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Lo scaffale di TDM: New York, la mela è servita!

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New York Taxi

La “zelante” ISTAT ci informa che siamo tutti più poveri (…sob!), eppure, nonostante non sia proprio dietro l’angolo di casa, anche quest’anno una delle mete più gettonate saranno gli States, ed in particolare New York.

Cogliendo le sollecitazioni venute dalle centinaia e centinaia e eeeh! di mail giunte in redazione, invocanti un altro articolo sul “nuovo mondo”, dopo i Caraibi, torniamo oltre l’Atlantico. Destinazione, appunto, New York City.

“La grande mela” è una megalopoli, impossibile da codificare in formule: è troppo grande e multistratificata per esaurirla in uno o più libri, sarebbe difficile anche se si trattasse di una piccola biblioteca! Allora, come fare? Tradendo uno dei mantra di questa rubrica, diciamo: non solo carta. Per questa volta è contemplato l’uso di tablet e/o eBook reader.

Così sarà possibile caricare ogni ben di Dio in fatto di libri, guide e ciò che volete per far contenti tutti i palati. Inoltre, credo sia difficile non mangiare una pizza a Napoli, non scattare una foto al Colosseo a Roma, non bere una birra a München, non avere in tasca un qualche oggetto high tech a New York.

Statua della Libertà

Statua della Libertà

1924, Gershwin, Rapsodia in Blu… iniziamo dalla musica. Questa è la colonna sonora con la quale accompagnare il primo libro che vorremmo in valigia: Manhattan Transfer di John Dos Passos.

Libro e musica sono contemporanei, Dos Passos pubblicò, quella che resta una delle sue opere migliori (nonché la più famosa insieme all’indimenticabile: 42° Parallelo) nel ’25. Si dirà, ma come, prima si parla di tablet ed ora di un libro vecchio di novant’anni?

La ragione è semplice: Manhattan Transfer è un grande libro! Chi non lo ha letto, non può immaginare quanto sia moderno, fresco, vivo! Il titolo introduce immediatamente il lettore nel mondo contenuto tra le pagine: la città! Personaggi, momenti di vita varia che si incastrano, sono elementi narrativi secondari, è New York la protagonista della storia.

Come dicevo, si tratta di grande letteratura, l’autore è uno dei più importanti narratori americani del secolo scorso, e tanto per capire di quale ambiente parliamo, Dos Passos, almeno in questa sua opera (come nel già citato 42° Parallelo), è grande tanto quanto, per citarne tre: Hemingway, Fitzgerald, Faulkner.

Sentirete il frastuono del porto della grande città, seguirete il movimento degli abitanti e delle autovetture intente nel viaggio all’interno delle arterie viarie, il puzzo ed i profumi delle case e delle strade esaleranno dalle pagine, mentre la Rapsodia di Gershwin scandirà il tempo.

Per conoscere la “nascita contemporanea” di una delle capitali del mondo “dove ogni cosa accade”, è ripubblicato, meritoriamente, da Dalai Editore, a metà prezzo si trova in formato Kindle.
 
Facciamo un salto in avanti e continuiamo a “leggere” la grande mela, seguendo un autore contemporaneo, Don DeLillo, il libro è: Underworld.

Probabilmente, una delle prove letterarie più importanti degli anni novanta. Underworld, è un romanzo a tutto tondo che si sviluppa in un arco temporale lungo un quarantennio, partendo da una famosa partita di baseball disputata nell’ottobre del 1951 ed arrivando fino alla prima metà degli anni novanta.

Vi si intrecciano le storie di diversi personaggi, con le loro vite e problemi, tutti uniti da una palla da baseball che, passando di mano in mano rappresenta il fil rouge della storia.

DeLillo racconta l’America; nello scorrere delle pagine si ha l’occasione di incontrare famosi ed importanti personaggi della politica e dello spettacolo, spesso colti in atteggiamenti “confidenziali”. Pubblicato da Einaudi, edito anche in formato e-Book. Un libro che vale la pena!

Ah già… la colonna sonora? Difficile da dire. Proporrei Kind of blue di Miles Davis, per un tempo così lungo e vario, quale è quello narrato, ci vuole una musica senza tempo.
 
Per concludere, è impossibile non pensare agli eventi che hanno visto New York come tragico cuore del mondo. Sempre pubblicato da Einaudi, Undici settembre. Contro-narrazioni americane.

Si tratta di una raccolta di brevi scritti, a volte messi sulla pagina già nel pomeriggio dell’11 settembre 2001 da artisti e scrittori.

Si va da DeLillo a Paul Auster a Patty Smith ad altri ancora; è una raccolta eterogenea che mette il lettore in contatto con la sensibilità di chi ha vissuto da americano e newyorkese quel fatidico giorno.

Ora, se volete riempire tavolette, lettori e strumenti vari di altri libri… meglio un libro letto, che dieci (in borsa o kindle) sfogliati e basta. Alla prossima.
M.I.

1 commento

la fenice 20 Luglio 2013 - 9:14

Bellissimo post! Ho vissuto a New York per un pò di tempo ed è inutile dire che mi è rimasta nel cuore. Ottimi consigli letterari!

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