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Cosa vedere in Casentino e Vallesanta

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Cosa vedere in Casentino e Vallesanta

Cosa vedere in Casentino e Vallesanta? I boschi monumentali del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, castelli, pievi e posti dalla spiccata spiritualità come La Verna e l’Eremo di Camaldoli.

In Casentino il 93% del territorio è coperto da una foresta ricompresa e protetta dal Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi (istituito nel 1993, si estende su 36 mila ettari a cavallo tra Toscana e Romagna)!

Ogni passo, con una guida esperta, diventa scoperta. Il Casentino e la Vallesanta sono luoghi per tutte le stagioni: d’inverno potrete sciare sugli impianti di risalita di Campigna, fare sci di fondo o ciaspolare, mentre d’estate vi aspettano ben 650 km di sentieri immersi in una natura spettacolare e per molti versi intatta!

La tutela del territorio

Se volete scoprire questo santuario naturale, vi consigliamo di contattare Andrea Gambassini e Mattia Speranza della cooperativa In Quiete perché, con entusiasmo e allegria, sapranno introdurvi nelle atmosfere del Casentino con aneddoti e spiegazioni puntuali.

Pur prediligendo la Vallesanta (perché è la porzione più selvaggia del Casentino), questi ragazzi sapranno farvi innamorare di questo verdissimo territorio! Organizzano settimane per famiglie durante le vacanze (giugno, luglio e agosto) e mirano a un turismo rispettoso di un simile gioiello della natura tanto bello quanto fragile (pensate che Andrea ha persino fondato “Casentino selvaggio”, una organizzazione no profit per la promozione del territorio).

La tutela di questa zona boschiva cominciò con i Monaci Camaldolesi nel 1012. A metà ‘800, il Granduca Leopoldo di Toscana ebbe l’intuizione di risistemare il territorio affidandolo a un esperto tecnico forestale boemo, Karl Siemon (Carlo Siemoni). La prima riserva naturale integrale venne istituita invece nel 1959: la riserva di Sasso Fratino, completamente interdetta al pubblico, è in pratica l’unica foresta vergine d’Europa!

 

Diga di Ridracoli in Casentino

Diga di Ridracoli in Casentino

 

Cosa vedere in Casentino: gli animali!

La possibilità di avvistare animali è altissima: nella zona di Ridracoli potrete visitare la Foresta della Lama, dove nidifica la splendida e selvaggia aquila mentre, la parte del crinale che divide la Toscana dalla Romagna, è il luogo dove troviamo ancora la foresta millenaria fitta, verde, viva e rigogliosa!

Qui trova il suo ambiente ideale, grazie ai divieti di caccia, una ricca e diversificata fauna: cervi, daini, caprioli, cinghiali, aquile e gufi reali, gatti selvatici e picchi neri. Con l’orgoglio di chi ama profondamente la propria terra, Andrea ci ha raccontato che il Casentino è uno dei pochi posti in Italia dove potremmo incontrare il lupo!

Tra il curioso e il guardingo, abbiamo continuato a camminare aguzzando la vista: peccato che il principe del bosco sia tanto schivo! Questo magnifico animale si nutre soprattutto di cinghiali, cacciandone gli esemplari più deboli e controllandone la crescita demografica. Esiste una rete, Wolfnet, per la conservazione ed il monitoraggio dei lupi. In caso di cattura, vengono radiocollarati per scoprirne le abitudini e i percorsi. Ogni anno vengono fatti dei censimenti nella foresta, lanciando richiami ai quali rispondono lupi da ogni parte del parco.

 

Impronta di lupo nel Casentino

Impronta di lupo nel Casentino

 

Passeggiando con Andrea lungo l’antica via Romea, in pieno bosco, in un saliscendi di percorsi agevoli persino per i più piccoli, abbiamo scoperto la geologia delle montagne che racchiudono la vallata e che dominano il profilo del territorio.

La roccia è formata da due strati, quello più esterno è composto da arenaria di sedimento, formatasi grazie alla pressione del mare sopra alla rena portata dai fiumi (sì, qui c’era il mare e a testimoniarlo, soprattutto a La Verna, ci sono rocce fossili formate da gusci di antiche conchiglie!). In quello sottostante c’è la marna, una roccia friabile che, sgretolandosi, crea il fenomeno dei calanchi (per certi versi causato anche dal disboscamento).

 

Case in pietra in Casentino

Case in pietra in Casentino

 

Cosa vedere in Casentino: i piccoli borghi!

Raggiunto Frassineta, un piccolo borgo di case di pietra semi-abitato, abbiamo visitato il Granaio di Narciso, una struttura che fa parte dell’Ecomuseo della Vallesanta.
In questo piccolo e grazioso museo sono esposti antichi attrezzi per il lavoro nei campi appartenuti alla famiglia di Angiolo Fani. Angiolo, con pazienza e gentilezza, ci ha mostrato quegli oggetti legati alla tradizione contadina destando non poca curiosità tra i presenti.

Io ad esempio non avevo mai visto la carlina, un carciofo selvatico secco utilizzato come protezione contro le streghe! Come funzionava la carlina? Semplice: alla strega era reso impossibile l’accesso in casa perché prima di entrare doveva contare tutte le spine!!! La malinconica bellezza di molti borghi in pietra, di cui un gran numero semi abbandonato, vi lascerà senza fiato ma esistono anche molte realtà piccole ma vivaci che sapranno arricchire la vostra esperienza in Casentino.

 

Dove dormire in Casentino?

Il-Granaio-di-Narciso-Casentino

Il Granaio di Narciso in Casentino

 

Rimbocchi, ad esempio, è un paesino famoso per il proprio pane; a Corezzo, invece, grandi e piccini avranno di che impegnare il proprio pomeriggio. Grazie ad Hans, un tedesco che vive qui da tantissimi anni, potrete scoprire come funziona l’Ecomuseo del Casentino, un’iniziativa volta promuovere il territorio tramite eventi culturali che coinvolgono tutti i comuni del comprensorio. Grazie invece all’Associazione gli Amici dell’Asino i vostri bambini potranno avere un contatto diretto con gli asinelli, pettinandoli, coccolandoli e cavalcandoli!

 

Centro-visite-Badia-Prataglia-Casentino

Centro visite di Badia Prataglia in Casentino

 

Imperdibile una tappa al Centro visite del Parco delle Foreste Casentinesi di Badia Prataglia. Quando si arriva dalla Romagna, questo è il primo paese che si incontra dopo il passo dei Mandrioli ed i romagnoli lo amano perché è sempre fresco, anche quando in pianura l’afa non lascia respirare.

Il centro è immerso nel verde ed è costituito da casette tipicamente alpine, fatte di un mix tra pietra e legno. Qui, Franco Locatelli, col suo accento misto tra romagnolo e toscano, oltre a spiegare le attività del parco (tutela e protezione, la valorizzazione della storia, della cultura e della  gastronomia locale) ci ha anche mostrato il parco creato da Siemon proprio in paese, con tantissime specie botaniche, tra le quali spicca un’esotica sequoia.

 

Una "saggia" sequoia in Casentino

Una “saggia” sequoia in Casentino

 

Contatti Cooperativa In Quiete; Mattia 3477321236; Andrea 3484826712 coopinquiete@libero.it; https://www.facebook.com/cooperativainquiete

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