Viaggio in India del Nord

5,6K

Per il nostro primo viaggio in India, abbiamo deciso di puntare su un itinerario classico rivisitato. Al tradizionale triangolo dorato Delhi-Agra-Jaipur abbiamo aggiunto il tour Rajasthan (con Jodhpur e Udaipur) e Varanasi, la Città Sacra.

Abbiamo escluso il Kerala perché è un viaggio a sé stante, sia per i giorni da dedicarvi sia per il fil rouge – la natura – che  caratterizza l’itinerario a Sud.

Viaggiare in India: fai da te o con un’agenzia

In considerazione delle tappe inserite e dei 10 giorni a disposizione, abbiamo optato per un viaggio in India organizzato. L’agenzia ha dovuto contemperare le nostre aspettative con l’oggettiva fattibilità dei ritmi imposti dall’itinerario. La pianificazione è stata perfetta. Il driver che ci è stato assegnato si è rivelato un plus. In alcuni siti, dove abbiamo voluto assoldare una guida, ci ha supportati brillantemente nell’ingaggio. La scelta degli hotel, poi, si è rivelata eccellente con una chicca che ha reso il soggiorno ancor più entusiasmante: in quello di Varanasi aveva alloggiato Tiziano Terzani!

Se volete il riferimento dell’agenzia, lasciate un commento e vi mandermo un messaggio con tante info utili!

Cosa vedere in India: le tappe del nostro itinerario

1° giorno Arrivo a Delhi – Agra (240km; 4/5 ore)

Arrivo a Delhi all’alba. Ci sarebbero numerosi siti della città vecchia da visitare ma optiamo per un soft tour.

• la Moschea del venerdì
• Gandhi Smirti, il luogo in cui Mahatma trascorse gli ultimi 144 giorni della sua vita e fu assassinato il 30 gennaio 1948 o il Raj Ghat, il suo memoriale
• la Porta dell’India
• il palazzo del Governo
• i Giardini Lodhi, dove sono seppelliti diversi personaggi illustri della dinastia Mughal. Su tutte, spicca la tomba di Muhammad Shah
• il Mausoleo dell’Imperatore Humayun (Patrimonio Unesco)

Se il vostro programma prevede una notte a Delhi, approfittatene per visitare anche il bellissimo complesso di Qutb, dove sorge il minareto Qutb Minar (XII sec.), il più alto del mondo, simbolo di Delhi.

A metà pomeriggio, trasferimento verso Agra. All’arrivo, vale fare l’ultimo sforzo per regalarsi la vista del Taj Mahal ormai chiuso.

Notte ad Agra.

2° giorno Agra – Fatehpur Sikri – Jaipur (250km 4 ore e mezza)

Visita del superbo Taj Mahal (chiuso il venerdì), una delle sette meraviglie del mondo e patrimonio Unesco. Simbolo dell’amore del Gran Mogol Shah Jahan per la moglie Mumtaz Mahal, morta di parto. Il monumento, rivestito con marmo di Makrana ed intarsiato di pietre dure, è stato costruito tra il 1632 e il 1648.

Lungo il tragitto verso Jaipur, sosta a Fatehpur Sikri, patrimonio Unesco. La città, costruita dall’imperatore Akbar come nuova capitale dell’impero, dopo solo 13 anni è stata abbandonata.

Secondo un’ipotesi poco plausibile, la corte si trasferì per una grave mancanza d’acqua ma è più plausibile una motivazione strategico-militare. Certamente fu “dimenticata” e saccheggiata finché non è stata oggetto di restauro durante la reggenza britannica. Oggi un fascino malinconico avvolge Fatehpur Sikri rendendola una meta da inserire nel proprio itinerario. Arrivo a Jaipur capoluogo del Rajasthan.

Notte a Jaipur.

3° giorno Jaipur

Escursione ad Amber per la visita al Forte di Man Singh, un bellissimo esempio di architettura Rajput risalente alla fine del XVI secolo.

Siccome il forte si trova su una collina è possibile raggiungerlo a dorso di elefante o in jeep (video).

Ritorno a Jaipur per il tour della Città Rosa, così chiamata per il colore delle facciate delle case nella città vecchia.

Tappa per immortalare il suggestivo Jal Mahal, il Palazzo sull’acqua. La particolarità di questo edificio in pietra rossa che spunta dal lago artificiale Man Sagar è che solo la terrazza giardino superiore è visibile tutto l’anno. La restante parte (ben 4 piani) emerge solo quando il livello dell’acqua si abbassa. Stranamente, nessuna stanza del palazzo è adibite ad alloggio.

