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Lo Scaffale di TDM: Letture viennesi

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Viennamas

Sono trascorsi 330 anni dal lontano 1683, anno fatidico dell’ultimo assalto ottomano all’europa. A seguito di una campagna militare vittoriosa i turchi giunsero alle porte di Vienna in luglio e strinsero d’assedio la città. La battaglia definitiva avvenne a settembre, l’esito è conosciuto: l’Europa resse l’assalto e Mustafa Pascià “girò i tacchi e tornò a casa sua”.

L’episodio ci serve per introdurre una gustosa leggenda. Si dice, infatti, che proprio durante l’assedio di Vienna i fornai della città inventarono il croissant. Sarà vero? Alcuni riferiscono che la leccornia fu sfornata con quella forma per ricordare la mezza luna turca e celebrare la vittoria. Altri dicono che la ricetta venne rubata proprio agli assedianti. Difficile districare il vero dal falso, ma le leggende sono belle proprio perchè difficili da incardinare in un quadro preciso. Perchè parlare ora di questo evento? Forse perché chi scrive prova un amore sconfinato per croissant e brioche. Forse perché in queste fredde giornate dicembrine è bello far colazione con quelle squisitezze, senza sentirsi troppo in colpa, a causa delle calorie in eccesso. In ogni caso, ci sembra ottimo lo spunto per fare una capatina nella ex capitale dell’impero asburgico. Vienna è molto, molto, natalizia. Un viaggio da quelle parti, in questo periodo dell’anno, è azzeccatissimo se si è in vena di freddo, dolci e buona musica. 

Da tempo ormai gli europei si svegliano il 1 gennaio con il concerto di capodanno (diffuso da radio e televisioni) che si tiene proprio a Vienna. Le strade sono ingioiellate elegantemente da luci e festoni, non è difficile trovare la città coperta dalla neve… un panorama stupendo! Poi, dopo una passeggiata per le vie del centro storico, magari un passaggio al mercato (che merita), il viaggiatore senza scrupoli calorici non avrà problemi a togliersi tante golose voglie. Basterà scegliere il caffè, la pasticceria o il ristorante che fa per lui, non v’è dubbio che tra quello che la città offre riuscirà a trovare il suo “angolo preferito”. 

Joseph Roth, sarà il nostro anfitrione per scoprire questo angolo d’europa, anzi di Mitteleuropa. Lo sapete, qui allo Scaffale amiamo i contrasti, se in apertura si è parlato di trionfo, ora con Joseph andiamo agli antipodi del concetto. Come fare a penetrare la complessità austriaca e viennese se non grazie alla forza propulsiva del contrasto tra elementi? Ricordiamo al volo un paio di cose. 1897 Klimt è presidente della Secessione viennese, l’arte sarà profondamente innovata da questo movimento. 1899 Freud pubblica L’interpretazione dei sogni, ed il mondo, come si dice, non fu più lo stesso. Circa un secolo prima a Vienna moriva Mozart, altro mostro sacro, innovatore della musica. Potremmo continuare saltando avanti ed indietro nel tempo. Tra le righe ricordo che anche “il pazzo con i baffetti” era austriaco, ma fortunatamente lo erano anche personaggi decisamente più innocui come il nostro Roth, o Arthur Schnitzler, od ancora, come il grande Musil. 

La marcia di Radetzky e La cripta dei Cappuccini entrambi romanzi di J. Roth, si possono leggere uno dietro l’altro e sono parti di una grande storia. Tuttavia, come è naturale, si può scegliere di portare in viaggio anche un solo volume. Leggere Roth a Vienna… non serve dire altro! Attraverso le sue storie si entra in contatto con l’anima profonda di una terra tanto complessa. Grande impero di una miriade di popoli e lingue, poi piccola regione transalpina.

Uno dei monumenti letterari di sempre, costruiti da mani viennesi, è senza dubbio L’uomo senza qualità di Robert Musil. Opera incompiuta ma sopratutto immensa. Non lasciamoci trarre in inganno dalla mole del romanzo, l’opera magna di Musil è piacevolissima, piena di ironia e per certi versi più contemporanea di tanta carta stampata oggidì.

Per letture più brevi, ma non di poca intensità, una scelta più che ottima può essere Arthur Schnitzler con il suo Doppio sogno (reso famoso a livello globale dalla trasposizione cinematografica di Kubrik: Eyes Wide Shut) per passeggiare in una Vienna perduta e che, nonostante ciò, riemerge ad ogni angolo poiché Arthur scrive “guardando dentro” e non “fuori”. Sempre suo è il geniale: Il ritorno di Casanova (anche questo portato sullo schermo, da Niermans nel 1992 con Alain Delon nel ruolo del veneziano). Tutti i libri sopra sono pubblicati dalla maggior parte delle case editrici. Per Musil suggeriamo Einaudi, per Roth e Schnitzler la cara Adelphi. Alla Prossima! M.I.

1 commento

Erika Serena from 13 Dicembre 2013 - 10:15

io me li segno tutti questi libri allora che ne ho appena finito uno su Klimt e ho ancora voglia di camminare per Vienna :)!

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