Una mattina vi svegliate e vi rendete conto che la Toscana è una regione a cui avete dedicato poco del vostro tempo.
Allora, con un po’ di impegno, iniziate a programmare un viaggio che vi permetta di visitare il maggior numero di paesini possibile in poco più di tre giorni.
Ovviamente, il tempo è poco e ci si deve concentrare su una zona ristretta, e quella tra le province di Firenze e Siena fa proprio al caso vostro.
Aggiungiamoci che non avete ben in mente cosa includere alla vostra lista, perciò vi affidate a Google, che vi restituisce un elenco infinito di località della soleggiata campagna toscana, e voi non state più nella pelle.
Iniziate a stilare un itinerario, quasi dimenticandovi di conteggiare il tempo passato in macchina e infilando la visita di remote fortezze medievali ovunque vi sia un minuto libero, amareggiandovi ogniqualvolta siate costretti a lasciare fuori dal programma una località.
Io ci sono passata. Quest’estate, nella settimana più calda d’agosto. Neanche a dirlo, non ho rispettato i piani.
Se anche voi sarete mai costretti a rivedere il vostro itinerario toscano, assicuratevi di non depennare la voce Abbazia di San Galgano. Vi precludereste uno spettacolo sensazionale.
L’Abbazia di San Galgano
La grande basilica cistercense si trova nel comune di Chiusdino, a una trentina di chilometri da Siena.
Un edificio dalle dimensioni mastodontiche ormai in rovina, ridotto alle sole mura da un incendio che alla fine del Settecento bruciò interamente la copertura.
A rendere ancora più suggestiva l’idea di una chiesa a cielo aperto resta forse solamente l’ubicazione: la campagna senese, in tutta la sua austera bellezza, con il grano appena tagliato e nemmeno una nuvola in cielo.
Un antico percorso unisce l’Abbazia con la cappella di Montesiepi, situata in cima all’omonima collina, dove si racconta che Galgano Guidotti, un nobile colto da conversione religiosa, infilò una spada nel terreno con lo scopo di trasformare l’arma in una croce su cui pregare.
Nella Rotonda, infatti, dalle fessure di un masso spuntano un’elsa e un segmento di una spada corrosa dagli anni e dalla ruggine, che non hanno ovviamente mancato di sollevare ipotesi sulla possibile relazione tra il cavaliere arturiano Galvano e il santo chiusdinese. Insomma, se non vi siete convinti, date una sbirciata alle foto. È una meta da non perdere. Assicuro io.
Articolo redatto da Veronica Albarello
6 commenti
@andrea: e tornarci pure una terza!
@lara: ma che bello, credo che tua figlia sia rimasta davvero colpita!
@lucca: un vero paradiso per tutti!
@tomaso: mai dire mai!
@adri: e ci sono luoghi ancora da scoprire!
La Toscana é un forziere infinito di bellezze della natura, dell’arte, della storia!
Ho girato parecchio e mi addolora di non essere mai stato in quei bellissimi luoghi.Buona serata cara Monica.Tomaso
bellissime sono anche le stradine curveggianti adatte per i mototuristi! 🙂
Antonella
Splendide le foto!Conosco bene San Galgano, mio marito è toscano:)))Non solo, ho una predilezione per lo stile cistercense. Poi quella spada nella roccia… La facemmo vedere a nostra figlia, quando era ancora una bambina che si nutriva di Disney….Ciao Turista, buon lunedì!Lara
meraviglioso luogo ricco di suggestioni. In Toscana bisogna andarci almeno un paio di volte l’anno 🙂