Se desiderate avere l’impressione di camminare tra le nuvole — non solo nel senso figurato dell’incanto, ma anche in quello più tangibile — allora Civita di Bagnoregio è la vostra meta. Un pugno di case arroccato su un promontorio di tufo, collegato al mondo da un ponte sospeso, circondato dalla Valle dei Calanchi, solcata dal tempo e dall’erosione.
Un luogo dove la bellezza ha il passo lento, come quello di chi contempla prima di giudicare. Un borgo che non si visita, ma si attraversa con rispetto. E forse, proprio per questo, mangiare a Civita di Bagnoregio diventa molto più che un pasto: diventa un atto di ascolto. Della terra. Della storia. Di ciò che si è salvato.

Civita di Bagnoregio foto | Fine.Shoot via flickr
Dove Mangiare a Civita di Bagnoregio
Alma Civita
Alma Civita si rivela sin dall’ingresso non solo come ristorante ma come un’esperienza che accorda storia, gusto e atmosfera. Collocato nel cuore di Civita di Bagnoregio, in Via della Provvidenza, il locale dispone di circa 36 coperti distribuiti su due livelli, uno dei quali scavato direttamente nel tufo: un ambiente che parla del territorio con la sua fisicità, della tradizione con le sue pietre antiche, e della cura nel dettaglio con arredi eleganti ma non ostentati.
La filosofia in cucina è chiara: ingredienti locali, stagionali, con una forte radice nella tradizione della Tuscia Viterbese e dell’Orvietano ma trattati con sensibilità contemporanea. Umbricelli fatti a mano, zuppe di stagione, legumi, carni alla brace, affiancati da salumi e formaggi stagionati, tutto partecipe di piatti che cercano non solo il sapore ma l’eleganza nella presentazione.
Noi abbiamo scelto il menù degustazione a sorpresa dello chef (50€ a persona) composto da due antipasti, due primi, un secondo e un dolce. In una elegante sinfonia sensoriale, ogni portata è giunta al tavolo con equilibrio nei sapori, proporzioni che non sembrano mai eccessive, consistenze contrastanti (croccante‑cremose, affumicate‑fresche) e un finale che richiama dolcezza e leggerezza. Nota assolutamente positiva: abbiamo pasteggiato con un rosso della casa a 3€ al calice davvero superlativo!






Il servizio è preciso, caloroso, attento: sanno raccontarti il piatto, il luogo da cui provengono gli ingredienti e qualche aneddoto locale che rende il pasto un momento di piacevole scoperta.
In conclusione: Alma Civita non è solo un luogo dove mangiare, ma uno spazio dove il tempo rallenta, il gusto si espande e la memoria del borgo si fa piatto. Un’ottima aggiunta a chi cerca dove mangiare a Civita non solo per sfamarsi, ma per lasciarsi impressionare.
La cantina di Arianna

La cantina di Arianna
Il locale si trova nel cuore del borgo ad un angolo della piazza ed è specializzato in bruschette e piatti alla brace. D’inverno si mangia in due piccole sale; quando il tempo lo permette, ci si può accomodare in tavolini esterni sulla piazza o anche nella parte retrostante.
Gli antipasti si compongono per lo più di bruschette e taglieri di affettati e formaggi. I primi piatti, tutti molto abbondanti, nascono dalla tradizione: parliamo di pasta fresca condita con prodotti genuini e di qualità e, quando è reperibile, anche sughi di cinghiale.

Strozzapreti all’Etrusca con salsiccia
Da provare gli strozzapreti all’etrusca con salsiccia, radicchio e cialda di pecorino croccante; le fettuccine al ragù bianco, spinaci e tartufo fresco a scaglie.
I secondi vanno dalla classica costata o tagliata alla brace a piatti più complessi di maiale o selvaggina. La specialità rimane comunque la cottura alla brace… non perdetevi, su tutto, la patata alla cenere!
Arrivando in tempo o prenotando, potrete assaggiare una delle specialità della casa: il filetto di maiale caramellato al miele d’Acacia e vino rosso con flan di patate!
Quanto ai vini non si può parlare di una vera e propria lista perché vengono proposte poche etichette tutte locali, ma assolutamente non disprezzabili, da provare “Tusco” Doc dei colli etruschi Viterbesi da agricoltura biologica, un ottimo connubio tra sangiovese ed un quinto di violone autoctono, di ottima consistenza per accompagnare pasta fresca ma soprattutto carni e salumi.
Cosa mangiare a Civita di Bagnoregio
La nocciola
L’enogastronomia è quella tipica della zona della Tuscia e dei colli etruschi viterbesi e si caratterizza per alcune coltivazioni che in quei luoghi hanno trovato il loro habitat ideale. Tra tutte, spicca la nocciola, che rappresenta l’eccellenza della produzione agroalimentare viterbese e viene coltivata in estese aree collinari.
Viene consumata fresca oppure sottoposta a lavorazioni che regalano prodotti di rara bontà che prevedono una linea salata e una dolce. Entrambe le linee sono caratterizzate da elevati standard di qualità tant’è vero che diversi prodotti sono riusciti a fregiarsi del marchio DOP.
Assolutamente da non perdere la crema di nocciole che rappresenta la punta della piramide della linea dolce e viene offerta in diverse gustose versioni, anche per diete particolari.

