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Lo Scaffale di TDM: tris di donne (e fiori)

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Luoghi, non solo fisici, a guardar bene sopratutto dell’anima. Persone, personaggi, fiori, piante, colori, profumi… Serena Dandini, in un libro davvero divertente e pieno di notizie ci prende per mano per accompagnarci alla scoperta delle “storie di vita e di giardini” (sottotitolo del volume) che ha raccolto nel suo “Dai diamanti non nasce niente”, pubblicato in una curata edizione da Rizzoli.

Naturalmente si parte dal giardino dei giardini, quello dell’Eden, e poi avanti tra umorismo e riflessioni seguendo ed inseguendo piante e bulbi, con tenacia da ricercatore, fino ai quattro angoli del globo. Un simpatico compagno di viaggio, in effetti molto primaverile, ma forse proprio per questo, per scrollarci l’acqua di dosso (che in questo periodo sembra non scherzare affatto!), ci sembra adatto per trascorrere un tranquillo weekend.

Di tutt’altro tratta il bel romanzo di Rina Frank. Lei è nata ad Haifa, e da lì muove il suo racconto. Una bambina e la sua famiglia, la casa, la città ed il porto, gli incontri, poi… si cresce, si diventa donna.. Una storia piena di scorci del mondo, di viaggi, trasferimenti, ritorni. Non male per San Valentino. Il titolo è assai suggestivo “Ogni casa ha bisogno di un balcone” pubblicato da Cairo Editore. L’autrice ci informa cosa si vede dai balconi delle case, quanto questo vedere entri a far parte della vita di chi li abita, come da quel balcone da cui si gode della vista del porto di Haifa; o da quell’altro a Barcellona… Scrittura agile, ma non priva di spunti profondi sulla vita di una regione e di popoli che non sono in pace da troppo tempo.

Mettiamo sul tavolo l’ultima carta. Caroline Commanville. E chi è? Nientepopodimenochè la figlia della sorella di Flaubert. Che in fondo è un po’ come dire “conosco la portinaia del palazzo dove vive il segretario di Tizio…” a parte ciò, con Caroline proponiamo uno di quei volumetti veloci e di ridotte proporzioni che definiamo “libro da fila” o da sala d’attesa. Buono insomma da tenere in tasca, tirar su quando serve, ottimo se si ha un ora di tempo da trascorrere in un “non luogo” come un aeroporto ad esempio. “Anche mio zio Gustave Flaubert era un letterato” edito dalla cara Sellerio di Palermo. Un volumetto, dicevamo, spiritoso, arguto, che tiene buona compagnia. Oltretutto è impagabile avere l’opportunità di sentire aneddoti famigliari e, di guardare da vicino il padre della Bovary in ambito domestico, visto, appunto, da sua nipote. Alla prossima! M.I.

1 commento

Sara 8 Febbraio 2014 - 18:15

La tua foto dice più i 10 libri di giardinaggio!

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