Home » Itinerari nella Val di Chiana aretina tra arte, enogastronomia e shopping!

Itinerari nella Val di Chiana aretina tra arte, enogastronomia e shopping!

Pubblicato: Ultimo aggiornamento il
Val di Chiana aretina

La Val di Chiana aretina è una terra che profuma di uliveti e vigneti, di campi di girasole, di balle di fieno, di papaveri rossi, di filari di cipressi.

Val di Chiana aretina

È terra di borghi sospesi nel tempo, arroccati su colline dentro a mura ancora possenti nonostante ferite di antiche battaglie.

È terra schiva, perché lontana dagli echi del turismo di massa ma che si offre generosa al curiosare gentile di chi bussa a una porta e chiede permesso.

Ed è esattamente questo che abbiamo fatto per due giorni: chiedere se potevamo varcare soglie normalmente chiuse, sederci al tavolino dell’unico bar del paese per ascoltare i vecchi, memorie storiche che ancora nessuno osa contraddire, assaggiare piatti frutto di ricette “aggiustate” da massaie in secoli trascorsi in cucine fumose.

Il nostro tour si è concentrato tra Lucignano e Foiano della Chiana con un a puntata a Rigomagno, borgo del senese che mi aveva affascinato per il fatto che il grande fumettista Staino, con le sue “strisce”, aveva arricchito una edizione della decennale manifestazione denominata Colle degli Ulivi: paesini nel raggio di dieci chilometri l’uno dall’altro in cui abbiamo riscoperto la vera ospitalità toscana.

Vicoli, Collegiata, San Francesco. Lucigano, Toscana

Vicoli, Collegiata, San Francesco. Lucigano, Toscana

Lucignano

Una veduta aerea di Lucignano vi mostrerà un borgo con un sistema viario di stampo medievale a forma ellittica con cerchi concentrici che culminano nella piazzetta centrale.

Punto nevralgico del paese, la piazzetta è seduta in cima alla collina su cui Lucignano è appollaiato, dominando la vallata sottostante da circa 400 metri.

Entrando da Porta San Giusto, sulla sinistra, parte Via Roma conosciuta localmente come “via povera” (per le piccole case delle famiglie lucignanesi meno abbienti che vi sono ubicate); sulla destra parte Via Matteotti, la “via ricca” (per le case rinascimentali dei cittadini più facoltosi).

Vi consigliamo di percorrere l’intero anello per percepire esattamente la differenza tra le due strade; per comprendere l’impianto medievale concentrico, invece, muovetevi tra un cerchio e l’altro tagliando per scalinate inondate di fiori: vi ritroverete agilmente nella piazza centrale, caratterizzata dal profilo della cinquecentesca Collegiata di San Michele Arcangelo e dal Museo comunale.

Museo Comunale Lucignano

Museo Comunale Lucignano

 

Consigliamo una visita del piccolo museo allestito nel palazzo comunale dove potrete ammirare dipinti pregevoli risalenti addirittura al XIII secolo!

Io sono rimasta incantata da una Crocifissione caratterizzata dal legno dipinto di blu e dalla sala della Cancelleria dell’antico Tribunale.

In questo spazio, in cui spicca l’Albero d’oro in una teca di vetro (una reliquia conosciuta anche come Albero dell’Amore), potrete osservare delle raffigurazioni (databili 1400) nella volta e nelle lunette laterali di uomini illustri, esempi di giustizia per coloro che avrebbero operato nel Tribunale.

Di fronte al museo, come dicevamo, si intravede la Collegiata, la chiesa disegnata da Orazio Porta, ricca di dipinti notevoli e materiali pregiati.

La scalinata in travertino evoca fortemente, secondo me, l’intero impiantito cittadino. Tornando verso la piazza centrale, noterete che è punto di snodo da cui si dipanano altri vicoli in cui si affollano anche la duecentesca Chiesa di San Francesco (splendida, nella sua spoglia essenzialità), quella di San Giuseppe, le Torri e, perché no, le deliziose case in pietra dei lucignanesi.

