Lungo la strada del Sagrantino, tra Torgiano e Bevagna in Umbria, si intravede un viale che si inerpica dolcemente su una collina da cui svetta fiero un dardo rosso fuoco.
La cantina Museo della Tenuta Castelbuono: il Carapace
Lasciate che quel dardo, conficcato nel terreno, vi guidi fino in cima: arriverete al “Carapace”, la cantina-museo firmata da Arnaldo Pomodoro e inaugurata nel giugno del 2012. Parliamo della bellissima Tenuta Castelbuono di proprietà dei Lunelli dove potrete degustare, in una vera e propria scultura, il Sagrantino di Montefalco e il Rosso di Montefalco.
La famiglia, alla guida delle Cantine Ferrari da tre generazioni, nel 2001 ha “scommesso” su questo territorio, convinta di poter produrre vini eccellenti, grazie a una solida esperienza, indiscussa professionalità e ottimi vitigni (convertiti tutti al biologico dal 2011).
Noi abbiamo avuto la fortuna di visitare la cantina con Giorgia Artioli che non si è limitata a farci da guida, ma ci ha raccontato la storia di una famiglia e del suo ambizioso progetto.
Ci ha fatto scoprire come nasce un vino, dal conferimento delle uve in cantina all’etichettatura della bottiglia senza trascurare l’elemento poetico dell’intero procedimento.
Ce lo ha fatto degustare, spiegando come sentirne il profumo e come distinguerne le caratteristiche organolettiche più distintive.
Giunti al parcheggio, all’ombra del “dardo lampante”, abbiamo visto il “Carapace”, un vero e proprio guscio caratterizzato da un arco grigio centrale (che simula la testa e la coda della tartaruga), rivestito da fogli di rame “fratturati” in alcuni punti, a rievocare le tipiche crepe della terra umbra.
Dall’esterno, la suggestione è incredibile anche perché la cantina è perfettamente inserita nel contesto circostante e domina, dalla sua ubicazione, la vallata punteggiata dai vitigni di proprietà Lunelli.
Varcato l’ingresso, alla sensazione di entrare in un museo si è sovrapposta quella di essere parte integrante, anche se solo per la durata della visita, di un’opera d’arte!
Abbiamo trovato particolarmente suggestiva l’ampia volta della struttura, le pareti di vetro che fanno correre lo sguardo lontano, il pavimento in porfido trentino e la linearità rosso fuoco del punto di degustazione che sorge al centro del Carapace.
Quando siamo scesi in cantina, abbiamo percorso una scala elicoidale che ci ha permesso di gettare subito uno sguardo a 360° sulle botti disposte in cerchio, attorno a una camera di degustazione che è collocata in corrispondenza del punto al piano superiore.
A rendere più suggestivo il richiamo tra i due ambienti, la presenza di un altare centrale su cui svetta un oblò di vetro.
Per la camera e per la cantina è stato scelto il celeste, un colore che sembra voler catapultare il cielo sotto terra, conferendo all’ambiente un’atmosfera silenziosamente serafica.
Dopo aver ascoltato con attenzione le spiegazioni di Giorgia siamo tornati al piano superiore con la curiosità di degustare i vini e metterci alla prova come sommelier.
Grazie ai suoi suggerimenti, le nostre papille hanno avvertito il sentore di frutta fresca rossa e di chiodi di garofano nel Rosso di Montefalco e quello di mora nel Sagrantino, scoprendo la morbidezza nell’uno e la corposità nell’altro: insomma, un’esperienza in cui tutti e cinque i sensi sono stati piacevolmente solleticati!
Indirizzo: Vocabolo Castellaccio 9 Bevagna
Orari: Dal Lunedì a Venerdì 10.00–13.00 / 14.00-18.00 Sabato e Domenica 10.00–18.00
Prezzi: 10€ visita + degustazione; 15€ visita, degustazione e bottiglia di Rosso di Montefalco. La prenotazione è obbligatoria perché la struttura è a disposizione di eventi culturali e privati (tra cui anche matrimoni!).
Contatti: 0742 361670
1 commento
Brillante l’idea del dardo, immagino che si veda da lontano. Il Carapace poi che posto! Tutto invita alla concentrazione e alla degustazione. Una bella esperienza.