni viaggiatori possono sembrare inutili, per altri utilissime; di sicuro comunque non fanno male a nessuno! Anzi, è spesso grazie ad una buona guida che scopriamo un luogo o ci vien la voglia di visitarne un altro. Scorrendo le pagine di questo voluminoso volume (sic!), sono più di seicento pagine, saranno molti i lettori viaggiatori a schierarsi con il partito del: “manca questo posto? Io ce l’avrei messo!”, oppure entreranno a far parte della fazione che: “bello! Se non avessi seguito quei consigli chissà come avrei fatto”.

Anche lo Scaffale è schierato sull’argomento. Chi ci legge, voi tutti care e cari Turisti di Mestiere, sapete che noi siamo più affezionati alla letteratura di viaggio piuttosto che alle guide per viaggiare tuttavia, vi sono dei casi che fanno eccezione. Questa guida è uno di quei casi ed è per questa ragione che ne abbiamo parlato. In ogni caso, un bel regalo di Natale, calibrato per chi ama viaggiare. Alla prossima M.I.

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