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Ponte Milvio: non solo i lucchetti ma una lunga storia di battaglie, religione e arte

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Ponte Milvio Statua Ges C B particolare

Ponte Milvio, a Roma, sarà probabilmente conosciuto dai più per i famigerati lucchetti, acquistati a caro prezzo dagli ambulanti e applicati a centinaia al terzo lampione centrale come i due protagonisti del libro di Moccia (con tanto di lancio della chiave nel Tevere).

Nel settembre del 2012 i lucchetti sono stati rimossi perché il loro peso aveva compromesso la stabilità dei lampioni e da allora il ponte è scomparso dalle mete “obbligate” degli innamorati.

Ponte Milvio a Roma

Particolare statua San Giovanni Battista a Ponte Milvio

Particolare statua San Giovanni Battista a Ponte Milvio

Peccato, perché Ponte Mollo, 150 metri di lunghezza su sei arcate (quelle centrali sono originali), meriterebbe una tappa per le curiosità che rendono la sua storia molto interessante.

Innanzitutto è uno tra i ponti più antichi della città (risalirebbe addirittura al 207 a.C.).

Costruito prima in legno e poi in muratura, dovrebbe essere il luogo della conversione di Costantino: qui infatti, prima della battaglia di Ponte Milvio contro Massenzio nel 312 d.C., pare che egli abbia visto una croce in cielo con la scritta “In hoc signo vinces”.

Statua San Giovanni a Ponte Milvio

Statua San Giovanni a Ponte Milvio

Dopo diverse ricostruzioni e restauri vista la sua importanza in qualità di porta d’accesso a Roma da nord, il ponte venne dotato, ad entrambe le estremità, di due gruppi scultorei dalla storia affascinante.

La prima opera fu il Battesimo di Gesù, scolpito da Francesco Mochi nel 1634. Le due statue raffiguranti Gesù e San Giovanni Battista furono scolpite inizialmente per i Falconieri a decoro della cappella di famiglia presso San Giovanni dei Fiorentini (Via Giulia), ma non incontrarono i gusti dei committenti e dopo un lungo oblio, vennero sistemate sul ponte, sul lato sud, dove si trova la torretta di Valadier.

Statua Gesù a Ponte Milvio

Statua Gesù a Ponte Milvio

L’architetto francese infatti, mentre effettuava il restyling del ponte, realizzò una fortificazione in stile neoclassico con un’insolita apertura a forma di arco.

Questo arco trionfale nelle intenzioni dell’architetto doveva fungere da “bentornato” a papa Bonifacio VII di rientro dalla Francia: anziché costruirlo in legno – come si usava fare – lo realizzò in muratura, incastonandolo nella torretta. Ai suoi lati, fece installare le statue, ciascuna su di un piedistallo.

Questa distanza tra Gesù e San Giovanni Battista però, non ha mai reso facilmente identificabile il “racconto” del battesimo e molti, negli anni, hanno ironizzato sulle due statue, protese l’una verso l’altra ma non comunicanti.

Pare che lo sfottò riguardasse in particolar modo la patera in mano a San Giovanni, scambiata per una pietra che il personaggio mochiano avrebbe voluto scagliare (pensate!) contro l’altro (povero Gesù)!

Nel secondo dopoguerra, dopo 130 anni, le statue furono nuovamente traslate, questa volta nell’atrio di Palazzo Braschi (Piazza San Pantaleo) e solo di recente i calchi marmorei sono stati ricollocati sul ponte, nella identica posizione voluta da Valadier.

San Giovanni Nepomuceno e torretta Valadier

San Giovanni Nepomuceno e torretta Valadier

Altre due statue compaiono sul lato opposto del ponte: una è quella di San Giovanni Nepomuceno, protettore dei fiumaroli e dei segreti (realizzata nel 1731 da Domenico Cornacchini).

Statua dell'Immacolata a Ponte Milvio

Statua dell’Immacolata a Ponte Milvio

La statua ricorda il martirio del Santo ceco fatto affogare nella Moldava da re Venceslao: per questo, sarebbe invocato contro gli annegamenti.

Il puttino che fa capolino dal fianco destro con un dito sulle labbra lo confermerebbe anche protettore dei segreti contro le maldicenze e dei confessori.

A Praga, nel punto del ponte Carlo in cui venne gettato in acqua nel 1393, c’è una lapide: chi la tocca con la mano sinistra, secondo una convinzione popolare, avrà fortuna per dieci anni. Come si dice? Non è vero ma ci credo!

La quarta statua rappresenta l’Immacolata (opera del 1840 di Domenico Pigiani).

La chicca: ogni prima e seconda domenica del mese, dalle 9 alle 20 ha luogo “Anticaglie a Ponte Milvio. Il primo mercato dell’antiquariato”.

Come arrivare: da piazzale Flaminio (Piazza del popolo, raggiungibile con la metro A – rossa) prendere il tram 2 e scendere a Piazza Mancini. Da qui, a piedi, per duecento metri circa.

1 commento

Costantino 26 Dicembre 2013 - 16:57

Siccome il caso vuole che io mi chiami proprio Costantino, non posso non apprezzare questo luogo per la sua rilevanza storica.Sono anche contento che abbiano tolto i “lucchetti”.Buone Feste,Costantino

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