Per trascorrere un week durante le vacanze di Natale, abbiamo scelto Città della Pieve, città umbra che si trova in provincia di Perugia.
Come arrivare a Città della Pieve
È raggiungibile con la A1 uscendo al Casello di Fabro, a Sud, a 17 chilometri o al Casello di Chiusi-Chianciano Terme, a Nord, a 15 chilometri.
Dove abbiamo alloggiato
Per il nostro soggiorno abbiamo scelto l’Hotel Vannucci: e come poteva chiamarsi altrimenti, visto che il più grande figlio di questa terra è Pietro Vannucci, meglio conosciuto come il Perugino? Confesso di averlo scoperto una volta arrivati in loco (dappertutto si legge del Perugino perciò è inevitabile soffermarsi un secondo per approfondire l’argomento!).
Si tratta di una splendida villa con giardino privato proprio al centro della città. Nonostante questo, non si corre il rischio di rumori molesti (traffico o schiamazzi) visto che abbiamo dormito come angioletti tutta la notte e siamo stati svegliati dal canto degli uccellini: un vero paradiso!
Cosa vedere a Città della Pieve
Il borgo è pervaso dallo spirito del Perugino quindi molte tappe sono caratterizzate dalla presenza delle sue opere. Vannucci è stato uno dei più grandi pittori del Rinascimento italiano nonché maestro di Raffaello Sanzio. Prospettiva perfetta, colori delicati, figure idealizzate: questi i tratti distintivi del suo pennello.
Tra le cose da vedere nel borgo:
- Cattedrale dei Santi Gervasio e Protasio: situata nel cuore del centro storico, questa cattedrale custodisce importanti opere d’arte, tra cui “Il battesimo di Cristo” del Perugino.
- Chiesa di Santa Maria dei Bianchi: ospita l’affresco “Adorazione dei Magi” considerato uno dei capolavori del Vannucci.
- Palazzo della Corgna: questo storico palazzo rinascimentale offre arredi d’epoca e pregiati affreschi, tra cui il ciclo attribuito a Nicolò Circignani, detto il “Pomarancio”. Imperdibile il panorama dalla terrazza sulla Val di Chian e la campagna umbra. Un percorso sotterraneo collega il Palazzo alla
- Rocca Perugina: questa fortezza medievale offre una vista panoramica sulla città e sulla campagna circostante, rappresentando un punto di interesse storico e paesaggistico.
- Museo Civico-Diocesano di Santa Maria dei Servi: ospita una collezione di arte sacra e reperti storici legati alla tradizione locale.
- Percorso dei Vicoli: questa passeggiata regala un viaggio nel tempo tra case in mattoni rossi, scorci pittoreschi e improvvisi squarci sulla valle. Nel dedalo di vicoli spiccano il
- Vicolo Baciadonne: conosciuto come uno dei vicoli più stretti d’Italia, rappresenta una curiosità architettonica e una tappa fotografica imperdibile.
- Vicolo del Saltalupo: un altro vicolo storico, legato a racconti popolari su briganti e cavalieri
Cose da fare a Città della Pieve
Terminata la passeggiata, su consiglio del receptionist dell’albergo, siamo andati a visitare una cantina rinomata in zona: la Tenuta Corini di Montegabbione.
Il proprietario è stato molto affabile nel guidarci alla scoperta del proprietà, raccontandoci le difficoltà e le soddisfazioni del suo lavoro. A conclusione del tour, ci ha offerto un aperitivo sfizioso per accompagnare la degustazione dei suoi buonissimi vini. Impossibile non fare incetta di bottiglie! Noi abbiamo comprato sia il Frabusco, un rosso IGT che deriva il nome dalle iniziali dei proprietari e il Casteldifiori, un bianco IGT veramente da capogiro!
Trovare la cantina è semplice, c’è un ampio parcheggio perciò non avete davvero scuse: è da provare!
Il Ristorante dell’hotel…bella sorpresa!
In serata abbiamo cenato in hotel perché eravamo stanchi. Ero un po’ dispiaciuta perché di solito optiamo per ristoranti tipici esterni all’albergo, ma dopo aver provato le prelibatezze preparate dal cuoco del Ristorante Zafferano, ci siamo dovuti ricredere!
È una cucina umbro-toscana rivisitata, con accostamenti insoliti ma molto indovinati, innaffiata da vini sceltissimi.
I dintorni di Città della Pieve: Todi
L’indomani abbiamo deciso di visitare Todi, ma sfortunatamente abbiamo sbagliato strada. Anziché prendere l’autostrada (da prendere a Fabro, uscita Orvieto: sono più o meno settanta chilometri) abbiamo imboccato una strada interna via Montegabbione che ha allungato il tragitto e soprattutto lo ha rallentato (per chi soffre le curve, dunque, sconsiglio vivamente questo percorso!).

Todi avvolta dalla nebbia
Quando siamo arrivati, la città era avvolta nella nebbia (ho visto diverse cartoline con questo fenomeno, il che ci ha fatto pensare che non sia un evento insolito!).
Non abbiamo potuto ammirare il paesaggio e il freddo era tanto pungente, da scoraggiare qualunque passeggiata per il borgo (in un negozietto ho persino acquistato sciarpa e cappellino di lana!).
