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Aokigahara, il bosco dei suicidi.

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Aokigahara

Se decidete di fare un’escursione verso il Monte Fuji, studiate bene il sentiero che volete percorrere, soprattutto se pensate di passare per il bosco di Aokigahara.

Il bosco di Aokigahara

Nonostante la traduzione ci parli di un “mare di alberi” (cresciuto su una colata di lava secca), questo piccolo bosco, ricco di grotte vulcaniche, umido e buio, è meta non solo di escursionisti, ma di aspiranti suicidi.

Si stima che dal 1950, purtroppo, circa 500 persone abbiano deciso di togliersi la vita, impiccandosi tra le fronde intricate di Aokigahara, considerato sacro per la sua vicinanza al Monte Fuji.

Ma un numero così elevato di suicidi (tale da essere il secondo luogo a livello mondiale “per morire”, dopo il Golden Gate di San Francisco) non può essere spiegato solo con la religione.

Inevitabile il proliferare di teorie, tra cui quelle legate al paranormale che insinuano che il luogo sia popolato da fantasmi che indurrebbero al suicidio anche persone che non vi sono entrate con quell’intenzione. Oppure che strani campi magnetici farebbero impazzire.

Molto più probabilmente, il bosco è sufficientemente isolato e molte persone lo scelgono per raccogliersi in un momento di intimità.

Il dato certo è che il Governo ha dovuto prendere atto della gravità della situazione, incrementando i controlli e organizzando delle perlustrazioni annuali per rinvenire corpi sfuggiti al pattugliamento quotidiano.

Indubbiamente, incontrare cartelli che, invece di indicare il percorso da seguire, tentano di dissuadere dall’intento suicida, ricordando quanto sia bella la vita, fa sicuramente un certo effetto…

La chicca “verde speranza”: nei punti più intricati, si vedono dei nastri colorati che, snodandosi lungo percorsi immaginari, svolgono la funzione del filo di Arianna.

Si ritiene che siano lasciati dalle persone indecise, che entrano nel bosco con qualche dubbio e si lasciano alle spalle una traccia per uscirne, qualora decidessero di non andare fino in fondo all’intento di togliersi la vita (speriamo siano tanti quelli che sono tornati indietro…).

Se volete approfondire, date un’occhiata a questo video, in cui ascolterete un esperto di vulcanologia e guida forestale di Aokigahara (lo sconsigliamo per le persone più sensibili per la crudezza di alcuni fotogrammi).

1 commento

Tiziana Bergantin 15 Luglio 2012 - 19:08

Mamma mia, ma che posto inquietante, con tanto di cartelli. Com’è possibile che tante persone abbiano scelto quel luogo? D’accordo il posto isolato, ma voglio sperare che nel tempo non si sia tramutato in un sito emulativo, diventando una sorta di luogo di culto, per il fatale ultimo gesto.

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