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Il Gusto di Viaggiare: Scilla, i sapori nei luoghi del mito

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Antipasto misto mare

Ci racconta il grande Omero, nell’Odissea, della ninfa Scilla che fece ingelosire Circe e per questo venne trasformata dalla maga in un orribile mostro.

La leggenda di Scilla e Cariddi

La leggenda di Scilla e Cariddi, ripresa poi anche da Virgilio, nasce dalla personificazione in creature mostruose delle correnti marine e dei profondi mulinelli che prendevano forma nello Stretto di Messina e che ne rendevano assai disagevole la navigazione e talvolta persino il semplice attraversamento.

Se Cariddi era il mostro della sponda siciliana che con i suoi vortici risucchiava i marinai, Scilla era il mostro del lato calabrese ed era “colei che dilania” proprio perché le correnti facevano infrangere le imbarcazioni contro le sue rocce.

Scilla e Cariddi

Scilla e Cariddi – foto | gianluca locicero

Vi chiederete perché allora queste acque erano così trafficate sin dall’antichità? Innanzitutto perché chi puntava verso oriente non doveva circumnavigare la Sicilia e poi perché, soprattutto per la gente del posto, quelle acque così turbolente costituivano una preziosa risorsa essendo da sempre tra le più pescose di tutto il Mediterraneo.

Per questo i pescatori con le loro piccole imbarcazioni sfidavano continuamente le acque dello Stretto, sapendo di venire ripagati abbondantemente con reti gonfie di pesce.

Spadara

Spadara – foto | Luca Di Vito

Come potrete dedurre, la gastronomia di Scilla e dell’area dello Stretto in generale ruota attorno alla pesca e itticoltura, ma non manca una nutrita varietà di prodotti di coltivazione agricola, in particolare gli agrumi e i peperoncini piccanti.

Andando più nello specifico, possiamo affermare che a farla da padrone sono due tipi di pesca che si praticano con le apposite imbarcazioni, quella del pescespada e del tonno.

La prima viene effettuata con la spadara, la particolare barca con un pennone al centro per l’avvistamento ed un lungo ponte esterno dove si posiziona l’addetto all’arpionatura.

La pesca del tonno, altrettanto famosa, si pratica con la tonnara comandata dal “Rais” e un tempo caratterizzata dalla cosiddetta “mattanza” (ovvero le fasi finali della pesca in cui i tonni venivano arpionati per essere tirati a bordo e spargevano enormi quantità di sangue, tant’è vero che il termine è divenuto di uso comune come sinonimo di massacro o uccisione cruenta).

Spiedino di pescespada

Spiedino di pescespada

Il pesce spada è l’alimento principe della gastronomia di Scilla e viene servito in diverse preparazioni: il classico è il trancio alla brace o grigliato con aromi; spesso viene adoperato come base per squisiti sughi marinari e pietanze più sfiziose e ricercate come carpaccio o involtini.

Per il tonno vale il discorso fatto per lo spada, ma solo per quanto riguarda il pescato, perché non va dimenticato che il tonno in buona parte viene adoperato per le conserve sia artigianali che industriali.

Ma la ricchezza ittica non si ferma qui perché a Scilla e nel messinese si catturano anche ricciole, muggine e pesce azzurro come la guglia imperiale per non parlare di molluschi e crostacei data l’estensione della costa e la sua varietà.

Se ne può dedurre che il panorama gastronomico di Scilla è essenzialmente basato sul suo mare e le numerose specie che lo popolano e che danno vita a piatti saporiti e a volte tramandati di generazione in generazione come il pesce spada alla ghiotta, saporita ricetta tipicamente dello Stretto che lo vede preparato in padella con un soffritto di cipolla bianca e rosolato con pachino, capperi e olive verdi “schiattate” come da tradizione calabrese e un filo d’olio d’oliva a freddo finale.

Gamberoni

Gamberoni

Altre ricette storiche sono il filetto di tonno rosso scottato anche detto all’antica e le alici “arriganate” ovvero cotte o marinate con origano e peperoncino.

