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Punta Troia, una prigione nella cisterna

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Se amate i panorami mozzafiato e non soffrite di vertigini, a nord ovest di Marettimo, isola delle Egadi, svetta il promontorio di Punta Troia (115 metri sul livello del mare). Vi si arriva solo via terra, partendo dal paese, lungo un sentiero molto suggestivo vista mare.

La Cisterna-Prigione di Punta Troia

Sul promontorio, nel IX secolo, i Saraceni edificarono una torretta di avvistamento. Nel 1600 gli Spagnoli, recuperando parzialmente la struttura originale, vi costruirono un castello, aggiungendovi una cisterna per l’acqua e una chiesetta.

Proprio la cisterna è ancora oggi tristemente famosa per essere stata utilizzata come cella inizialmente per gravi reati, poi anche per ragioni politiche.

Una reclusione terribile, visto che era larga solo 2 metri e lunga 7, non vi arrivava né luce né aria, vi pioveva dentro e, siccome aveva le pareti incurvate, era impossibile starvi in piedi se non esattamente al centro.

Vi fu imprigionato anche Guglielmo Pepe, un patriota partenopeo che fortunatamente, diversamente da altri detenuti, riuscì a uscirne vivo e a raccontare la sua  drammatica esperienza.

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