Oggi suggerisco, per gli amanti dei borghi fantasma, una nuova meta per il week end, tutta da scoprire: Campomaggiore Vecchio, in Basilicata. Questo paese in provincia di Potenza è stato abbandonato dopo la devastante frana del febbraio 1885 che ha costretto l’intero abitato a trasferirsi a circa 4 km, e a fondare un nuovo nucleo abitativo che si chiama Campomaggiore. Chiunque si avventuri tra i ruderi del paese fantasma non può non vivere incredibili emozioni, ammirando i resti dell’antico palazzo baronale della famiglia Rendina (fondatrice, nel 1741, del borgo) e della Chiesa della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo.
Il fascino di questo paese è tutto nella sua storia, purtroppo dimenticata. Quando il re Filippo IV affidò il feudo alla famiglia, impose che si impegnasse seriamente nella ripopolazione del territorio. I Rendina non solo non mancarono di farlo, ma pensarono di fondare la “città ideale”, con un numero massimo di abitanti pari a 1600 unità, nella quale ognuno avesse la sua casa e una porzione di terreno dove coltivare ulivi e viti, suddividendo il territorio in una specie di scacchiera. Un allievo del Vanvitelli “disegnò” Campomaggiore, creando una piazza-fulcro, nella quale si specchiassero la Chiesa e il Palazzo Baronale. Purtroppo la frana ha distrutto il progetto del “paese dell’Utopia”, spazzando via i sogni dei suoi fondatori (è utile sapere che, nella ricostruzione della nuova Campomaggiore, siano stati rispettati i medesimi dettami strutturali e che vi si può percorrere un itinerario, il Parco della Scultura” in cui autori internazionali hanno lasciato opere che mantengono costantemente vivo il contatto con il vecchio abitato). Altrettanto suggestiva è la vecchia sequoia che si dice sia stata piantata dallo stesso Conte Cutinelli-Rendina che si erge ancora maestosa dietro i ruderi del palazzo, a imperitura memoria dei piccoli fasti di Campomaggiore Vecchio. Dopo aver scattato – immaginiamo – centinaia di foto (io lo farei!) vi suggeriamo di ammirare il paesaggio che si gode dal paese: proprio di fronte si innalzano le spettacolari Dolomiti Lucane! La chicca: per chi non lo avesse letto, consigliamo anche Craco, paese fantasma.
12 commenti
@exo: ora che ho letto quanto hai vagabondato (in un altro commento) capisco che ti tenga stretto il ramo…dovessero abbattere l’albero mentre non ci sei!!! 😉
No, non l’ho letto. Però se parla di Parmalat, ai tempi ho seguito la vicenda, era troppo buffa, producevano documenti falsi e li presentavano come veri. Le banche erano complici e chiudevano gli occhi. Tutto qui. Geniale.
Ma tu lo sai quanto è bello il mio ramo, quanto io lo ami? 🙂
A che serve girare il mondo intero se ami il tuo ramo.
Tu intanto continua a mostrarmi il mondo, quello di fuori che è carino ma non lo amo quanto il mio ramo 🙂
@ernest: piace molto anche a me!
@ambra: forse sì, pensando alle ragioni che hanno portato all’abbandono…sì!
@valerio: sì, anche Craco meriterebbe una tappa. Ne abbiamo parlato in un altro post. Due splendidi luoghi!
@zio: lo faccio per te, sei così impegnato a scrivere…io ti suggerisco le ambientazioni!!! 😛
@giacy: quanti posti dimenticati o abbandonati…anche nel Lazio ce ne sono diversi e meriterebbero ben altra attenzione…lo spopolamento per emigrazione alla ricerca di un lavoro è la cosa più brutta: un paese muore giorno dopo giorno fino a non esistere più…
@tizi: ciao cara, in ritardo…un saluto anche da me!
@adri: hai ben detto: tremenda ma affascinate!
@exo: grazie grazie e tu sei il mio bradipo preferito (perché la missione è farti diventare un viaggiatore, sia ben chiaro!) P.S. no, parla di Parmalat…l’hai letto???
Bellissima, anche la storia, Bellissimo, Turista che Indaga, sei il mio mito!
Anche il libro consigliato, “Crack, il Paese Fantasma” cos’è parla dell’eredità lasciata dal Cavaliere? 🙂
Vicenda storica tremenda e affascinante ad un tempo!
Ciao tesoro un saluto.
La mia terra pullula di paesi -fantasma. Lì dove non ci ha pensato la tenera argilla, ha provveduto la disoccupazione a spopolare i piccoli centri.Non conoscevo Campomaggiore ma ho fatto l’esperienza di avventurarmi a Craco e, ti assicuro, è un’esperienza che non dimentico. Mai definizione ( paese -fantasma ) è stata più calzante… :-))
Ma tu vuoi proprio indicarmi splendidi e suggestivi posti in cui ambientare nuovi romanzi!
Mi segno pure questo, e ti ringrazio.
Un grande abbraccio! :-))
Quanto mi piace questo genere di località :)E.
Non conoscevo questo paese , ho visitato , Craco della provincia di Matera in Basilicata. Il centro storico, negli anni sessanta, ha conosciuto un’evacuazione che lo ha reso una vera e propria città fantasma. Questo fenomeno ha contribuito comunque a rendere particolare l’abitato di Craco, che per tale caratteristica è stato scelto come set cinematografico di vari film.
Credo che ne sarei affascinata, ma anche turbata.
davvero bello!