Piuttosto che restare all’addiaccio, visto che era quasi ora di pranzo, abbiamo deciso di scaldarci nel ristorante (prenotato anticipatamente) rimandando a più tardi il giro turistico.
Mangiare a Todi
Su consiglio, siamo andati al “Pane e Vino” (V. Ciuffelli 33) ed è stato veramente difficile scegliere tra le decine di appetitose proposte culinarie…Se già solo a leggere il menù sarete sopraffatti dall’acquolina, garantisco che il piatto confermerà le aspettative! La spesa media, per un pasto completo, è di circa 60 euro a coppia.
Visita nei dintorni di Città della Pieve: Panicale e Paciano
Il giorno dopo, nonostante fosse una bellissima giornata, abbiamo rinunciato all’ipotesi di tornare a Todi (troppo lontana) e abbiamo scelto due borghi molto carini: Panicale e Paciano.
Li abbiamo visitati in questo ordine perché del secondo ci avevano parlato di un borgo delizioso inserito nel novero dei borghi più belli d’Italia. Spoiler: lo sono entrambi e avremmo dovuto invertire il giro… ah se ci fosse stata una Turista di Mestiere brava a darmi il consiglio giusto!
Panicale
Pensando di fermarci per pranzo in qualche ristorante caratteristico di Paciano, abbiamo visitato Panicale “en passant”. Errore! Panicale è un paese pittoresco, arroccato su di una collina a 440 metri di altitudine, caratterizzato da una pianta a cerchi concentrici che lo hanno reso inaccessibile al nemico in periodi di guerra.
- Piazza Umberto I: la piazza principale del borgo è il cuore pulsante del paese, con la sua caratteristica fontana del XV secolo. Qui si affacciano bar, ristoranti e il Palazzo del Podestà.
- Chiesa di San Michele Arcangelo: una splendida chiesa in stile barocco con affreschi e decorazioni dorate. Da non perdere l’imponente altare maggiore e le pregevoli opere d’arte.
- Teatro Cesare Caporali: un piccolo gioiello del XVII secolo, è uno dei teatri più piccoli d’Italia, ma ricco di fascino e con una bellissima decorazione interna.
- Oratorio di San Sebastiano: qui si trova uno dei capolavori del Perugino, il celebre affresco del Martirio di San Sebastiano, una vera perla del Rinascimento.
- Museo del Tulle: dedicato alla tradizione locale del ricamo su tulle, questo museo racconta la storia di questa raffinata arte tessile umbra.
- Porta Perugina e le Mura Medievali: come dicevamo, Panicale è circondata da antiche mura medievali e conserva ancora le sue porte d’accesso storiche, tra cui la suggestiva Porta Perugina.
Grazie alla sua posizione panoramica, Panicale offre una spettacolare vista che spazia dal lago Trasimeno all’Appennino Umbro-Marchigiano. L’unico ricordo “negativo” è il vento che spero non sia una caratteristica del Panicale perché in effetti era molto fastidioso.
Se vi fermate qualche giorno vi consigliamo una vera chicca dove dormire sul lago Trasimeno anzi, proprio NEL BEL MEZZO del lago!
Il Borgo di Paciano
Come dicevamo, convinti di andare in un ameno borghetto (senza sapere che anche Panicale è inserito nel novero dei Borghi più belli d’Italia…), ci siamo diretti a Paciano.
Il borgo è costruito su uno sperone del Monte Petrarvella. È in buono stato di conservazione e l’origine medievale è denunciata dalla cinta di mura con le torri e le 3 porte di accesso (la Fiorentina, la Perugina e Porta Rastrella).
Sicuramente merita una visita Palazzo Baldeschi con il TrasiMemo – la Banca della Memoria del Trasimeno. Il museo è dedicato alla memoria e alle tradizioni artigianali della zona, tra cui la lavorazione del ferro, della terracotta e la tessitura.
Le dimensioni di Paciano non consentono che una passeggiata di una mezz’ora al massimo (qualcosina in più se si visita il TrasiMemo). Avremmo dovuto decisamente invertire il giro!
Altro consiglio spassionato: non avventuratevi con l’automobile per il centro storico! In teoria è possibile l’accesso ma è preferibile percorrerlo a piedi perché si rischia seriamente di restare intrappolati nel dedalo di viuzze costruite per un accesso pedonale (al massimo a cavallo!).
Infatti in alcuni punti (e del tutto inavvertitamente), si finisce in curve quasi a gomito in cui la manovra è pressoché impossibile… Perciò parcheggiate fuori le mura e accedete a piedi.
Voi consigliereste qualche altra tappa nei paraggi?
4 commenti
Sono del posto, abito a Panicale. Una precisazione, la chiesa di San Sebastiano ospita l’affresco del Perugino, e qui ci siamo ma l’affresco rappresenta il “Martirio di S. Sebastiano” e non la “Madonna con il Bambino” attribuito ad altro celebre artista Antonio da Faenza ed è conservata nelle Chiesa Collegiata di San Michele Arcangelo sempre a Panicale.
Ciao Massimo, grazie della precisazione, abbiamo corretto!!!
@angelo: grazie, sei molto gentile! Città della Pieve è un piccolo gioiello! :)
Ciao mi chiamo Angelo e volevo farti i complimenti per il blog , Città della Pieve mi è piaciuta molto visitata in estate con contorno la troupe di Carabinieri … continuerò a seguirti