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Tour enogastronomico in Toscana

Pubblicato: Ultimo aggiornamento il
Dove mangiare Pienza

Il nostro tour enogastronomico in Toscana è stato caratterizzato da tre tappe: Pienza, Val di Chiana e Montalcino!

Pienza

L’indirizzo per un pranzetto da leccarsi i baffi a Pienza è Piazza di Spagna. In questa piazzetta intimamente raccolta, troverete diversi ristorantini. Noi abbiamo scelto senza la benché minima esitazione Sette di Vino grazie alla lavagnetta che campeggia all’ingresso di questa piccolissima osteria (dove c’è scritto tutto quello che NON troverete: coca cola light, internet, cappuccino, pasta, pizza)!

Abbiamo capito subito che l’apparenza burbera ci avrebbe riservato in realtà una piacevole sorpresa e vi consigliamo di fermarvi, anche a costo di dover aspettare che si liberi un tavolo perché vale davvero la pena (e nel frattempo potrete bere un bel bicchiere di vino della casa!).

Il menù tipicamente toscano vi indurrà ripetutamente in tentazione. Cedete senza timori e non ve ne pentirete! Noi abbiamo ordinato:

  • crostini misti caldi (funghi e tartufo, formaggio e noci, fegatini, pecorino e olive nere),
  • bruschette (pomodoro e olio, pecorino olio e tartufo, ricotta e cipolla),
  • lardo di colonnata con pane caldo,
  • pecorino alla griglia,
  • zuppa di pane e fagioli,
  • fegatelli di maiale,
  • ceci al rosmarino,
  • e cipolline in agrodolce.

Tutti assaggini, naturalmente, ma che vi faranno alzare dalla tavola assolutamente soddisfatti, soprattutto se vi concederete anche una fetta di “serpe di Pienza”.

Non guasta l’ottimo rapporto qualità prezzo (20€ circa a testa) che vi farà eleggere questa osteria a luogo del cuore (o dello stomaco) di Pienza.

Shopping di prodotti tipici a Pienza

Su consiglio dell’inossidabile e toscanissimo proprietario, Luciano, abbiamo fatto incetta di pecorino locale e non solo, da Marusco e Maria, un’enoteca in Corso il Rossellino 19-21 (a due passi).

Pecorino-Pienza

La scelta di Pecorini nell’Enoteca Marusco e Maria

In Val di Chiana tra le bufale

Il viaggio con mamma e papà ci ha portati quindi in Val di Chiana dove abbiamo scelto di fermarci nella Tenuta la Fratta (una proprietà che si estende su 400 ettari tra Sinalunga e Torrita di Siena) intenzionati a scoprire la nuova locanda aperta da poco ma soprattutto per dedicarci una cena a base di chianina, da capi allevati con foraggi bio direttamente nell’azienda agricola (provate la tartare, gli hamburger e ovviamente la classica bistecca alla fiorentina).

Leggete dove dormire in Val di Chiana per scoprire le due possibili strutture in cui alloggiare presso la Tenuta!

La-Toraia-Tenuta-La-Fratta

Hamburger, tartare e carpaccio di chianina nel ristorante La Toraia

L’indomani ci siamo diretti verso Montalcino: che tour enogastronomico in Toscana sarebbe stato senza vino?

Il borgo era rinomato per i suoi rossi già nel ‘400. Il salto di qualità si ebbe nel 1888 con l’intuizione di Ferruccio Biondi Santi di eliminare il Canaiolo e il Colorino dalla “ricetta tradizionale” del Chianti utilizzando esclusivamente il Sangiovese.

Il disciplinare della DOCG è molto stringente e il Brunello deve fare un periodo di affinamento di 2 anni in rovere e 4 mesi in bottiglia per un totale di 5 anni di invecchiamento dalla vendemmia prima di essere immesso al consumo.

Per la Riserva, i tempi sono ancora più lunghi (6 anni): evidentemente è per questo che si dice che il Brunello è un vino per gente paziente!

Come dicevo prima, questa è una terra di rossi eccellenti, sempre a base Sangiovese, che si prestano a essere consumati più giovani come il Rosso di Montalcino DOC a cui basta un anno di invecchiamento dalla vendemmia.

In pochi conoscono il Moscadello di Montalcino, un bianco DOC da dessert – prodotto come suggerisce il nome da uve di moscato – che persino Foscolo beveva e che ultimamente sta tornando in auge.

Degustazione di Rosso e Brunello in un'enoteca di Montalcino

Degustazione di Rosso e Brunello in un’enoteca di Montalcino

Per fare un vero viaggio sensoriale, abbiamo scelto un’enoteca centralissima, la Grotta del Brunello (pare la più antica del borgo) dove abbiamo optato per una degustazione dal Rosso al Brunello di Montalcino in accompagnamento a una serie di taglieri (affettati, formaggi e verdure).

Francamente, visto che i prezzi non sono proprio abbordabili a fronte della quantità di vino versato nei calici (sono più propriamente “assaggi”: 3,5€ il Rosso, 5€ il Brunello, 7€ il Riserva) probabilmente sarebbe più conveniente ordinare direttamente una bottiglia (dipende sempre da quale eh!) e pasteggiare con quella.

Per restare in tema vino, nella vicinissima Piazza Garibaldi, sul muro del Palazzo Comunale, potrete ammirare una serie di piastrelle “celebrative”, il tributo del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino a ciascuna annata a partire dal 1992.

piastrella-brunello-montalcino

La piastrella realizzata da Oscar Farinetti nel 2013

Ogni piastrella, realizzata da personaggi famosi italiani e stranieri, misura 30×30 cm; riporta l’annata e il numero di stelle assegnate e viene affissa durante la manifestazione Benvenuto Brunello (qui potrete vederle tutte).

2 commenti

Giancarlo 2 Dicembre 2018 - 11:14

Complimenti, il sito e le foto sono molto migliorate, un piacere leggerti. Grazie!

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Monica Nardella 9 Dicembre 2018 - 21:41

Ciao Giancarlo grazie mille, migliorare è sempre importante e sapere che qualcuno se ne accorge, ancora di più!

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