Santuario di Santa Maria della Querce

Santuario di Santa Maria della Querce

Poco fuori dall’abitato, c’è il Santuario di Santa Maria della Querce, un luogo di grande suggestione realizzato su disegno del Vasari.

Contrariamente a quanto si possa pensare, non è in una posizione sopraelevata. Al contrario, ubicato al termine di una strada in discesa, sarebbe sorto in onore di una effigie del ‘400 della Madonna che, a seguito di un miracolo, era diventata oggetto di devoto pellegrinaggio da parte della popolazione locale.

Il Santuario necessiterebbe di un importante progetto di restauro ma la spiritualità che promana da quella immagine è rimasta intatta negli anni.

Degni di nota sono gli ex voto che affollano una parete della chiesa: si tratta di originalissimi dipinti su tavolette di legno oggetto di recente intervento conservativo.

La chicca: a Lucignano (oltre che a Cortona ed Arezzo) hanno girato il film “Copia conforme” nel 2010.

Dopo una mattinata impegnativa, consigliamo una tappa all’Osteria da Totò dove in calde giornate è possibile pranzare in un gradevole giardino tra piante e fiori adiacente alla piscina (l’intera struttura comprende infatti anche un piccolo hotel a gestione familiare).

Cosa consigliamo? Indubbiamente il misto di crostini come antipastino (perfetto da dividere in due) e i pici al Chianti con ragù di chianina. Prezzo onesto, cucina generosa e proprietari simpatici e cordiali!

Itinerario dei Della Robbia a Foiano della Chiana

Itinerario dei Della Robbia a Foiano della Chiana

 

Foiano della Chiana

Nel primo pomeriggio ci siamo diretti a Foiano della Chiana poiché avevamo letto che il piccolo borgo possiede splendide testimonianze delle tecniche elaborate nella bottega dei Della Robbia.

La famiglia di scultori specializzati nella terracotta policroma invetriata ha lasciato una serie di manufatti che il tempo, le intemperie, l’oblio non hanno potuto intaccare: ancora oggi a guardare quelle ceramiche si ha la sensazione che siano appena uscite dalle mani di Luca, il capostipite, o Andrea, colui che diede massima visibilità a un’arte considerata minore o Giovanni, l’ultimo esponente di spicco prima che l’attività si esaurisse a causa di tecniche più moderne.

Una serie fortunata di coincidenze ci ha permesso di visitare tre delle quattro chiese che ospitano le ceramiche robbiane ma voi potreste fare l’en plein contattando il sito che a noi è sfuggito, aperto solo in particolari occasioni o su prenotazione.

L’itinerario artistico che abbiamo seguito noi ci ha portati dalla Chiesa di San Francesco, fuori il centro storico, per contemplare “Gesù e la Vergine che intercedono presso l’Eterno” alla Chiesa di S. Michele Arcangelo, all’inizio del paese, dove si trova l'”Ascensione di Gesù” fino alla Collegiata dei SS Martino e Leonardo, fuori la porta del Castello, per la “Madonna della Cintola”.

Sarebbe stato splendido vedere anche la “Madonna col Bambino” nella Chiesa di S. Maria della Fraternita quindi è caldamente consigliabile contattare prima l’ufficio turistico!

Se più che dalle ceramiche siete attratti dai dipinti, allora a Foiano della Chiana vi aspettano anche il Pomarancio, Orazio Porta e Luca Signorelli… non male, giusto?

crocifisso

 

La chicca: nella chiesa di San Francesco si trova anche un gruppo scultoreo attribuito a Fra Ambrogio della Robbia con la Vergine sorretta da pie donne ai piedi della croce, San Francesco, Santa Chiara, San Giovanni Evangelista e la Maddalena.

A questo “quadro” è stato inspiegabilmente sottratto il bellissimo Cristo in Croce (sostituito peraltro con una semplice croce di legno).

Se volete vedere il Cristo, vi basterà sbirciare nella cappella -accanto a quella della Madonna della Cintola – nella Collegiata dei SS Martino e Leonardo.

