Se volete fare un’esperienza davvero forte, a livello emotivo, vi consigliamo una tappa a Oradour-sur-Glane. Questa cittadina francese (che entra nella nostra rubrica Meteore) è stata ribattezzata da Chirac “Villaggio Martire” perché nel 1944 venne letteralmente rasa al suolo dai tedeschi.
La Storia di Oradour sur Glane
Per scoraggiare i tentativi di resistenza nella regione del Limosino i nazisti decisero di dare una lezione esemplare ai ribelli: il 10 giugno circondarono il borgo, rinchiusero donne e bambini in una chiesa e la fecero saltare per aria. Gli uomini vennero rinchiusi in fienili e garage, vennero gambizzati e poi dati alle fiamme.
Morirono 642 persone. Se ne salvarono poche decine. Oradour-sur-Glane giace spettrale e silenziosa uguale e identica a come la lasciarono 68 anni fa i sopravvissuti. Si decise infatti di ricostruire la città nuova nelle vicinanze e di lasciare il vecchio abitato come un agghiacciante memoriale all’aperto.
Per approfondire la storia del Villaggio martire, oltre alla visita tra le rovine è caldamente consigliata una tappa al Centro della Memoria.
Orari: è aperto tutti i giorni dal 1 febbraio al 15 dicembre. Per tutto il mese di febbraio, apertura dalle 9 alle 17; dal 1 marzo al 15 maggio, apertura dalle 9 alle 18; dal 16 maggio al 15 settembre, apertura dalle 9 alle 19; dal 16 settembre al 31 ottobre, apertura dalle 9 alle 18; dal 1 novembre al 15 dicembre, apertura dalle 9 alle 17.
Prezzi: 7,80€ intero; 5,20€ ridotto (studenti, ragazzi dai 10 ai 18 anni, disabili e veterani di guerra). Per le mostre temporanee è richiesta un’integrazione di 2,50€.
Biglietto cumulativo famiglia (2 adulti e 2 bambini) €.22
10 commenti
@ernest: concordo, non lontano da noi né nel tempo né nello spazio…
@alessia: è un evento poco conosciuto in effetti, anche se di documentazione sul web ce n’è molta.
@fabiana: hai perfettamente ragione. Basta guardare i video per farsi comunque un’idea del luogo e leggere le testimonianze per prendere coscienza di un episodio storico agghiacciante.
@exo: grazie a Te per aver letto e apprezzato!
@adri: lo credo anche io: ricostruirla avrebbe fatto perdere un pezzo di storia. E invece è bene che resti a perenne memoria.
@vele: concordo anche io. Quanto al give…vengooooo!
@N2O: anche per me è stato drammatico apprendere di tutta la storia ed ho voluto parlarne per condividere con voi l’emozione che mi ha suscitato
@erika: lieta di avertene parlato. Un caro saluto a te. Non passo da un po’ da tutti voi perché ho la febbre, ma mi rifarò presto!!!
@laduchessa: grazie!!!
Non conoscevo questa triste storia. Un caro saluto Monica
Un post molto interessante!
queste storie mi fanno sempre rimpicciolire il cuore, non riesco a capacitrmi di tanta atocità…
Sono d’accordo con Exodus: è una testimonianza vivente, un paese che coi suoi ricordi ci trasmette delle emozioni forti.PS. Vorrei invitarti al primo Giveaway di Colorare la vita: in palio c’è un libro ambientato a Venezia. Per saperne di più, ti lascio l’indirizzo della pagina:http://colorarelavita.blogspot.com/2012/02/giveaway-veneziano-la-verita-del.htmlCiao 🙂
Lasciando il vecchio paese com’é, i francesi hanno compiuto un’opera perenne di grande valore umano!
Sì, è una testimonianza vivente, grazie a Te per averne parlato. Per non dimenticare.
Ho cercato anch’io un po’ di notizie, come non farlo!
Un viaggio che certamente lascia il segno, in realtà….. anche senza viaggio!
ho dato uno sguardo in internet a questa storia… sono sconvolta… pazzesco…
davvero da brivido.
Concordo sul lasciare così il paese, bisogna ricordare che tutto questo poi non è successo lontanissimo da noi.