Il re è dunque il pesce ma la sua regina è la celeberrima cipolla rossa di Tropea che ormai vanta innumerevoli tentativi di imitazione ma solo nell’area vibonese e reggina può essere assaporata l’originale, quella con un sapore unico e tipicamente dolciastro.

Erroneamente molti pensano che sia tondeggiante ma non è esatto perché quella doc è leggermente “pizzuta”.

Viene largamente usata come base di soffritti e sughetti per condire la pasta o il pesce, però è così buona che viene adoperata anche come protagonista del piatto in diverse ricette soprattutto al forno o in connubio con le patate locali di montagna. È molto diffuso mangiarla anche cruda nelle insalate miste o di pomodoro e tonno.

Tonno su cipolla rossa di Tropea in agrodolce

Tonno su cipolla rossa di Tropea in agrodolce

La produzione ortofrutticola è fiorente e vi sono specie autoctone sia di melanzane che di peperoni da cui si traggono le varie conserve sia per essiccazione che sott’olio o aceto, ma tipica della zona di interesse è la coltivazione degli agrumi, tra cui spiccano il cedro ed il bergamotto che nella stagione di fioritura pervade tutta la costa con il suo delicato profumo e da cui si ricava un olio essenziale prezioso per vari usi sia cosmetici che di aromaterapia, entrambi sono anche base per liquori ed infusi vari.

Scilla

Scilla – foto | manlio.gaddi

Se non volete muovervi da Scilla sicuramente non sarà un peccato perché vi basterà visitare il castello dei Ruffo o passeggiare per i borghi del piccolo paesino, in particolare il borgo di “Chianalea” o piana della galea, detto anche “acqua grande o canalea” caratterizzato dalle case che sorgono direttamente sugli scogli, divise da strette viuzze che portano tutte all’acqua, per questo viene chiamata anche “la piccola Venezia”.

Se invece volete visitare i dintorni recatevi a Reggio Calabria dove potrete scegliere tra i vari musei o godervi una semplice camminata sul lungomare gustando un’ottima granita accompagnata da una fragrante brioche.

SOSTA GOLOSA

Bagnara Calabra – la perla della costa viola
A pochi km da Scilla fate tappa se vi capita nella cittadina di Bagnara Calabra dove avrete l’occasione di gustare un torrone tra i più buoni d’Italia.

Qui i maestri torronai  seguono tuttora i tradizionali metodi di lavorazione utilizzando materie prime di eccellente qualità.

Cannelloni di pescespada

Cannelloni di pescespada

DOVE MANGIARE

U Baìs  Il Pirata – Chianalaea

Caratteristico ristorante nel borgo di Chianalea con affaccio diretto sul mare ed una pedana dove si può mangiare addirittura sull’acqua. Il nome “U Baìs” è un soprannome del XVIII secolo che significa “persona giusta e equa”, perché l’antenato dell’attuale proprietario ricompensava i suoi lavoratori in natura, con “pesate”  di pesce garbate e congrue. Inutile dirvi che il menu proposto si basa sul mare ed i suoi splendidi prodotti: l’antipasto misto è ricco e profumato di mare in cui spiccano gli sfilettati, le alicette fritte, le polpettine di spada e la tipica frittella di neonata.

Risotto gamberi e limone

Risotto gamberi e limone

I primi variano  dal classico risotto ai gamberetti e limone, fino ai cannelloni di pesce spada. I secondi anche vengono proposti in base al prodotto reperito ma ovviamente non perdetevi il pesce spada nelle varie preparazioni o la bistecca di tonno su letto di cipolla di Tropea in agrodolce.

SOUVENIR GOLOSO

Questa volta, oltre a consigliarvi il liquore al bergamotto come souvenir da bere, vi suggeriamo di riportare con voi un assaggio delle conserve di tonno, in particolare nelle sue versioni con la cipolla di Tropea o al peperoncino.

Articolo redatto da Fabio e Irene

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