creme di nocciole
La ciliegia
Il paesaggio prettamente collinare favorisce un altro tipo di coltivazione: la ciliegia. Con un’estensione di 80 ettari da Bagnoregio fino ai Monti Cimini, rappresenta ¼ dell’intera produzione regionale.
È riconosciuta con decreto del Ministero delle politiche agricole e forestali che ne hanno certificato la secolare tradizione. La ciliegia di queste zone è inserita nell’elenco dei Prodotti Tipici Nazionali con la denominazione di “ciliegia di Celleno”, paesino a pochi km da Bagnoregio che ospita una gustosa sagra.

ciliegie
La patata
Passando dalla frutta agli ortaggi, altra coltivazione diffusa nella zona viterbese e dei monti Cimini fino alle rive del lago di Bolsena, è la patata.
In queste terre ricche di minerali ed elementi nutritivi di origine vulcanica questo tubero trova le condizioni ideali di sviluppo e crescita. Il suo disciplinare di produzione è severo e presto verrà riconosciuto il marchio Igp grazie alla lunga tradizione produttiva ed alla speciale vocazione di queste zone.
È di forma regolare oblunga con pelle gialla e liscia, la pasta interna commestibile è giallo chiaro quasi bianco o rosa ed è caratterizzata da una ricchezza di amido, potassio e vitamina c, speciale da cuocere al forno e alla brace o, addirittura, all’antica sotto la cenere!

patate alla brace
L’olio
Stiamo trattando della Tuscia e dell’alto Viterbese, ovvero dei luoghi dei primi insediamenti etruschi, che vi stanziarono ancora prima degli antichi romani. Non si può non pensare dunque a terre ricche di tradizioni storiche e usanze che si sono tramandate nel tempo.
Tra queste troviamo la olivicoltura e viticoltura che danno vita a prodotti di eccellente qualità! Da questa zona provengono, infatti, l’olio extravergine “Canino DOP” e l’olio extravergine d’oliva Tuscia, olio di prima qualità di colore giallo oro con un gusto molto delicato e che si avvicina a quello della bassa Toscana e che assume aromi diversi a seconda del circoscritto territorio di produzione: lago di Bolsena, Monti Cimini o alta valle del Tevere.
Il vino
Le condizioni climatiche e la particolare composizione dei terreni ha da sempre favorito in questo territorio anche la coltura della vite, tanto che il marchio Tuscia viterbese è stato esteso a tutti i vini DOC della provincia.
Caratteristico della zona è il DOC Colli Etruschi Viterbesi proveniente in prevalenza da monovitigni autoctoni come il grechetto, il violone e il cannaiola, vitigno molto antico coltivato già prima dell’anno mille, felice connubio tra forza della natura e astuzia umana.

carne alla brace
La carne e gli insaccati
La rigogliosa vegetazione è anche ideale per il pascolo e l’allevamento del bestiame, soprattutto bovini, suini e razze affini, come cinghiali e bufali. Tra le cose da mangiare a Civita di Bagnoregio spiccano certamente le pregiate carni.
Oltre che fresche, vengono lavorate e trasformate in insaccati e salumi stagionati di alta qualità.
La gamma di prodotti a marchio riconosciuto è vasta e comprende salumi, prosciutti, porchetta e mortadella poiché il disciplinare di produzione ha voluto premiare sia la tradizione che le nuove elaborazioni artigianali.
L’obbligo a cui si deve assolutamente sottostare è che gli animali provengano da allevamenti siti in via esclusiva nella provincia di Viterbo. Spiccano tra i salumi le salsicce, il capocollo e il prosciutto stagionato.
Un souvenir… da mangiare a Civita di Bagnoregio (o da bere)!
Nocciole tostate DOC
Vi abbiamo già detto che la nocciola rappresenta l’eccellenza della produzione etrusco-viterbese pertanto di consigliamo di non andare via da Civita senza aver acquistato una confezione di nocciola della Tuscia DOC o se preferite uno degli squisiti prodotti in cui vengono trasformate.
Entrambi i prodotti, e molti altri, potrete trovarli nella caratteristica bottega ricavata nella roccia sotto all’arcata d’ingresso al borgo, dove ci si può prenotare per altre escursioni come ad esempio la Viterbo sotterranea.
Cannaiola di Marta DOC
È un vitigno autoctono molto antico e apprezzato fin dal Medioevo, periodo nel quale veniva offerto come nettare nelle occasioni speciali alle persone di più alto rango, come il papa Martino IV da cui ha preso il nome.
Si tratta di un vino molto prezioso perché il vitigno è avaro di grappoli e la sua dolcezza attira sciami di vespe, la raccolta avviene precocemente per prevenire le gelate autunnali.
Il vitigno era scomparso perché la coltura era troppo disagevole in confronto alla resa, ma la comunità di Marta ha commissionato il suo ripristino agli esperti dell’Università della Tuscia, cosicché ne possiamo ancora oggi apprezzare le sue spiccate qualità ovvero colore rubino intenso, gusto fruttato e delicato all’olfatto.
Va bevuto a piccoli sorsi lenti e distanziati per avvertire il cambio di sapore da dolce a leggermente amarognolo, per questa sua caratteristica di gusto mutevole dolceamaro e non ben definito viene paragonato addirittura alla Gioconda di Leonardo. Il prezzo non è basso ma di sicuro non ve ne pentirete!
Civita e dintorni
Per un tour nel borgo, leggete Cosa vedere a Civita di Bagnoregio altrimenti, nel caso in cui rimaneste in zona più a lungo, vi consigliamo un’escursione alternativa al Parco dei Mostri di Bomarzo nella tenuta Orsini con le sue mastodontiche sculture e la bizzarra casa pendente che vi farà scoprire una nuova concezione di equilibrio! Se cercate qualcosa di più tradizionale, vi suggeriamo una passeggiata al lago di Bolsena.

