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A sud-ovest della Turchia, circa 8 km da Fethiye, incastonato tra le montagne, giace il villaggio di Kayaköy (edificato nel XVII secolo e noto anche con i nomi di Levissi o Karmylassos): un luogo dove il tempo si è fermato al 1923, anno in cui i suoi abitanti, furono costretti ad abbandonarlo, rendendolo una vera Ghost Town.

Kayaköy – foto | Dervish Images gentilmente concessa dall’autore
Popolata dai greci ortodossi fino alla fine della Guerra di Indipendenza Turca, (scoppiata per sopprimere l’Impero Ottomano -1922- e far nascere, l’anno successivo, la Repubblica di Turchia), Kayaköy subì un terribile destino. La fine della guerra fu sancita infatti con la firma del Trattato di Losanna con il quale si ufficializzava la fine le guerra greco-turca, quella turco-armena e quella franco-turca oltre a ridisegnare i nuovi confini di Grecia, Bulgaria e Turchia.

Kayaköy – foto | Dervish Images gentilmente concessa dall’autore
Il Trattato, nell’ufficializzare la nascita della nuova Repubblica di Turchia, garantiva al contempo l’incolumità delle minoranze greche da parte dei turchi e quelle musulmane da parte dei greci. Per assicurare tale protezione fu stabilito di spostare forzatamente queste minoranze (esclusivamente su base religiosa): il cosiddetto Spostamento di popolazioni deportò di fatto gli abitanti di interi villaggi, sradicandoli dalle proprie terre, dalle proprie case e conducendoli oltre le nuove frontiere. Fu un periodo drammatico e molto doloroso per circa due milioni di persone.

Kayaköy – foto | Dervish Images gentilmente concessa dall’autore
Questo triste destino spettò anche agli abitanti di Kayaköy: dovettero abbandonare tutto quello che era loro caro per andare incontro all’ignoto con la speranza, in fondo al cuore, di poter fare ritorno, un giorno, nelle proprie case.
I turchi che, a loro volta, furono trasferiti a Kayaköy, vissero il medesimo dramma. Giunti al villaggio, infatti, avvertirono immediatamente un forte disagio per la completa disaffezione a un luogo a cui non appartenevano, senza contare il fatto che erano degli agricoltori e l’ambiente montano non si prestava alle loro attività.
Anche i turchi, quindi, decisero di spostarsi a valle, abbandonandolo definitivamente.
Oggi Kayaköy è un museo a cielo aperto con le sue casette senza tetti e finestre posizionate sul lato della montagna, in maniera tale che nessuna ostacoli la visuale alle altre.
Passeggiando per le vie si possono vedere negozi, laboratori, scuole, due splendide chiese ortodosse oltre alle quattordici cappelle: nulla è stato sottratto al saccheggio di delinquenti senza cuore e all’oltraggio del tempo.
Le chiese sono gli edifici che più hanno da raccontare al turista curioso: si intravedono affreschi, mosaici e splendide architetture. Non manca pure un piccolo museo nella parte bassa del paese.

Kayaköy – foto | Dervish Images gentilmente concessa dall’autore
Per gli amanti del genere Ghost Town questa è sicuramente una meta da non perdere…
Articolo redatto da Cinzia A.C.
2 commenti
Grazie, ho trovato l’artcolo molto interessante.
Deve essere un luogo davvero affascinante!