A Jaipur potrete inoltre vedere:

• l’Hawa Mahal (il Palazzo dei venti o Palazzo della brezza). Questo edificio, in arenaria rossa e rosa e in perfetto stile rajput, fu realizzato in modo da preservare la privacy delle donne della famiglia reale consentendo loro di guardare in strada senza essere viste a loro volta.
• l’Osservatorio Astrologico Jantar Mantar uno dei 5 costruiti dal maharaja Sawai Jai Singh II nel paese. In ciascuno si trova una meridiana e quella di Jaipur, la più grande e la meglio conservata, è riconosciuto Patrimonio Unesco.

Notte a Jaipur.

4° giorno Jaipur – Jodhpur (330km, 6 e mezza circa)

In direzione Jodhpur, ci fermiamo sul Lago Pushkar. Questo lago, circondato da oltre 300 templi e 52 ghat (scalinate che scendono dalla sponda al fiume) è considerato sacro dagli induisti. Secondo la credenza, infatti, fu creato da un petalo caduto dal fiore di loto con cui Lord Bramha uccise un demone. Altri parlano delle lacrime di Brahma.

Di certo c’è che Pushkar è una città spirituale e i devoti, scendendo lungo i ghat, si immergono nelle sue acque come rito purificatore (puja) almeno un volta nella vita. La curiosità: Pushkar è una città vegetariana e sull’introduzione, consumo e vendita di carne è assolutamente intransigente.

Il viaggio prosegue verso Jodhpur, la pittoresca città con le case intonacate di celeste e per questo nota anche come “Città Blu”.

Visita dell’imponente Forte Mehrangarh che svetta su uno sperone roccioso di oltre 400 metri. Rudyard Kipling lo descrisse così “A Palace that might have been built by Titans and colored by morning sun”.

Altri due sono gli edifici da vedere: le Jaswant Thada (le tombe attuali della famiglia reale) proprio ai piedi del forte e il palazzo Umaid Bhawan sulla collina di Chittar.

A 9 chilometri dalla città si trovano – in buono stato di conservazione – i Mandore Gardens, un parco con tombe e cenotafi della città fantasma di Mandore.

Notte a Jodhpur.

5° giorno Jodhpur – Ranakpur – Udaipur (250km, 5 ore e mezza)

Dopo 150km si arriva a Ranakpur, un remoto villaggio tra i monti Aravalli, conosciuta per i suoi 4 templi giainisti, veri capolavori in stile Māru-Gurjara. La precisa simmetria, le migliaia di colonne decorate ognuno in modo differente, le statue, le cupole, tutto in cangiante marmo bianco, rendono questo complesso assolutamente da visitare (video).

Inoltre la rigogliosa giungla in cui svettano, abitata da tantissime scimmie, è sicuramente un ulteriore elemento di appeal. Arrivo a Udaipur, la capitale dell’antico stato principesco del Mewar adagiata sulle sponde del lago Pichola.

Notte a Udaipur.

6° giorno Udaipur

Dopo la città rosa e la città celeste, visitiamo anche la Città Bianca. Assolutamente da vedere:

• il City Palace, il palazzo reale più grande del Rajasthan (244 metri di lunghezza per 30 metri di altezza)
• Bagore ki Haveli una Haveli del XVIII secolo, in riva al lago Pichola

Il giro in barca sul lago Pichola al tramonto è un must (video). Su questo lago artificiale fluttuano due isole-hotel: Jagmandir, parzialmente accessibile agli esterni e Jagniwas, non accessibile perché sede del luossuoso Taj Lake Palace Hotel.

Anche l’alba è un momento affascinante per scoprire (anche) abitudini e riti consolidati da secoli lungo le sponde del lago.

Notte a Udaipur.

7° giorno Udaipur – Varanasi

Volo per Varanasi via Delhi. Arrivo nell’Uttar Pradesh, a Varanasi, la Città più Sacra in assoluto per gli induisti.

I pellegrini si recano a Varanasi per le abluzioni nel Gange; quelli in età avanzata sperano di morire in città ed essere bruciati lungo il fiume per sfuggire al samsara (il ciclo delle reincarnazioni). Giro in barca al tramonto sul Gange.

Notte a Varanasi nel Ganges View Hotel amato da Tiziano Terzani e citato nel romanzo “L’ultimo giro di giostra”.

8° giorno Varanasi

Sveglia prima dell’alba per recarsi nuovamente sulle rive del Gange, per osservare i pellegrini che si bagnano nel fiume, le pire funerarie e gli antichi palazzi che sorgono sulle sue sponde (video). Il Gange può (anzi deve) essere percorso anche lungo i 6km di argine caratterizzato da 84 ghat dove si svolge la vera vita dei cittadini.

Passeggiando invece per le strade di Varanasi potrete imbattervi in capre e mucche trattate con amorevole simpatia.

