Bassiano è un comune in provincia di Latina inserito tra i Borghi Bandiera Arancione del Touring Club. Noi l’abbiamo scoperto proprio in occasione della Giornata dedicata a queste piccole realtà che costellano il nostro meraviglioso territorio. Meta ideale per una gita fuoriporta (leggete cosa vedere a Bassiano) ci ha particolarmente entusiasmato il sorprendente Museo delle Scritture, dedicato ad Aldo Manuzio, il famoso editore-tipografo umanista a cui Bassiano ha dato i natali.
Il Museo delle Scritture di Bassiano
Ricavato all’interno di palazzo Caetani, il Museo è accessibile attraverso Porta Salamandra, l’antica porta cittadina. Il pavimento acciottolato, perfettamente restaurato, vi condurrà, sulla sinistra, agli abbeveratoi originali.
Nella sala è stata allestita una Storia della Scrittura, dalle tavole in pietra ai moderni pc, passando per forme di comunicazione scritta a cui siamo abituati ma che hanno rappresentato, ciascuna per ragioni diverse, un enorme cambiamento (la posta, i cellulari, i manifesti, le penne).
Nella stanza campeggia la scritta “Fidandosi dello scritto richiameranno le cose alla mente/non più dall’interno di se stessi ma dal di fuori/ attraverso segni estranei” un estratto del Fedro di Platone che offre non pochi spunti di riflessione in un contesto che fa della scrittura il cardine attorno al quale è allestita l’esposizione.
Usciti dalla prima sala, avviatevi nel percorso museale vero proprio dove potrete ammirare documenti di valore inestimabile tra cui stampe con il simbolo del delfino attorcigliato all’ancora (marchio inequivocabile di Manuzio) e, pensate, persino il suo testamento!
In pochi sanno che Aldo ha inventato il corsivo italico (detto per questo anche “aldino”), il formato “tascabile” e che a lui va il merito dell’introduzione della punteggiatura.
Dopo gli studi di latino a Roma e di greco a Ferrara, Manuzio maturò il desiderio di contribuire in maniera determinante alla conservazione di entrambe le culture e decise di aprire una tipografia e stampare opere di pregio altissimo .
La mise su a Venezia, in un periodo in cui la Serenissima era una piazza particolarmente vivace nello studio dei classici. Il suo motto era “Festina Lente” (affrettati con lentezza), ben rappresentato dall’ancora e dal delfino.
Muoversi tra le sue opere in un museo a lui intitolato è davvero emozionante: io ho particolarmente apprezzato lo spazio dedicato ai caratteri di piombo (di diverse dimensioni) custoditi in apposite cassettiere da tipografo (e non vi nascondo di averci anche giocato componendo parole a caso!).
Esaminate le pareti del Museo perché vi riveleranno dettagli davvero sorprendenti: una serie di graffiti risalenti all’epoca in cui parte dell’edificio era adibito a carcere. Insomma, il Museo delle Scritture di Bassiano è un mondo fatto di carta, piombo, pietra, storia e memoria.
Indirizzo: Via Aldo Manuzio 119