Nel 1606, su progetto originario del Capomastro Giuseppe Giacalone, venne costruita una scalinata per unire la parte alta a quella bassa della città di Caltagirone (Sicilia, provincia di Catania).
La scala di Santa Maria del Monte (rimaneggiata nel 1844 dall’arch. Salvatore Marino), con il suo dislivello di circa 50 metri e con i suoi 142 gradini decorati con ceramiche colorate di diverso stile – a rappresentare idealmente i 10 secoli di storia della ceramica calatina – è diventata ormai l’emblema della città.
Nel luglio del 1860, padre Benedetto Papale ha iniziato un’usanza che ha definitivamente consacrato la fama della scala: quella cioè di illuminarla con migliaia di lumini per onorare San Giacomo, patrono della città.
L’allestimento della cosiddetta “luminaria” coinvolge gli artisti calatini almeno un mese prima della due giorni di festa (il 24 e il 25 luglio) e ogni anno l’obiettivo è stupire cittadini e turisti con una disposizione dei lumini tale da vestire la scalinata di un manto dai motivi floreali o geometrici a sfondo rosso, verde e bianco.
Tutto l’allestimento ha una sua precisa “coreografia” che si svolge sotto gli occhi del pubblico in rigoroso silenzio. Il capomastro dirige la “chiamata” del disegno, cioè a dire indica esattamente dove vanno posizionati i cosiddetti coppi di carta colorata.
Poi, decine di ragazzi assiepati ai lati della scalinata accendono gli stoppini all’orario convenuto (circa le 21.30).
Da quel momento, e per circa due ore, le fiammelle vive daranno vita a un impressionante disegno (poiché ogni altra luce viene spenta, l’effetto creato dall’illuminazione sarà ancor più suggestivo).
La chicca: i coppi non emanano l’odore di bruciato, ma una profumazione intensa, visto che i calatini per alimentare le fiamme utilizzano l’olio di oliva.
2 commenti
Spettacolare questa realizzazione luminosa.
bella sta cosa delle liminarie. si si:)