Sosta al Tempio d’oro e alla Moschea di Aurangzeb.

Notte a Varanasi.

9° giorno Volo per Delhi

Atterrati a Delhi, potete completare la scoperta della capitale con visita del Bahai Temple (Lotus Temple), il Red Fort o il Tempio sikh di Gurudwara Bangla Sahib.

Notte a Delhi.

10° giorno Volo per Roma

Viaggio in India costi

A questo punto, possiamo finalmente parlare del costo del nostro viaggio in India. Il tour descritto con il driver + i voli interni in economy class + tutti gli hotel + due uscite in barca sul Gange a Varanasi (una al tramonto e una all’alba) + il tour sull’elefante è costato 1.000€ a persona in camera doppia. Ovviamente i voli intercontinentali li abbiamo acquistati a parte.

Quando prenotare un viaggio in India

Data l’estensione del paese, si individuano tre stagioni: un’estate calda ed afosa (da marzo a fine maggio), la stagione dei monsoni (da giugno a fine ottobre) e un inverno fresco e soleggiato (da novembre a fine febbraio). Il viaggio andrebbe quindi prenotato in quest’ultimo periodo. Noi, per ragioni legate al lavoro, siamo andati a fine aprile. Possiamo confermare che faceva caldo, soprattutto a Varanasi, ma non era proibitivo.

Un altro criterio di scelta, potrebbe coincidere con festività particolari tipo il Desert Festival a Jaisalmer che cade nel mese di febbraio (tre giorni prima della luna piena). La festa si celebra tra le splendide dune del deserto del Thar.

Oppure in occasione del Festival di Holi che celebra l’arrivo della primavera. Avete mai visto video e foto di turisti e local imbrattati di polveri colorate? Ebbene con quell’usanza si vuole rievocare un rito induista che simboleggia la rinascita!

Documenti e visto per l’India

E’ necessario il passaporto con validità residua 6 mesi all’arrivo nel paese. E’ inoltre richiesto il rilascio di un visto turistico (o medico o business) direttamente sul sito ufficiale Indian e-Visa. Il costo varia a seconda della tipologia e della durata. Sono previsti 3 visti turistici:

• validità 30gg – costo 29€ circa
• 1 anno – costo 45€ circa
• 5 anni – costo 87€

Se vi affidate ad altri portali (che fungono da agenzia di servizio) il costo ha naturalmente un incremento di circa 50€ perché si occupano di tutta la pratica (con assistenza in italiano).

Consigli pratici (e di buonsenso)

Prima di partire, stipulate una buona assicurazione di viaggio: la nostra è Columbus e nell’articolo dedicato vi spieghiamo perché abbiamo optato per il pacchetto annuale mondo intero.

Non sono previste vaccinazioni obbligatorie. Se vi attenete a comportamenti scrupolosi sul fronte acqua (bere solo quella sigillata, anche per lavarsi i denti, evitare ghiaccio e verdura e frutta crude). Lo street food sarebbe da evitare perché le condizioni igieniche sono scarse. Rispettando questi standard, dovreste tornare a casa senza grosse disavventure.

Il volo per Varanasi da Udaipur via Delhi dura circa 1h30 a tratta. Se potete, evitate uno scalo troppo breve nella capitale perché il rischio di perdere la coincidenza per la Città Sacra è più che concreto.

Per gli hotel, consigliamo di alloggiare almeno una volta nelle haveli, abitazioni sfarzose e riccamente decorate convertite in strutture turistiche. Normalmente sono dotate di prese a due fori (come da noi) ma siccome alcune hanno mantenuto quelle a 3 fessure verticali (come in Inghilterra) è preferibile mettere un adattatore in valigia.

Optate per un driver, come abbiamo fatto noi. Guidare in India non è uno scherzo e vi accorgerete che bisogna essere avvezzi agli ostacoli imprevisti che si palesano all’improvviso (tipo risciò, pedoni e… mucche!).

L’indian style è un mood. .

I ghat crematori a Varanasi sono due e sorgono nel cuore della città. E’ difficile che riusciate ad avvicinarvi. Qualora accadesse, non vi passi per la mente di fotografare le pire o i cadaveri. Per gli induisti è un rito dall’alto valore spirituale non folklore. Rispettateli.

Letture prima di un viaggio in India

Il blog fotografico (e di viaggi) di Andrea Marchegiani: ispirazionale, sotto tutti i punti di vista.

L’ultimo giro di giostra di Tiziano Terzani

La fine è il mio inizio di Tiziano Terzani

L’odore dell’India di Pier Paolo Pasolini

Shantaram di Gregory David Roberts

Articolo scritto da Luigi Vasta