Rigomagno, Val di Chiana senese

Rigomagno, Val di Chiana senese

Il Borgo di Rigomagno

L’indomani mattina ci siamo arrampicati sul colle da cui il piccolo borgo di Rigomagno domina la campagna circostante.

Tutto è raccolto, tra mura trecentesche, attorno alla piazzetta principale, al piccolo bar, alla chiesa di San Marcellino (neanche a dirlo, inspiegabilmente chiusa, ma almeno è stato fatto il tentativo di reperire la chiave per aprirla ai “forestieri” giunti a sorpresa nel paesino), alla cisterna dell’acqua (unico manufatto introdotto di recente, agli inizi del ‘900).

Rigomagno si gira a piedi in una mezz’ora: il tempo in più che vi si trascorre è tutto riservato alla gente che di domenica si accomoda alle seggiole in piazza e scambia volentieri due chiacchiere, soprattutto con due facce nuove che suscitano non poca curiosità!

Di ritorno al nostro delizioso buen retiro nella campagna aretina (di cui vi parleremo prossimamente), ho scorto il profilo inconfondibile e colorato del Valdichiana Outlet Village e prima di pranzo, nel giardino della tenuta, davanti a un rosso di Montepulciano dell’Azienda agricola Nottola (da provare!) ho inserito anche una tappa shopping a chiusura del nostro itinerario domenicale.

Del resto, persino Carrie (è necessario che vi scriva Bradshow?) aveva il problema comune a tante donne, soprattutto a inizio stagione: “un armadio di vestiti e niente da mettersi”!

Impossibile non trovare qualcosa in 140 negozi, giusto? E infatti, accolti con un benvenuto tagliato su misura per noi (Welcome Fashion Travellers!), ci siamo letteralmente sbizzarriti negli acquisti: complice l’estate appena iniziata e i prezzi scontati fino al 70% non abbiamo saputo resistere alla tentazione di saccheggiare i negozi che esponevano costumi, teli da mare, vestitini e, donne, voi mi capirete: sandali!

Peccato solo non aver saputo prima dell’esistenza della OneDayCard (studiata proprio per offrire ulteriori sconti ai turisti di passaggio per una sola giornata), chissà cosa avremmo potuto combinare!

Valdichiana Outlet Village

Valdichiana Outlet Village

Tanto per non salutare la Val di Chiana con un panino (sarebbe stato un affronto dopo l’accurata scelta di posticini a km0), abbiamo pranzato a La Sosta del Granducato, un ristorante al primo piano del Village facente parte del Consorzio Agrario di Siena.

Ottimo il primo a base di ragù di chianina (e potete fidarvi, il loro slogan è: filiera corta)! Prima – ahimè – di tornare a casa, mentre sorseggiavamo un ottimo caffè, abbiamo notato un manifesto affisso proprio di fronte a noi: lo sapete che a Cortona, al Palazzo Casali, fino al 31 luglio, potrete ammirare la mostra “Seduzione Etrusca. Dai segreti di Holkham Hall alle meraviglie del British Museum”?

Un’esposizione che racconta il contributo degli anglosassoni nella riscoperta del popolo etrusco a partire dal Grand Tour di Thomas Cooke. Un viaggiatore, come noi. Il cerchio si chiude. E’ stato un magnifico week end!

Come arrivare: da Roma, autostrada A1 uscita Valdichiana-Bettolle. Immettersi nella SP 327 Superstrada Siena-Perugia e uscire a Foiano della Chiana o, successivamente a Sinalunga per arrivare a Lucignano. Il viaggio dura circa due ore e mezza.

2 commenti

Massimo 26 Giugno 2014 - 6:55

è una terra bellissimo, e si mangia da Dio…
un saluto

Rispondi
Monica Nardella 2 Luglio 2014 - 17:06

Grazie per l’apprezzamento Massimo!!! 😀

Rispondi

Lascia un commento

POTREBBERO INTERESSARTI...