Un borgo pittoresco incastonato nella roccia, definito dal Mommsen “perla del Molise”. Una chicca da scoprire, tappa imprescindibile in un itinerario (anche enogastronomico) che vi lascerà stupefatti: Bagnoli del Trigno.
Bagnoli del Trigno
L’amore per il Molise è scoppiato all’improvviso qualche anno fa, durante un blog tour chiamato la regione che non esiste (che la dice lunga sulla “presenza” della regione nell’immaginario collettivo dei viaggiatori).
Dopo:
- la visita del Santuario Italico di Pietrabbondante (un bel parco archeologico con vista sulla Valle del Trigno)
- Cosa vedere ad Agnone il borgo delle campane e non solo
- Rocchetta a Volturno e il Museo del Secondo Risorgimento
- il Santuario di Santa Maria del Canneto e quello di San Vincenzo al Volturno (Molise tra romani e monasteri)
ce ne siamo andati alla scoperta di altri angoli della regione visitando Bagnoli del Trigno.
Ora, intendiamoci: parliamo di un piccolo, piccolissimo borgo quindi non immaginatevi chissà quali itinerari vi proporremo in questo articolo ma, quantomeno, una dedica, molto affettuosa, a un territorio che ci ha accolti con calore ed entusiasmo!
Tutto è iniziato con una foto di Bagnoli di notte: quel grappolo di case, letteralmente aggrappato alla roccia illuminato da una luce arancio, ha evocato un senso di pace e tranquillità tali da convincermi a prenotare uno dei miei week end fuori dalle rotte turistiche!
Siamo arrivati a Bagnoli del Trigno un sabato mattina dal tempo incerto. Il Domus Hotel Bagnoli è in una posizione fantastica: dalla camera, dal ristorante, dalla terrazza si gode un panorama unico sull’intero paese abbarbicato sulla preta!
A distanza, è abbastanza evidente anche come il dislivello tra la base e la cima del paese abbia creato due zone all’interno di Bagnoli chiamate rispettivamente Terra di sotto e Terra di sopra.
Il tempo del check in e siamo andati a sbirciare tra i vicoli di questo borgo.
Se spiccano subito all’occhio il campanile di San Silvestro con la cupola a cipollina in maiolica e il maestoso castello longobardo (appartenuto alla famiglia Sanfelice), all’interno di Bagnoli si scopre ancora meglio la sua conformazione ardita, tutta in salita, strappata alla roccia o inesorabilmente fusa con essa.
Purtroppo la Chiesa di San Silvestro era chiusa e ci siamo dovuti accontentare del suo bel portale romanico-gotico a tortiglioni. Arrampicatevi sul campanile: la vista sui tetti delle case è a dir poco vertiginosa!
Se poi avrete la fortuna come noi di farvi scortare da un bagnolese doc, potrete avventurarvi alle spalle del castello Sanfelice lungo il crinale della preta e ammirare tutto il panorama che si gode dall’alto di questo gioiellino molisano verso la Valle del Trigno e quello che fu l’antico tratturo Castel di Sangro – Lucera (altra esperienza, una camminata lungo i tratturi, che dovrei mettere tra le 100 cose da fare prima di morire!)
Per scendere dalla Terra di Sopra, consigliamo la scalinata sanfelice, creata per collegare la base del paese (in prossimità della chiesa dell’Assunta) con la parte alta.
In questa chiesa potrete trovare un pezzo storico del Molise: una campana realizzata nella Pontificia Fonderia Marinelli di Agnone!
Tornati in hotel, ci siamo concessi uno spuntino fuori orario. Ci è bastato fare uno squillo per assicurarci fragranti focacce vegetariane e con affettati che abbiamo gustato in terrazza, in un silenzio surreale per le nostre orecchie abituate al costante rumore capitolino, con un panorama che non ha bisogno di commenti!
Nel pomeriggio, avremmo potuto prolungare l’effetto relax nella spa ma abbiamo preferito ritornare in paese per scattare qualche fotografia. In un’ora al massimo si può girare tutta Bagnoli ma noi non volevamo un week end frenetico pieno di cose da vedere ma un momento per staccare la spina e ritrovare ritmi più lenti.
Per cena ovviamente ci siamo fermati nel ristorante dell’hotel perché il Domus è una di quelle strutture che ha investito molto nella cucina sia in termini di qualità dei prodotti sia di particolarità del menù.
I prezzi sono (anche troppo) ragionevoli per il livello dei piatti che abbiamo potuto degustare! Raccomandiamo vivamente di provare quindi le delizie del Calice Rosso e di innaffiarle con l’ottima Tintilia del Molise Rosso, un sorprendente vino DOC prodotto in vitigni nelle province di Isernia e Campobasso.
A fine cena, sorseggiate un Bagnolino o un Trignolino e fatevi raccontare la loro storia: non vi sveliamo oltre, per non rovinarvi la sorpresa! L’indomani, dopo una bella dormita, abbiamo pianificato la nostra domenica nei paraggi di Bagnoli durante una super colazione.
In rete avevamo conosciuto una simpatica molisana proprietaria della Masseria Monte Pizzi, sempre molto attiva sui social nella promozione delle attività della sua regione (tra tutte, i viaggi della Transiberiana d’Italia a cui prima o poi riusciremo a partecipare anche noi!) che ci aveva proposto la visita di un birrificio locale e un pranzetto nella struttura di famiglia. Come dire di no?
La Fucina è un birrificio artigianale che deve il suo nome all’originaria funzione del laboratorio utilizzato da un fabbro. Il passo dalla fucina in cui si forgiano i metalli al luogo in cui si sperimentano mix di ingredienti e sapori è stato breve!
Nel birrificio abbiamo conosciuto i giovani proprietari e assaggiato (neanche a dirlo) diversi tipi di birra tra cui la CSide: consigliata (e abbiamo scoperto che questi vulcanici ragazzi riforniscono diverse birrerie della Capitale quindi quando ci va una birretta artigianale molisana ormai sappiamo dove trovarla)!
Nel tragitto verso la Masseria, abbiamo visto il ponte dei dodici archi di Carovilli, quello su cui sferraglia felice il treno storico tirato a lucido dall’associazione culturale Le Rotaie lungo la tratta ferroviaria Sulmona-Carpinone conosciuta ormai come la Transiberiana d’Italia: la voglia di essere tra i prossimi passeggeri è salita alle stelle (anzi a proposito, date un’occhiata alle prossime uscite sul sito ufficiale!).
Giunti alla Masseria Monte Pizzi (dal nome del monte che sovrasta questa bella dimora rurale) abbiamo ritrovato quella pace che è così facile incontrare in Molise, dove i ritmi sono lenti, le persone calorose e i paesaggi riposano lo sguardo.
La Masseria ha poche camere, intime e deliziosamente arredate; un ristorantino con la cucina a vista; le finestre spalancate sulle fertili terre della transumanza.
A completare il quadretto della domenica in famiglia: mamma e figlia affaccendate a cucinare, papà alle prese con la griglia. Uno spettacolo, soprattutto quando poi a tavola trovi una gran quantità di leccornie!!! Che aspettate a prenotare il vostro week end in Molise?
Come arrivare: Da Roma, prendete la A1 fino a San Vittore e proseguire per Venafro e Isernia. Ad un certo punto, la strada consigliata dal navigatore (se avrete messo l’indirizzo “Variante Esterna”) vi farà imboccare una strada più breve ma tortuosa (ad un certo punto crederete di esservi smarriti tra le montagne) quindi dopo le indicazioni per Isernia imboccate la SS 650 (Fondo Valle Trigno) fino all’uscita per Bagnoli del Trigno.